Critica Sociale - XXIV - n. 17 - 1-15 settembre 1914

Social e NIVIST .Il QU/NtJ/CIN.1/LE DEL S<JC/Jll/SMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre .L. 5,50 DIREZIONE:Milano - Portici Galleria,23 - AMMINISTRAZIONE·Via S. Damiano, 16 - Milano AnnoXXIV - N. 1.7 Numero separato Cent. 40 . Milano, 1°-15 settembr& 1914_ À{f li abbonati semestrali Sono già uscitj parecchi numeri del secondo semestre ed alcu.ni abbonamenti non sono stati ancora rinnovati. L'Ammtnistrazion.e si riv-olge ~pe,rt~nto ai ri– tardatarì pr.ègarl'~oli di voler sollecitare l'invio della quo~a relativa, essendo altrimenti co– stl'etta di sospendere ,l'ulteriore invio della Rivista. SOMMAR.IO P o I i tic a ed Attua I i t à. La fl/esoft.a. delV!1..-espo11sobitttà (IL VICE). ~Ientt:è si ap.-e ·H Conclave (Lo SCAGNOZZO). Ciò che il Soela.J!S/110 può di,·e (Pro!. E. LEONF.). Dei/e catastrofi, dillo sc!ope,·o gwerale e d'alt1·e cose (Pro!. GIOVANNI ZIBORDI), Studi economici e sociologici. u li P1·og1·amma Socla!ista" (CARLO KAUTSKY), La nascita del " Capi/aie" ueWeplstoza.-lo d! Ma,-x-Engels: II. Il Ca– pitale è pronto (Prof. FAUSTO p ÀGLIARI), FUosofia, Letteratura e. Fatti sociali. Complimenti aiza·cultura tedesca: DI un confronto tra due culture (Dott. ALllERTO VEORANI). Fati i e Comme11U: Quanti slamo (st.,). J ' lA FILOSOFIA DELL' IRRESPONSABILITA Me11trieanoora, lo po$siamo, prima .di essere ine– sorabilmenLe travolti, fissiamo fruesto risultalo in– confutabile emergente dalle pubblicazioni dei libri lhplomatici - eccezion fatta d.i quello verde, ita– lia,no, perchè, naturalmente, non c'è - che se l'im– peratore Guglielmo e l'imperatore Francesco• Giu– seppe, in prima, e lo Czar Nicola, in subordine, non l'avessero voluta, la « guerra ddle naiioni » non sarehb,e stata. Se appena l'Austria avesse dato affi– damento· a Pietroburgo• ed a Roma, come si pre– tende l'abbia dato a B-erlino, che non si proponeva di distruggere la sovranità politica e ·territoriale· della Serbia, la Russia non avrebbe mobilizzato e Guglielmo il non avrebbe avuto la materia ed il pretesto• della sua guerra,. . Coteste piane corn,iderazioni, che ora si possono ancora fare, s,ervono a fi.ssaJ'ie la responsabi_lità po– litiea, idest, personale di quei mos.tri .umani che i,eggono i popoli. Tra. breve - e il. lavo-ro è co– minciato .- la sottile cortigianeria della storia uffi– ciale .e pi,ofossiomile mi-rà già seppellito e dimen– ticato questi dati, e, al buon S'ervizio dei briganti teca Gino Bianco c·oronati e pusilli davanti ,1lle loro responsabilità, spiegherà Je sue gravi dissertazioni fatalistiche, cli– mos,trando c'◊me due e due fanno quatl;.l'oesser.e·.sto– ria da d,emagoghi quella che spiegai gli eventi impu– lando.Ji ai capi dsigli Stali,.mehlre fa sLoria'vèra, scie11.Lifica -ricerca le caus_e 1:irof onde sostapziali della guerra, che rintraccia netta. geografia, nell'ant1:opo- . logia; ndla economia dei popoli e delle razze; so– pratutto nella idea, nello _spirito- che muove le col– lett.ività wnanc. Cotesta farsa accademica non ab– biamo visto noi specchiarsi come in un classico pa– raclimma in occasione della guerra cli Libia? Non ricorda~e la famosa teoria delle due sponde per cui era fatale. che l\1na si muovesse a conquisLare l'al– tra? Soltanto i profes&ori s,i dimenticavano çli spie– gare come e perchè le due sponcl-e·che avevano da tanto tempo la tranquilla abitudine cli guar.da\ ·si e di ... non toccarsi a&pett.assero il cinquantenario clel– l'lbalia una, la dittatura cli Giolitti e l'ultimatum cli Di San Giulia11-oalla Turchia, per mettersi in mo– vimento,. Fatalità.! Così tra breve ---: il lavoro è già cominciato - col. favore di questa comoda sintesi: fatalità, di– sciolta in. una più vaga a-natisi cli Vé!Stifenomeni socio1og.ici, i capi cli Governo andrann.o assolli eia ogni respqnsabilità dei loro fatti. Denunziamo il trueco• mentre s.i lascia ancora vedere. Dialettica– mente·, il trucco è formato d'a un sofisma che volu– tamente confonde le condizioni e le cause del mis– fatto clèlla guerra. Certo no11c'è guerra se non c'è rivalità e rivalità ci può essere tra .i _gruppi umani per Ie cause più complesse; ma, il trasformare una riua(ità in una guerra, ecco ciò che è proprio de– gli uomini, singolarmente presi, che hanno la po– testà cosl di far 16,come di impedirlo. • Sostituire la sociologia alla politica nella valùta– zione delle azioni dei governanti è una furbe-ria da scienziati-avvo.catii di ufficio assurda come sarebbe queU.a d,el difensore che, acl'inno•centare· il suo clien– te, adducesse le profonde cause per le quali un paese ha fatalmente neUe sue statistiche un numero costante di ladri -e di assas,sini e ravvisasse in quelle cause sommerg,e,re la res,ponsabiLità del ladro o dell'assassino affidato alle sue cure. Generalmente cotesti pro.fondi scovritori ed esaltatori del « fata– lismo » della guerra, cotesti troppo arditi negatori di ogni libertà d'a,rbitrio dei capi di Stato nel più vasto ,e atroce e maledetto dei delitti, per un.a strana combinazione si reclutano specialmente tra gli «idealisti»., tra gli « spiritualisti», tra i più auto– rizzati assertori dell'anima, della libertà dell'indi– vidualismo, tra i più sdegnosi spregiatori cli ogni mat,e·rialismo-, di •ogni determinismo... Vioeversa,, tocca proprio ai più « grossolani » materialisti e de– terministi riéordare che tra i determinanti ci -sono anche gli uomini che hanno potere, e le istituzioni che quelli governano, onde l'evento della guena, come risultato da essi voluto• ed attuato, col favore deUe « condizioni » in cui si sono. trovali, è ad essi pienamente ascrivibile. Non trattasi per noi .çliarri– vare fino ad abbracciare k~ teorica carlyliana degli

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