Critica Sociale - XXIV - n. 22 - 16-30 novembre 1914

342 CRITICASOCIALE per fo11darvi sopra_ quel grande edificio rivoluzio– nario che sarà il Socialismo, noi, sì, comballiamo sul crio, ,e possiamo combattere !linccrnmenle e cocrcntemcntc, la guerra! La guerra come la som– mossa, come la convulsione; la guerra dolio na– zioni come la rissa delle classi. Pcrchè in ben altre formo, in ben più ardue prov-0, sebbene oscure ed ignote e 11011 roride cli sangue, 11oi concepiamo il ntat.urar-c della nostra Hivoluzione. No-i siamo, contro la guerea, anche 1Jorchè siamo i·iforrnisti, perchè non credi.amo molto all'efficienza trasformatrice dei colpi cli mano, nè nei tumulti cli piaiza, 11è sui campi di ballaglia. Siamo contro alla guc.rra, oltrechè per le contingent.i ragioni della politica di quest'ora, in Itali.a, por una più profonda (' perenne avversione al crimine fo1·oce; la quale agli esteti, ai temperamenti eroici, può parere pa– cifismo imbelle, e i novellatori del giornalismo na– zio11alisla possono deridere come seg-no di villà soggettiva: ma che è l'espressione più int.im.a e logica di quel!'(( anima» cli vita o di umanità più alla. sc11w cui il Socialismo è un misero movimento politico o parlamentare o sindacale come Lutti gli altri! Siamo co-ntro alla guerra, por conto motivi umani o morali, che i rivoluzionari alla Mussolini in parte non sentono- e in parte dissimulano come debiliL:inLi, dcpriment.i, conl,rarì ali.a loro concezione o al loro « ruolo» iroso, o tempestoso, del divenire sociale. Si.amo. contro alle guerre come allo rivolle, anche por una mcd:csirna ragiorìc: per un alto rispello che .abbiamo della vita del popolo, che da secoli è calcolata come pelle da tamburo pe1· picchiarvi sopra tultc le musiche più svaria-Lo, dalla quoti– diana (< suonala» dolio sfrult.amcnlo• borghese, alle fanfare rivoluzionarie dei demagoghi o degli allu– cinati; della vita del popolo, che esso medesimo, il popolo, bulla via come cosa vile, nella sua esi– sl,cnza comune come nell'abbruLimcnto del vizio, nell'antico disprezzo cattolico per il corpo, come nella più recente noncuranw verniciala cli spav.al– dcri.a 1·ibcllc; nelle risse domenicali di tavema, c o– me ncJl.c scammuccie con la polizia, come nelle illu– sio-ni delle sommosse, come nella guerra. Sempre lui, sfruttato, calpesto, ucciso o suicida, questo popolo inconscio cli sè, del suo valore so– ciale, del prezzo della sua vita! li Socialismo - quello aule ntico, rrùca quello ... del blocco rosso - consistei.le anche e anzitutto nel ridestare nel proletariato qu esta coscienw di se stesso o della turlupinàtura di cui era vittima, dando rrtla agli eroi di tutte le rive che, accusandolo cli venLraiolismo o di pacifismo o di viltà, lo spinge– vano a lasciarsi affamare, gli uni, a farsi ammaz- zare invano, gli altri. · La gucrr'.a ci pone a queslo bivio: separa, al va– glio, .lo duo concezioni. l ,rivo,luz ionarì, come geUan.o allo sbaraglio del piombo n~ vziona.lc i lavo-ral,ori, così non possonò 1 ~comporsi al l'idea di mandarli in guerra; e non solo pcrchè v.alut.ino effeLLivamcnte poco il costo della pelle proletari.a, ma perchè, dato il loro modo cli concepire la Rivoluzione e il suo attuarsi, essi dànno mollo valore ed efficaci.a lievit:itrice, nella storia, al sangue e al martirio. Sono prevalentemente, insopprimibilmcnLc, degli individualisti. Questa è la verità. li malo è che pochissimi ·hanno la consapevo– lezza intera del loro pensiero, o senlimcnl-0, od isl into che dir si yoglia; e il coraggio di gellare, a un cc1'Lo punto, non dirò la maschera, ma (per usaye il t.ropo di .Mussolini) la camicia di Nrsso drlle loro -contraddizioni. 