Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 14 - 16 luglio 1946

CRITICA SOCIAL..E 217 all'U.R.S.S. ciò ohe la·!Russia brama. Si èianche dei fascisti, ma in tal ,caso l'occasione ~i pr~terehhe un ·J?-O-' t,toppo al riso. Afl'incontro,. la,-Jugoillayàa, oh\l "uole tinoorporare cen-, tinaia di migliaia di italiani, l)gisce, oiò facendo-, oon ,me– toc).o d 1 emofrl!tico ! Ces~4m9 __ questi gàuochi, puerili!, "· t J ' • ' ~ '·. ' : , Per l' 4uhe, organo del l,\LR:•P., non c'è duhhLQ: '.I;'rieste è,. italia,na e qovrehhe restare italiana. Ti,1ttavia, per i;ion_ in– tralciare l'opera, di G~orge Bidault (che era direttore di qul'sto giornaile pràma, di, diventa,r,e,l'odierno- ministro degli affari esteri della Francia), in queste ultime settimane i suoi commenti . d_i p_ò-~(tic/1, estera 1 ' i,{ 'J \1.àn.to c i . ~?111,é~me·, ~.ò,;,o m,~i;io prec~SJ ~ rp~µ ,elrCOSJ?etlll ,, 'I I •• . Grosso modo, si l[llJQ affermare ,ç:b,e quéJ!.tO partito. vuole dare, al,\a Fn1ncia ij.~ig:a· e J;enda., dar8;, allii, Jug<Jslavia _c,iò e_he è jugoslavo ,e all'ltaJia ciò cp~ è ,tali11i:io, oolonie pr~– fasci,s_t\l f~mprese, • Ahjssin'ia, 1 naturalmente,' esdusa. , Non cred~ che i;1ta1ia.possa pagare la Sl)mma di riparazioni chie: S1'\ dalla..,Russia in nome .s~ò. ed in nome deg~i altri'. Vor– reh~e- i1ft. n,~~trari~,;cit, ;' e, d?'P~, )a sofu'zione d~ll~ c-ont~se in. oorso,, I sa,rnhh,'f j liei;a . di V'rderli Fr;m,cia, ~ Italia legatf cl.au ~ vinc-0Jo/ di sicura 1~ J~çonpa apiiOi~ia. ,' 11 , • • r ( J;>oco, ·difforme, è 1~ -ço,;1cezione çhe· t Combat .h,i,,sui pron blemi µostri .. Esso ,nega cJ:ie il •1iti"'1fio sia la democr.aZ;ia. Per·, lui, tutti i. suffisst, ,cc ,ismo· » attaCCJ!tial nome di u,na: personl\ vivel)te esprim(!nQ 11,;ia-dittatura in1.corso, o da v,e– nire . . ':lienda e .Briga_ -non, merit?no una. ;contesa .eterna .fra Francia è Italia. Le, ooloo;iie it.aliane , è: ip.eglio, restin,o tali piuttostQ' chp,passare sotto un,,altro _imperialismo. 1/lta.Jia, po,vella di sangue, non p;uò 11insà'l)guare le altre nazioni-. Trifs.\e, è italianf\,. i{ <,uo retv~terra· è sll),v.o,ed il pQrto dell~ città, i'l)giu~tamente ,èoµtesa;ideve;venire intemaziona\iz~ato. Il ,popolo i\ali~no mer.it '! .stima, fidud,i ed aiuto. L'Aurore, infine, vecchio giornale radi-cale, ri.conosce 1'11rie– ste itali~na., e ViUo.J.e che la <;lemocrazia si rafforzi in· lta~ia e che, crqesta. divenga a.urica della F,rancia deip.ocratica. Questi so·n,o, dati' per sommi• ca 1 pJ ed fa :rcompletamen.te , i , punti di :vista che<là stampa f>ranceseesririme sµlle questioni che ci riguardano. ' RINO ·BIANCHI r· i ·1 , r. Ordjn~.Qlentb.t~d~rativo iri. Germania . Questo articolo ci v.iene mandato da uno ·scrittore po– litico tedesco, ,che da tem,po àveva visto il danno che il 1rnzismo avrebbe prodottq al suo paese e l'aveva per_ ciò combattuto. Lo scritte ci sembra interessante, per– chè. è un tedesco, legat.o d'affetto al sud paese, che si diclliiar-a javore'l!ole a quell'ordinamento federale che, prop-osto dall'Inghilterra e daU'America, potrebbe da molti essere cpnsiderato come una prepotente violenza dèi 'Vincitori sulla li'bertà