Critica Sociale - XXIV - n. 21 - 1-15 novembre 1914

Critica Sociale fi/VIST .Il QllIN'lJICIN.llLE 'lJEL SOC/Jll/SMCJ Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano - Portici Galleria,23 - AMMINISTRAZIONE·Via S. Damiano,16 - Milano Anno XXIV - N. 21. Numero separato Cent. 40 Milano, 1°-15 novembre 1914 SOMMAR.IO Polltlca ed Attualità. lt (111ee i mezzi (IL VICE). No" la guerra, ma w,a graude potiti.cc , eco11omica {Prof. GIOVANNl MERLONI). Uu problema morale: Per la li.berti, o couh'o la guernt? (Prof. E. è. LONGOBARDI). Studi eco.nomicl e soclologlcl. La crisi eu.ropea 11elle sue cause profonde: I. I..a sto,•in deUe alleanze (Pror. ANGELO CRESPI). Crisi, .-ivol11zlo11e e g1urra 11el!'Episto1m·lo di 3Iarx-E11ge1s, I (f. p.). lt lavoro l.ndust1·i0Ze e ia degeuet·azloue delLa ,·azza (Pror. E. BER– TARELLI). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Fra Libri e Riviste: " li Ll\lJlrlnto" di Virgilio Brocchi (Pror. NA• TALE BUSETTO). IL FINE E I MEZZI Crei;cit ewido il partito della guerra. Lo cqnsla– liamo non senza mortificazione per le noslre tesi 1.:he trornno tanto contrasto anche lr'a i migliori di parte no&tra ! Il partito della guerra cresce nelle no– stre file per una confusione da cui non sa clislric.arsi tra i [ini e i mezzi, nella quale il senlimenlo celebra i suol saturnali. Proclamare la maggior giustizia o la ma!.("gior simpalia per una delle parti conlenclcnli, semb,~ un tutt'uno col dovere cli intervenirvi militar– menle. Inutile avvisare che, se il proleLarialo ita– liano fosse sceso in guerra g·ucrreggiala per tulle le cause per· le quali ha dato il suo co11senso cntu– siaslico, probabilmente non esisterebbe più cli esso neppure un·unghia. La svalutazione dcll'appoaaio morrtle è piena, è assoluta .. lJi questa debolezza sc11limc11lale ben si avvalgono !;ùbilo i nostri avvcL"sarì per tornare alla riscossa su tulle le lesi che si riferiscono allo Sk1lo, alla difesa nazionale, al compimento dell'unità nazionale, alle sµesc militari, ccc., con una serie cli incalzanti so– riti. Voi 11011 rinnegale la patri.a? Voi non clile: Fr·anci.rto Spagna, p11.rchèsi maona? Voi affermale l'iLalianilù nella necessaria ùiffcrcm,azionc delle slir– pi del mondo? Bene, bene. E allora, viva La guerra, viva le spese militari, viva l'esercito, ccc., ccc .... Affa1111alcvia .spiegare che, oggi, come ieri, ricono– scendo quelle cose e quei principii, intendete ancora fare di essi applicazione secondo i metodi che sono propri i del socialismo, ed allora lutti addosso: In– cocrcm,a, ipocrisia, sleallù!. .. Ma gli avversari in questo loro procedere hanno ragione pcrchè sono ... ·gli avversar! del socialismo, e tulle le lesi non ser– vono ad essi che per richiamare i contraddittori alla reverenza dei valori della conservazione sociale: l'e– sercito, la gerarchia, la forza burocralic:.f', la nazione parificala allo Stato e lo Stato immedesimato nella classe eco11omicamenLc prnvalenLc .... Sono i socialisti che fuorviauo quamlo ai nobili [ini per cui si enl.usiasma110 immolano i mezzi. d1e sono proprii ciel socialismo, aderendo ai mezzi che sono proprii dc'gli avversari, e dai quali gli avver– sari, come apertamente conf essano, si aspettano non solo la villoria dell'ideale conw.ne (la· patria), ma altrcsi la disfallrt clell'idea/ e nostro (il socialismo) ... Chi segue sui giornali e sulle rivisle nazionaliste tedesche i nuovi, fervorosi elogi del Partilo so1.:ia– lista non può cito sentirsi le fiamme al viso per la vel'gogna del Parli lo socialista gerrna-nico ..... . L'inno alla sparizione del prolctarialo nel capace seno della «nazione>> auloritaliva .afferma la co– scienza gioiosa delle classj mon.arcl1iche, feudali e borghesi di avere giù debellalo il primo nemico della Germania, il socialismo..... L'elemosinanle riconoscimento· del « paLrioLL.isffio » della Sozialclc– mokratie costituisce il prezzo con cui si cr-ede pagata l'abiur-a della sLcssa So:ialclemohmlie . .... Eppure, alla fine, cli che i socialisti germanici sono colpevoli se non della slessa falsa illazione che fanno in questo momento molli rivoluzionari? Se la patria era minacciata dalla sopraslante barbarie russa, come non .accogliere la guerra, come non votare i credili militari? Or non è questo il ragio– namento stesso dei nostri quando. dicono : ci sl.a sopra la barbarie tedesca, dunque, ciux armes, ci– loyen.s? · Speriamo che nessuno d1e legga queslc linee possa supporre plchciamcnlc che i socialisti di Germania siano cli mala fede. Essi errano quando vedono il clispolismo i·usso immanente su cli lo-ro e su lulta l'Europa; ma errano 1:iel'una supposizione errata, la quale li ha falli derogare da quel metodo pl'O])l'io, in cui pralicamcnle si subslanziava il so-– cialismo. Come av!'cbbc «mentilo» quel nosll'o Ludovico Frank, caduto a Luncville, allorchè scrive– va, pochi giorni prima cli morire, ad un suo amico, in letLcra non clcsl.inatn al pubblico: « Non posso stra-pparmi dalla convinzione che questa guerra gcl– l.crù il fomlame11to di 1111 avvenire cli incalcolabili progressi»? Lo stesso dicono i i-ivoluzionarl fautori della causa franco-inglese, allorchè predicano l'in– tcnrcnlo militare dcll'lLalia. L'errore dove è? Per gli uni -e per gli alLl'i l'crrol'e è nell'accogliere I.a guerra come mezzo p.roprio di miglioramcnlo pro– lcLari-o; nell'abi11l'arc dai grandi esempi dati da Be– bel e da Liebn,echL nel ]870 e rinnovali ai nosti-i di dai deputali socialisti in Serbia, in Bulgaria, e, persino nella guerra pl'cscnlc, in Rnssia. E con qucsla atlcnuanlc maggiore pc!' i socialisti germa– nici cd austriaci, che essi proclamano uno scopo, una intenzione di difesa; laddove i rivoluzionari, predicando all'llalin la iniziativa dell'intcrvcnl.o in guerra, sono ccrLamcnlc in ispiri/o cli aa.aressio11c; e sia pure che sia per sanlo proposito di punire gli invasori; ma, intanto, essi cominciano col con– fondere le responsahiliLù elci Governi e dei popoli, dei colpevoli e degli innoccnli, col sicuro risultato, d·i cui non si pol.rebbc imn1aginarne altro più na– zionalista ·e a11tisocialist.a, cli soliclalizzarc nella co– m.une concl'anna il prolcLat·iat,o e l'Imperatore, la classe lavoratrice ed i ceti feudali e borghesi e cli

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