Critica Sociale - Anno XXIV - n.16 - 16-31 agosto 1914

. Critica Sociale Jr/VIST'.Jl QlllNDICIN.llLE DEb SOCI.J/LJSMO .; Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4~ ~ A1l'Estero: Anno L. . iO - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano - Portici Gallerh1, 23 - J':MMINISTRAZIONE · Via S. Dam'ano, 16 - Milano AnnoXXIV - N. 1.6 Numero separato Cent. 40 Milano. 16-31 agosto 19'14 · ~OMMAl~IO Polltlca ed Attu.alità. Atto di fede e di spe,:a,iza; Civiltà e rea,zlouo ! ( ,. I>). La nost,·a 11,ui.1·alUù (IL .VICe). Giova1111! Ja1u-ès (CLAUDIO TREVESj. Studi economici e sociolog!ci. La 1uiseJta det ~ Capt:a1e,, nell'rpistola1·io di M«rx~E11gels: I. 11wo– legu111w1; Dot Manifesto a./la 'Critica dell'Economia Polltlcn (Pror. FAUSTO P.\GLIAR(. lt <1etermit1.L~moeconomico della tubercofosl; Verità ed esagel"aztoni (Prof. E. DERT .rnÈa,LI). Per un mlntmo <!,l esistenza.: La lineq di, _povertà pet 1914; La ~cieuzct ecOuomLca. e U 1nlnlmo dt •salarlo; Per L lavorato,·l Occaslonali (l,lott, ~!r:E~·SANDRO SCHIAVI). . ' Filosofia, Letteratura e Fatti sociali" Fm Ub,•i e Riv•i,te·: Coopevatl vis mo neutra-le e· Cooperativismo so– cialista - " Il uiondo '1n armi (f. v.). .ATTO DI'FEDE O.ISPERANZA (CiVIL TA E REAZIONE!) Dalle profondità lucenti ,iell'aureola di solidali simpatie che accompagna il· movimento socialista, ci perviene questo vero atto di· fede e cli speranza uhe noi, militant,i nell.e prime ii1a, non avremmo potuto in quest'ora fosca scrivere, senza· ,lasc ,i.ar sospetto di qualche ostentazione, di qualche par– tito preso. Ma'mandatoci ,la.U'esterno, lo .pubbli– chiamo ,......, con un se.nso .quasi di-;i:evere_nza - al poste .d'onore ! ' . . . È inutile r:ipetei·e' che.l'oi·a che viviamo è senza confronti nella stoi·ia per l'importanza decisiva S!),l doman.i. Là fortuna dei popoli, oppure quella tefJ!fè natw·ale di progi·esso, che nelle socigta uinane tiene lo st~s&oposto della tegge di evolu– zione nel mondo (ìsico, ha condotto i due governi i·eazionarE df'l centro d'Europa a suicidarsi. Qualunque cosa facciano il kaiser e l'inipe,·atore dei patiboli, noi avremo nel. cuore d'Ei4ropa una i·epubòli,ca germanica, che se non socialista vi sm·à inolto ·oicino, e dello Stato mosaico avremo più Stati sulla uase della nazionalità e spinti pe1· necessita nell'orbita i·epubblicano-socialista degli Stati inaggiori. .La• Russia, a.l contatto germa– nico, matw·ei·à in breve la propria rivoluzione. Saranno gli Stati Uniti d'Europa, swi.'à il. di– sarnw gerì_er-ale, .sai·à il governo dei popoli nel– l'inte,·esse dei popoli. La reazione non potrà · più r·iavei•si. Quest'è il colpo 1no1·tate. Il pim- · tello, il sostegno, che pai·eva richiedere l'urto di più generazioni per. crollai·e, sarà domani effet– tivamente, è già oggi vil"tuavrnente, irrèmissibil· mente crollato. ll medioevo dileguei·à trascinan– dosi monai·chie e chiese e sa·rà di fatto aperta l'fra decisiva della conqui:,la dett'ugitaglianza• Bibnoteca Gino Bianco .economica, E bene che tutti. i popoli abbiano chiai·a la ,visione li.et doinani. La tor·o soor·anilà si va a(fei,-rnanrlo. I vut,ch1i ciel genio, che .non · 11iancan.o mai di avvei·ars.i, perc!tè il oenio solo _ 1wec01·i-e i .tenipi e . vede· iwi secoli, si· compiono sotto i n01,t1·i occhi. .Maz;:;•inìe Mai•à; ,çi .avevano [q.tta la !Ji"ande p1·omes.