Critica Sociale - XXIV - n. 23 - 1-15 dicembre 1914

Cl\lticA SùCìAt.E ciò d1elr-0 la « bo.rghese » austerità di un inoitamento alle Leghe a 0 far-e da sè, a non conLare sul Comune socii-ali1Sta; e ·proprio per la prima., l,a più feconda d,e.He •prop,rie funzioni? Pe.rchè posporrà tutto ciò, che è la genesi stessa d:e:Jsocia,fo;mo, a-11,a pi,ocoLa,ri,oerc,a fili– s_tea,di interessi generali che, per ,essere tali, non van– no, do,po twtto, oltr,e la assistenza privata? P,erchè -il Pia11tito socialista vieterà al Comun.e so,oiialilsta di iaJiu– tare l'interesse generale (vera,mente generale) del so– •Cialismo· attraverso l'O.rganizza,zione· prol,etari,a, men– tre· tutte J.e ,i,stituzioni ,borghe·si son.o cong,egnate p,er sp,reIIlleil'edal pto!,eta-riato i mezzi per ,l,aoons,e•rvazi-one delle i.sti,tuzioni borghesi stess.e? O noi po.rti·amo nena -ccmq 'l.li •S1ta del Potere un, oon,oetto nostro dell'interesse generale, che vuol di,r:e noi 'Portia,mo -un pensiero di rivoluzione, o rinunziiamo subito a taJ,e conq!Uista. Non è vieramente troppo assurdo che la nostra co,n– qu,i.s-ta del Comune non debba s.ervi-re che a sigillaTe di nuova r-ever,enza - J.a nostra - il ,con,e,etto pre-ce– doote dell'inieresse generale, il concetto che forse ne a,v,ev,a-anèhe l'on. Grep,pi? CLAUDIO TREVES. L' EUROPfl, Lfl TURCHlfl· ' ' E Lfl GUERRfl 5flNTfl A molti questa di/ esa che pare un'apologia della Me'zzafuna dovrà sapere di fOl'te agrume. A noi stessi sembra enormemente uni/at-er:ale, poichè non · tiene conto dittroppi' fattori, e valga per tutti citare la vio– lenta teoèrazia che basterebbe da sd a spie-gare il. senso di incompatibilità con la civiltà ·contemporanea che suscita la Turchia in· tanti: Ma ciò che di'ce con alta e sicura competenza il nostro illustre colldb·ora– tare, Raffaele Ottolenghi, resta pur sempre-- vero! · La Turchia è stata ed è la... ,tes.ta di tii~éo della Europa crisfiana e morale, eh.e ,l'ingiuria· e lt:il'usinga, · la sfrutta e la scaccia. Allorèhè poi· con uno sforzo prodigioso un partito· giovan·e europeizzante, affron– tando terribili pregiudizi, tentò di coriciliare la Tur– chia con la civil·tà d'Occidente, questa-per·tuttò com– penso - dopo bre~i i11singhe addormentatrici, se ne approfittò subito per alleggerire la Turchia delle sue provincie ... E cosi la s/6/ta civiltà d'Occidente chiu-· deva a Costantinopoli il-' canale attraverso il quale solt;nto i'Europa poteva sperail1 di comunicare c'on 200 milioni di mussulmani sparsi in Europa, in Asia, in Africa. Quale spaventevole _cecità! Ed ora il Califfo ha indetto la gueirrn srun,ba! Crociata aperta contro crociata larvata! Risorge l'evo antico nella conflagra– zi_one contemporanea. Aiuta Maomettò e aiuta Lutero. L'Europa pia, morale, cristiana è... servita! Sono CJII'llilai, quattro, ·secoli che la Tùrchia ~i è s,t,abi– Hta in Eu:rop-a, ~collo sLes~o di,ritto di, conquista ,per il q!Ua•l,e i Bul,gari ooouip,arono la B.u.l.g,a,ria e i Magiari ·l'Un,g1hreri,a..TuiJtJe,e tre ·que·ste -n~zioni p,r,ovengoruo dall'Asi·a, ,app.a-rteng,olll-0anzi a una sliessa .raz:i;a: la Ta,rta;r.a! pa11l,avano Lingue affini in oo-igin:e. Soltanto i, Bulg;i.iri abb'aindon:a!I'o-nola lingu 1 a originate, per as– S'1.llIIlJerne ,in. I}reSllito una sl<av-a •. Pe-roh~ l'Europa - ché nòn trova nulla a ridire sui diritti -dè.ll 'oocup,azio,nei Magiaira 'è Bulgara - hçt fis– s,a.llO come cà,n,one chie essa deve sca,ocia,re i Tur-ohi da,ll'EuTop•a,? Evid,entemerute, peT 1.11n-a Mg.ione sofa: · JiotecaGino Bianco per,chè i Tl.llr-chinon hanno assuruta, v-enendo in Eu-_ · Ilopa, la •religi.on -e cristiana .. Or.a - fin.ohè !il cri-terio religioso f,u dominante - gh sforzi -diella cristia,niità furono ,rivolti a difoode.rsi dai Turchi, coo manife&tavano -tendenze invaditrici: p:o_1, -qwain.dol,a focza .e.sp ,ansiva di essi veI1i11emeirw, qu:eglù sf&zi fuTono Tiv10lti a ann.ienta,re la Turchia. Oro i tJe,mpi &o-ruo p·iù ,civ1li. E perciò l'Eu,rop,à non si cOIIllte,ruta_ p:iù di bamd:ire la .c,a,c,ciatadei Turchi' dal su,o s,eno. Ora ,essa h,a a,ssuruto com-e suo còmpito, di sca,cc,i,ar1ia,ruchie· dall'Aisia. La F:ranci:a si p.r,end-e il Li– bruno, l"InghiJ.berra si pr,ende la Siri,a Pialestinia, e le regioni Mesopotamiche- e l'Ara,bia e il Golfo Persico; l,a Russ,i.a awà, ol'tre Costaintinopo-li, J'.A,rmeniia, c,ol– l'aipp-e.ndicite P-ersioo,_ecc., e-cc. E i Turchi dove an– d,ranno a fini.re? M.ah !... La v,erità vera è questa: ohe ,i-Imondo Cristiano, nel suo pensie.ro ilntimo che non· -confessa per un resbo di pu,d,o;r,e,ma che oorezza entro di sè, p,rosegue uri vi•o– lento desiderio di far inia.bissare La Turchia .fino alla sua di,spa,ri'Zio,ne d,alla fac,ci.a del mondo. Pur troppo ,anche 'i pùì autovevoli fra i nostri scrit– tori non ,si sotlraggono a certe sugges-ti-onJ. _A ,nche.il Salvémini ha cJhiuso te-s.tè un.a sua -confeI1en:z.a con un accenno male•vol,ente pe,r J,a Turchia, ,e,h,eegli" aooo– muna coll'Austria: e le designava ambedue come -i due Stali p.iù an:tin,azi·onali che ingom:br1nò tuttora i terreni d•ella S 1 toria. Lasciamo sta.re l'Aust.ria, che- . pure adempì fino ,a ie·ri .a funzioni adat:ta,trici diffici,1- mente sostituibili, J.e quali costitm-iifono firuo a og,gi la sua ragione del vivere. M,a per la Turch1a, la c,os,a è differente. Una gron parte delle popol·azioni ÒOmprese· n.el territorio de-Ilo Stato turco, costitui-sce oortamen<!,e . una -unità clni~, e una compagine ohe, ,se anche venne a {)OStitu~rsi ne-i tempi storici in vi•rtù di oorubatti e di irr2cdiazioni dell'ordine re-hgi0so-sooiiale, ·non Òeis·sa però d1 essere assurta a ,èomp;Jessità di n,aizion,er.E davv,el"o non. siap,relÌ:concep,ire sotbo. a quale dominio potveb>bevo esse.re co.noca,te que,lle poipolazionii, sienz-a che s,e,n,e,venga ·a cositituiTe una i.ngi,Mta· opp,r,essi•O!llJe, che cierta,m,erutesa1iebhe fonte di ribe.ll {on:i ,e di dolori · pier l'En:rop,a. Fu l'Itali.a ooll-a impresa di Tripol,i, ·che suscitò iub!Ji ii guai di oggi. Quiando si vide in :imba,razw, ,ass,a ec– citò, per opera di· Tittoni, i popo1-i·Balca,n,i,oi àJ.1.a ri– &ooss.a. E,ra q,uello il· momento per l'EU.TOp.adi riabi- 1.ita,r:si,frenando gli appetiti d,ég-Ji statle-relli vittonios-i, e •com,tenendol:i ne,i limiti del,Le r:iv-en'dicazioni n.azio– ,rua·li. · Ma l'a,veir permes&o l'o,ccupazione di Ad.ria,ho– poli., che è una città sa.ora dell'Islam.i,smo, n,ella quai1e qwe.sto sovrappose la &ua ,tr.adizio-ne• ,a quella· bulgara: · o,rm,a,i s,opila d,a ·seooli - -e di SaJ,oni,c,oo, che è ·u.rNi' cre,azione eb-reo-turca - tappr,f?&entò u,na iniqulità,' e finì ,p,e.r far p~ssare i p,op,oli, -che ia·v,evano, impugnàite le a,rmi pe,r la dif.esa della J.oro na-:z.iona-lità, &dt,to l'aspett.o a-ruti·p-ati-oo d·i opp-re-ssori; È facile· ooppoosenta,r,e la Turohi,a ·s•otto una luoe si– nis,tra. Tubi gli oppressori - •tuLUique.lli clle vog;l<iono pe,rs.eguiiitar,e- mettono fac-ilm.einte Le loro coscienz,e in pa~ con q,uesti espedi,enti. Anche i,I gà:tto ·__:·s,tu- . diavo da bambino nelle favole di Fioren,zuola - per : maingi,ar,e in buona cosci 1 e,nza il pipiSll1'eJl.o -'-'dopo che aveva gi,urato a;Jl,amadr,e che non avrebbe·. Lù<ocato. · più i can.a.nin~ d•e.l p-ad.rone nè alou,n ucooll-0 - g.Ji • 10,l-seJ;e.ali,, e si persuase che ero un top,o. · ' · ùo stess,o proced.im.einto usano gli scrittwi Ìi.~io~ · natiSlti verso la Turchia. Essi non rico•rdano mi6/i· 'ì siistemi i,n.oomi,d1e11l'Europa. In Viei-ità,ché cosa pòte;va·

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