dei vinti. Il iPrqblema merita certamente ,di essere studiato, an. che perchè rva oltre_ l'ambito della Gennania e si pre– senta, pur~.con _qua/che diversiti't, di aspetti e di limiti, anche per il nostro Paese. · , , , , J.A. CRITICA SOCIALE L' Agen,z,ìa « Exchan.ge Telèg:r,aph'" riferi receut-emen– te da Parigi che la Gran Btretagna avrebbe preséNtato un i,iano per la soluzione del problema della Ruhr : sarebbe prevista la trasformazione della Germania in un'unione confederale, che comprenderebbe, fra gli altri Stati, il b?cino della RÙhr. La proposta presenta parti– colare interesse politico e merita alcune considerazioni che, riàllacdandosi all '.evoluzione storiéa del pàssato, ci aprono l'orizzonte sui problemi della futura organiz– zazione europea. Nella costituzione bismarekiana del 1871 g)i Stati indipendenti della Germania meridionale furono uniti alla lega. degli Sta!i del Nord in uno stato cQnfederale moiJarchico, sotto l'egida prussiaJ.iJ.a. Il re di Prussia rappresentava all'es,tero, come imperàtore, l'intei,a unio– ne; le amministrazioni dogama.le , postale e ·ferroviaria erano centralizzate; il sistema monetario e il coclice di diritto pttivato nniificati. All'i'nfuori di queste limita– zioni a carattere accentratore i 25 stati confederali go– devano ©.i vasta autonomia e di libertà politica, finan. ziaria, economica e culturale. Dopo la scot1fittà del 1918 e la rivoluzione, 1 'Assem- blèa Nazionale di W·eimar r1ell'agosto 1919 proclamò lo stato costitu;,,ionalè repul>blica,no composto da Frejstaa, ten o Liinder, clie, pur affermando formalmente i prin– C'ipi base della· democrazia: tradizionale, non era in -real– tà un0 stato democratico,· come testirlioniiano le sue evi~ denti 1:endènze accentratrici. Arrivato al potere nel 1933, Hitler sostitul ai. singoli Liinde,r il « Terzo Reich "• suddividendo la Germania in 12 regioni (Gaue) capeggiate da luogotenenti del Reich da lui insediati, ai quali conferi la facoltà di nominare governi e funzionari. Proclamata ·poi l'iden– tità tra Stato, e Partito, l'accentrame.nto dei, poteri.· fi.t spinto al1!€strèmo: centralismo e dittaturn di partito diventa-rono infatti concetti' recipioci e- quasi sinonimi. La distruzione del' sistema statale federalista decise il;revocab,ilmènte il déstino• della Ge,rrnania·. La pac-ifica vita: dell,a <:0llettività nazionale, ricca•di: accenti locali di, ordine· politico, sociale, culturale e religioso, fu in- • fatti soffocata dall'affermarsi d,i un movimento che, aL leatosi, aglì',istintì di predo:µiin:io <ileiJunker agrah e industriah, tutto tendèva a livellare con dilettaulistico semplicismo; gli ambienti- co'nserva:tori prussiani, già pr~ma dell'avvento di H~tlei;, si erano rinfrancati,• tanto che,, spronati dà .ogni parte dallo spirito reazionario contro le giuste e inesorabili conseguenze della, guerra petd'Uta, a vevauo creato. l 'associazio.ne " Caschi cl' Ac– ciaio», che nell'ottobre del 1931, con l'adesione del . «.demoè:i;atico.)) dotj;. Hjalmar. S.c.h.açht,.s'unì ad Hitle.i:.. e ài sùoi reparti. d'assalto;· le s: A.; formaudo la I làri-. burger Front e lanciando cosi un'aperta sfida