~a; noi tocchiamo ora con. mano che la lo1·0 premessa. ei·a la stessa ·verità, l"li'es:,i soli 1,e1le'1;ano.l contemporanei non 'J.:Jnteva110 capi·l'e nè t'wìo nè l'a!ti·o. r po· ,poli nori potevano 01•ientarsi. L'inimatui-ità del– ·l'ainbiente non lo consentiva. Ma oggi hanno il .dovf)re di capi,1•e. Non è p1·eci1,amente necessai•iQ, ,,anzi è pe,i•f'"(Jltamente inuti'le perchè essi. vartano, • come andranno, atta ci1,iUà, che è la i ·epubblica,, che è il soci'alismo, che è l'uguaglianza ecoriomica; ma •hann0 tl dovere di capire, pe1· rendersi.cpnto riel domani che si. affaccia, cosi dive-rso dall'oggi. Specialmente in un'eta come la nostra, in cui lutto pi·ecipita e l'evoluzione, che i·ichiedeva un secolo in alti·i tempi, si compie in un am,o, è bene che i popoli comprendano quel che accade • e di cui so:ne arte{ìci inconsapevoli. La 1 ·eazione . è (ìnita. La voragine degli armamenti ,e il pa- 1·adiso dei pubblicani, il privilegio e la. menzogna i ·e ligi osa, lo sfruttamento iniquo e l'esosa con– f;isca, tutto, tutto, che costituisce la società capi– tali{ilica, con tutte le sue infamie senza nome, 1,pai•iì;ce come nebbia al sole; chè questa ·volta P– proprio il sole di domani, d'un domani, che· già -viviamo, à'1m domani; che si confonde con l'oggi. Chi ha detto che l'oggi P- un po' dell'ieri e un po' del domani ? Mai è stato tanto vero come·ora. Si compor– tino comunque i governi ; siano saggi o pazzi ; vogliano opporsi o cedere ai fati; ormai siamo sicui·i che la so,vranità è pur sempre effettiva– mente dei popoli.. Oh, il terrore dei reazionari intelligenti e la provvidenziale imlJecillità degli altri, che in gran numero, gridano: " a Bei ·lino! a Vienna! " Ma sì, egregi imbecilli: a ,Berlino ! a Vienna! a dare voi stessi il colpo di g 1 ·azia al vostro ultimo punte(lo ! Vero è bene che questa inìmane guerra è causa immediata di disastri, di sacrifici, di catastrofi innumerevoli. La crisi immensa per cui è (orza passare è senza esempi. Ma è il febbrone che, passato, lascia l'organismo più vitate che mai. T.fnapiù, matura coscienza colletli1Ja delle masse avi ·ebbe foi·se potuto evitai·e tutto ciò; forse: du– bito che la stessa natura itmana sia la colpe– vole; l'uorno è i~n animale assai poc<J intelligente. Fatale è quindi, for·se, che le società umane, pei· i·aggiungere la giustizia, il benessere, la felicità, passino per queste terr•ibili crisi. Ma come sa– rebbe stolto spaventarsi e affliggei•si quando la c1·isi febbrile accenna già a risolvei·si, cosi sa– rebbe stolto impensierir.~i oggi della crisi, per quanto spaventosamente immane, che le società wnane traversano con la certezza della risolu– zione favorevole. Perchè non vi è più alcuno,

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