Critica Sociale - Anno XXIV - n. 13 - 1-15 luglio 1914

Critica ·sociale fl/VIST .Il QUJNJJICIN.IILE DEL SOCl.llllSMO Nel Regno: Anno L. 1' - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano"'.'Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE·Via S. Damiano,16 - Milano Anno XXIV - N. 13 · Il Numero sepa~ato Cent. 40 Il Milano: 1°-15 luglio 1914 SOMMARIO Politica ed Attualità. La •teppa" e la ,·1vo111:1:lone socia lista (IL VICE). 11 Co11g.-esso cli Mantova (RINALDO RIGOLA), Studi economici e soci0loglcl. A11111e11l0 clell'l111posta 10 mo11opo~lo clti '(lammifel-i? (Avv'. Gm.SEPn: BARBERI), Un c/11q11antem1-lo cli legislazione sociale: I. 11 pe,-iodo della pre– ·lsto,·la (1_860-80) ;· 2. Crtp11sc.ou·cli leglslazlone (1880-90); 6. bllz!I cont.-astall (1_890-900) (PÉT_ER AUG»N), La ,·111asclta proleta,•ia e soclahsta in Russia, Il (lloe) (EUGENIO 01<11.RSIH)'. . . La pr.ole:alo11e legale clel lavar.o ,in· 1svi,;,zé,·a i X. · La legge s11ll'assl– ciirazlo11e contro le malati-le e gl·I infcdimt (t. m ). Fllosof!a, ,._etteratura e Fatti sociali. Fra Libri e Riviste: Il Congresso di Ancona, Soolallsmo e Mosso– ncrla (f. v.) - • Come noi slamo socialisti "' di Slxte Q11e11ln (f. v ). _ 1ft"TEPPA ,, ElARll~LUllONE !~[IAlUTA È sempre -grossa la discussione circa i diritti cosLituzionali della teppa sul no•stro,Partito. In gue– s·ti nostri liberi (ogli noi li abhiamo misc-0-n.oscrnti, in ragio111estessa della loro efficienz.a pratica nei giorni di tumulto. Altri inv,ece non solo rende ad eS'Si il più grande omaggio, ma ancora, siccome essi si affermano prepotenti, senza tessera e senza lioenza dell.a direzione del Partito ( o• Costantino Lazzari, aiuta, aiuta!) li mette al disopra del Par– tito. Ciò è bello, è generoso, è, sopratutto, lette– rario. Ciò evoca da sè il giambo magnifico di Augu– ste Barhier, divulgato da Giosuè Carducci. Ciò per– mette le elettrizzanti invettive che voi sapete. M<l Lutlo ciò è fuori della ricerca· Gh.e... noi d.obbiam-o fare. La folla-, la teppa anche,- è stata• 1mpiegam utri-1- mente in tutte le rivoluzioni e in tutte le reazioni. L'abbi.amo detto anche noi, è· buona carne· umana, per ogni macello! Quando torna da una «nostra» battaglia, ha diritto più che ai nostri servizi di Croce Hoss,a, alla ,nostra ammirazione grata e commossa! La questi,on,e è div,ersa. La ques•tio·ne si riferisce al tempo ch,e la folla, la teppa, anzi, si i~padro– nisoe della « nostra » battaglia, la fa propria, le dà _il carattere ·che vuole, -la v-olge ai fini che vuole, magari diversi dai nostri, magari opposti ai nostri, ai fini di saccheµ-gio e di devastazione, ai fini, mettiamo anche, di reazione sciovinistica, supersli– ziqsa, brigantesca, ecc. Bakunine, che non si spa– ventava della propria coerenza, ammirava il bri– gante, signore della foresta, libero nella sua legge, sciolto da ogni autorità. A svolgere l'argomento c'è da fare un cospicuo florilegio storico di « bande reazionarie», da quelle riel cardinale Ruffo a quelle che· resistevano all'invasione dei piemontesi in Ca– labria, e c'è da citnre scioa11i e va11deani ed ora an- che le civilissime bande anlihomeruliste dell'Ulster ... Per concludere in definitiva un bel nulla. Perchè n,on si tratta di vedere se si facciano o non si fac– c\ano « rivoluzioni» senza folle e senza teppa. Non siamo così «smemorati» dei n-ostri imparaticci di storia lioeale (e gli accenni fatti lo dimostrano) da– ignorare la parte cospicua. che J.a: foITa-e la teppa .hannb avuto I).elle « rivoluzioni ». Quel che bisogna vedere. è se la nostra « rivoluzione» presente ha da· essere governata dal proletariato o... dalla folla; da Rigola o da ... Val.era, da Lazzari: o da non si sa. chi; se. ogni azione di protesta del Partito socia– lista o della Confederazione d,el Lavoro, a ·piaci– ment-o deUa·folla raccoglitiocia, secondo il suo· istinto sovrano, il suo intuito divino, ha da lasciarsi tra– sformare in movimento rivoluzionario; s,e il diritto divino della piazza, in qualunque luog-Q e in qua– lunque modo raccolta, è sovrano·, travolgente ogni altro, e i partiti e le organizzaz.ioni proletarie, create a fatica, mantenute con enormi sacrifizi, lottanti per fissare -limiti, per polire principi, per adeguare mezzi congrui a [ini consapevoli e consaputi, hanno sempre da abdicare davanti a quel diritto sovrano e irresponsabile. Cosi costituito il problema, non lo sciolgono, lo ingarbugliano anzi, le belle, eloquenti, elettrizzanti, romantiche e sentimentali allusioni letterarie. Per– chè il problema cosi costituito è un problema di diritti; un problema di proporzione, che, conservalél, conserva, cListrutta, distrugge tutti i partiti, tulle le organizzazioni. Infatti non si saprebbe perchè un mezzo milione di lavoratori in Italia dovrebbero rei&tare nell'organizzazione, a prezzo di sacrifìzi, sp,ess.o inauditJ, perchè la loro sorte e la sorte di tutto il proletariato debbano legittimamente, _sovra– namente difendere dall'iniziativa di qualunque co– miz'Ìo che si trasforma in una dimostrazione o di q_tlMIIDque · mmosbrazione che si tra-sforma in una rivolta, che i rivoltosi immaginano siano « una» rivoluzione, magari «la» rivoluzione. In questi n·o– stri liberi fogli non è la prima volta che mettiamo a fronte il diritto degli organizzati e il diritto dei disorganizzati e ci domandiamo quale debba preva– lere davanti al socialismo,. Ci fu risposto, a pre– scind ere d alle liriche· invocazioni a Balilla ed a Gavr .oc.he ,·dando a noi degli aristocratici autoritari, perc hè pro pendevamo per il diritto degli organiz– zati, i quali erano, senz'altro, battezzati, come oli– garchie o élites proletarie in antitesi del proleta– riato. La stupidità di tale risposta, a cui più o meno consapevolmente si richiamano tutti gli elegiaci e romantici apologisti· della teppa, consiste in ciò, che mentre si contesta a 500.000 organizzati di rap– presentare tutto ·il· proletariato, cotale rappresen– tanza è graziosamente attribuita ad ogni comizio di mille persone, disposte a.fare del chim,so. E il gior– nale rivoluzionario sovvenuto, alimentato dai -500 mila, fra il comando dei 500.000 e il comando dei mille (e fossero pure dieci volte di più i raccolti a comizio) crede « rivoluzi-0nario )> quello e « fello--

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