ai partiti democraticia Qnest\l cç opposiziotiè riaziouale " del fronte antidemocratifo contro la repubblica di Weimar fu il presupposto, la b_ase di partenza per l'affermazio,ne del nazismo in Germania. Senia -l'aiuto dei magnati' dell'industria, dei Junker. e del mil:itarismò ,prussiano, i.I rinnegato austriaco Hi– tler; affiancato dai padadini. bavaresi Goering e H imm ler e <ilalpropagandista, venano Goebbel-s, non sarebbe stato in grado di stroncare prima l'ascesa .democratica dello ·stato di ·Weimar e di mettere poi tutto,il mondo a ferro e fuoco. Furono codesti impenitenti conservatori, che, pur di, sabotare· l'evoluzione sociale voluta dal popolo tedesco, ,imposero l'hitlerismo, sostenendolo con i loro mezzi illimitati, il loro prestigio « patriottico ", le lorQ possibilità organizzative e tecniche. ·Compì l'opera il quasi totale voltafaccia -clella buro– crnzia, che permise al « Fiihrer " Ia defiùitiva centraliz. zazione dei poteri e l'assimila,z;ione delle autonomie lo– cali nell'organismo statale. · EfFettivamente i quadri dei funzionari superiori com. presi i vari Geheimrate, ambasciatori consoli e' tutta l'antica diplomazia - ,alcuni esitanti, ~Itri indifferenti, nel complesso troppo ambi.ziosi per rinunziare alla di– gnità di una bril ~an.te posiziolle e troppo vili per stac– carsi dalla.massa - ~arciarono per dodici anni schie– rati militarmente al pari degli· uomini delle S. A. e delle S. ,$. e come questi si macchiarono del sangue di milioni di vittime innocenti del loro " Fiihrer » al qu?le aveyano presta,to giuramento e dal quale ·er~no lautamente rimunerati. · Eppure la burocrazia, se avesse voluto, avr·ebbe facil– mente potuto salvare il popolo e lo Stato tedeschi. Ma lo Stato democratico, proclamato per volontà di questo popolo ed istituito a Weifuar, fu solo un'abile facciata di un edificio pericolante, per opera dell'impalca.tura burocratica conservata quale era stata ai tempi di Gu. glielmo II; vivaio di uomini, che al d'oyere di ·servire e di difendere il popolo preferivano l'atteggiamento sde– gnoso del piccolo signore autoritario, avverso all'aspira. zione del socialismo e ligio· alle correnti dell'estrema destra. Ecco, in sintesi, il vero motivo pet cui lo Stato democratico tedesco non resse all'assalto della reazio– n~, per cui Hlitler potè tauto agevolmente insinuarsi. Fu cosi che la burocrn2,ia, fedele alla bandiera naz.iona– lista, impedi al socialismo di creare una forte demo– crazia germanica e di pre6er-vare lo Stato dalle tendenze miranti alla supercentralizzazione. . In seguito allo sfacelo della monarchia ,prussiana i socialdemocratici avevano infatti sentita l'alta missione di farsi nucleo unificatore tra la Prussia ounipotente e il comunismo livellatore da un lato, e le tendenze separatiste degli Sfa.ti del sud e della Renania dal- 1 'altro. Una simile funzione storica fra ·centralismo e spirito oarticoiarista sarà assegnata al socialismo te– desco di domani? Noi1 è certo un puro caso che il promotore-q,ella restaur-azione dello Stato tedesco su basi federali sia il governo laburista inglese.

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=