1:: cl.a aggiunge1,e però, a conforlo nostro r ml 01101·,, rlrll:-i sinrrrit.'I rlrl P:-irtito, chr pochi sono BibliotecaGino Bianco anche coloro, della frazione estrema o oggi domi– ·nantc noi Partito, che sentano· disagi interiori, e contrasti e· crisi di spirito, perchè pochi sono i « ri– voluzionari» veri, fuor che nel nome. 11 novemb,·e 1914. GIOVANNI Zrnonor. L'equilibrio dell' fldriatico e l'economia balcanica L'art,icot-o p'Ubbti-crutosu queste colonne, nel numero del 16-31 ollobre, col Li Loto « Le ragioni della neu– iru/ità ii, mi ha va.lso, i'llsieme a numerosi e autorevoli consensi, alcune amichevoli critiche, di valorosi scrit– tol'i. Ringrarz.io etti p~·imi e rispondo concisa.meni.e ~rii-e, seconde, J.ieto che mi venga- così -o1Tel'1.a l'occa– sione di p,rooisa,m e richiamare l'aU.e<nzione su ta– lune p.arti <.1-etl'inLcJ:essanLe probt,ema. Le m·i,tiche mosse,mi si aggirano su due pu,nti. L'uno di caraUe1,e sentimentale, e si r.iferLsoe a.Jl'twer,o io t.ras.curaLo l,a necess.i,tà mo-rate per J,e democ11azi,e di twU,oiJ.monclo di muo,v,ere g-ue,rra a-1 « rn.iJi,tari,smo ii Led.esco. Noti, vi con, se ri.ti,am,o-- mi scriv~no alciu,ni cortesL lett.o,ri - che anche dopo Ja, p•re•sente gue-rra con-ti-n.rnerannogli armumenLi e -le ca.use di conllitU futuri; ma saranno am-iiamen.ti presso nazion.i clemo– craLiche, senza t'oppressi-one di quello spirito mili– tare d,i ci.ii la civ, il.tà tedesca è imoovuLa. L'al-t.ra cri– tica, di valol'e più positivo, riguarda- la importanza econ-omica e politica dell'Adriatico. 1. Il " milita1•ismo ,, e la Ge1•mania. Mi sba,Mzzo subiiLo di questa, obbiezione. 'Non già perchè dispJ:ezzi la forza dei mov,e,nti sernbimental'i, che· n,e1J.a storia hannb semp,re avuto g:rian p,eso; beinsì p,erehè •que1sto,cui qui sii accenna, è un mo-ve•nte che suona falso e non ri,esco a pr-e-ncl·erlosul se,rio.. Null<a di p-iù buffo. di quest,a pseudo-democra.zia, itrulfon.a, che, abbaissa l,e P·I'O))o.rzionit.i-ba-niched-el dramma eh-e insangu.i111al'Eui,opa a un.a oleografia da bazalf', i,n cui l'oligarchia fìnanziari,a francese e il corre-Llo egoi– smo bri:Lainnico figu~·an10coffile la coppia eroioa, la quale Jo,Lt.a per la libe,rlà d<égli uomini contro la cipi– gl,iosa. vi,olenza Leutone; f.:J.l,sandocosì tutte J,e gran.di r-agilQ'l1- i s toriche, che si.anno a, dare ben mia,ggiore di·gnilà e valo.ve al momenLo che incombe. Senza ripetere ques,Le ragi-onri storiche, aoconten– li"amoci di ri 1 l•eva•re a.ncorn, che il « miti,t.ari-smo » te– d,esco è un-a f,avola. Già, prima di tutto, biso-gn,e,i,ebbe clefiniI'e che cios,asi i 1 nte,nde per « m:il.itari.smo ii. Sup– poniruno- ,ohe •esso si,gnifichi un-o spirito spe,cfal·e-,umi pmrtioo.Jar,eatlitudi·ne di un ,po-polo a fars,i targo net mondo-, ::1Jppoggiand 1 0,si di preferenz.a sull-a forza bru– tale, anz.ichè suite arl.L pacifiche della oivittà. Il che pori,e,rebbe ad un uso permirnen-te delta violen:za, a una J>I'eponderanza e ad un cuti.o di quelle, energie che, nella cost.ituzi-one politica interna, si dedica.no aHa pr.epararz.ione della guerra. · Se tale è, all'inc-iroa., il concetto di « milita.rismo », · l'appJJioarlo come atLributo essenziale alla Germania oootirluisoe un errore. Questo paese fu trascinato nel 1866 e, nel 1870 a queHe guernc, che costi,t.uirono l'u-ni,tà dell'Impero. Situato nel centro dell'Europa oon.tinentale, esso non lardò a vedere i vantaggi economici e i pericoli polritic,ideHa sua po~izione geografi~a. All'insidia peir-

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