Critica Sociale - XXIV - n. 23 - 1-15 dicembre 1914

CRl1'lCA SOCIALE vittoriose non possono essere giustificate altri– menti che dal fatto di esservi costretti, e che nessuno pùò leggere abbastanza addentro nei decreti della Provvidenza, da prevedere che lo sviluppo storico non potrà che conformarsi ai suoi calcoli ,,. La Germania ·si proponeva di ce– lebrare nel 1916 il centenario della nascita di Bismarck; è probabile che per tal data essa si· accorga d'avere enormemente sbagliato i termini del suo omaggio, . E nondi meno an che la visione politica di. Bis– marck era lìmita.ta nella sua saggezza·. La co– stituzione· del l'Impero Tedesco, della quale ei vide magnificamente i difetti, era stata per altro creata da lui per servire da strumento alle sue finalità politiche; quindi, per lasciar libera la via a l suo volere autocratico, aveva reso nomi– na.le l'elemento democratico della costituzione. La Germania del 1870-1914 è stata m1a Fede– razione dominata dalla egemonia prussiana, ga– rantita dai poteri illimitati dell'Imperatore, dal pieno controtlo della Pr't'issif!, nel Consiglio· Fede– rale, che ha il sindacato di ogni legislazione, e dal. senso, sempre crescente, an9he negli Stati del Sud, della convenienza materiale e militare di lasciare le cose come sono. Il regime parla– mentare è in Germania un .assurdo. Il Reichstag è eletto a suffragio universale; ma la distribu- . zione dei seggi è anomala ; se fosse corretta, vi sarebbe una straboccante maggioranza socialista, col risultato che il Reichstag pare democraticis– simo ed è impotente, e che il partito socialista nel Reich$tag aiuta la reazione col presentarsi come una terribile alternativa al controllo mili– tare ,e burocratico. Fino a che uno Stato con un tal regime ha alla sua testa un Bismarck, questi può, tenendo conto anche dell'elemento democra– tico e facendosene l'organo autocratico, tenere a freno il militarismo e la burocrazia; ma, tosto che egli si ritira, l'elemento democratico si trova im-· potente df fronte agli altri due _e il Governo ha nome Zabern. In altri termini, la costituzione germanica, pel fatto d'essere la creazione d'un uomo e non una formazione storica maturata dall'esperienza di generazioni, come l'inglese, e pel fatto d'essere l'espansione della costituzione d'uno Stato, che, come la ~russia, ha up.a storia per eccellenza mi– litare, e - diplomaticamente -- sia pure per ne– cessità fattasi abitudine - machiavellica, ha im– pedÙo che l'educazione dell'opinione pubblica te– desca potesse compiersi altrimenti che secondo diret,tive militari e buroç:ç_atiche: anzi, :i;ion vi è stata vera e propria educazione politica : sono Pesercito e la burocrazia, che, per mezzo della Chiesa della Scuola e della Stampa, plasmano il popold- e il ,suo Governo e non viceversa. · E, poichè lo spirito militare ~spira ~a burocr~zia e ogni altro organo della vita naz1~n~le, noi pos– siamo ànche comprendere perche 11 progresso stesso della vita economica tedesca abbia assunto il carattere d'una guerra contro il commercio di altre nazioni, nonostante che da Adamo Smith a Norman Angell gli economisti si siano ~ffannati a dimostrare che, economicamente parlando; è assu,rdo parlare di inevitabili .interessi antagoni– stici tra le nazioni. , Certamente le condizioni econC>miche della Ger– mania' non o-1ustifièano una campagna di guerra coillIÌl.erciale 0 per la conquista di colonie e di mer– cati: non vi è quasi più emigrazione tedesca ; anzi vi è forte immigrazione di mano d'opera straniera e la densità della popolazione per chi– lometro quadrato è minore _che in Ing~ilterr_a ~ nel Belgio. Le sue necessità economiche s1 r1- B'ìbliotecaGino Bianco solvono qufodi in materie prime per le industrie, in mercati per i prodotti, e in importazioni di materie alimentari; necessità queste che non la contrappongono all'Inghilterra, ma con essa le fanno dividere l'interesse a che ovunque nel mondo si estenda il principio della porta aperta, della cui applicazione essa gode appieno in tutti i domini inglesi. Se il mondo commerciale te– desco si sente in antagonismo con quello di altre nazioni, gli è solo perchè esso ha ricevuto 1a·sua mentalità bell'e fatta dal mondo militare e buro– cratico. E' oramai notorio il fatto che gli stessi tedeschi preferiscono gli Stati Uniti e le colonie inglesi alle colonie tedesche e che in queste i funzionari sono più numerosi dei coloni; e ciò perchè il funzionarismo· ostacola la libertà d'espe– rimento che è inerente alla colonizzazione. Non vi è alcuna spiegazione economicamente materialistica del-l'imperialismo g-ermanico : esso non ha che ragioni· istituzionali, storiche, fondate sull'egenomia politica d'una aristocrazia agraria bensì, come già fu l'inglese, ma militare, laddove l'inglese fu essenzialmente amministrativa e le– gislatrice; ed esso non crollerà che col crollare di questa élite e della toiwnure d'esprit, che da essa irradia su tutto il popolo tedesco. Un motto antico dice: Cave ab homine imiits libri; esso potrebbe essere parodiato dicendo;., guardiamoci da un popolo che non si specializza che in una direzione o ad essa subordina ogni altr:a; è ciò che ha fatto la Germania; è ciò che sta matu– rando la sua Sédan .... Il popolo tedesco è ora un popolo ipnotizzato dal successo dei metodi mi– lltari e diplomatici che furono incarnati da Fe– derico il Grande e da Bismarck ed ora eretti a dignità di teoria filosofica, di Weltpolitili e di Weltanschauung da profeti, da storici e da stra– teghi, quali Nietzche, Treitschke, von Bernhardi, che hanno imposto ai loro compatrioti in tutti i campi e in tutti i toni il dil.emma: Egemonia mondiale o catastrofe - e il ritornello: Deutsch– land, Deutschland iiber alles. ANGELO CRESPI. BIBLIOGRAFIA. Vedi passl>1i"la Vita di Federico U Gra11de del CARL YLE. BISMARCK: Reftectto11s and Remlntscences. Edizione Inglese. W. H. DAWSON: The Evolution of Modern Gen11a1111. VON Biitow: lmpe,·tal Get·many. Edizione Inglese, 1914. BISMARCK: Some sec,·et pages ... hls htsto,·11, by Dr. IIIORITZ Busca. Camb,·idge Mode,·n Hlstory, ultimo volume. Il MOVIMfHIO AUTIPROUllOUIHA IU·· ITAU e il suo valore politico Per la prima volta abbiamo in Italia un deciso e preciso movimento antiprotezionista. Fino ad ora, la politica commerciale privilegiata, non ostante le predicazioni dei liberisti, aveva continuato, si era anche accentuata. Da circa un anno osserviamo invece ,un diffondersi sicuro delle idee antiprote– zioniste, e specie in quelle masse lavoratrici che finora avevano mostrato il maggiore disinteres– samento per simili questioni di politica econo- mica, · Per chi conosca l'indole e la psicologià del po– polo italiano, non v'è dubbio ormai che, fra qualche anno, l'Italia sarà trascinata vorticosamente nelle lotte per la distruzione delle ba'rriere doganali. Niuno, meglio degli industriali protetti,• specie siderurgici, ha compreso simile situazione, ·tanto .che vedemmo al· recente Congresso Nazionalista di

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