Critica Sociale - XXIV - n. 4 - 16-28 febbraio 1914

€ritìCa NIVIST .Il · QlllNJJJC]N.1/LE DEL SOC/.J/LISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 -'All'Estero: Anno L. :I.O;.. Semestre L. 5,50. DIREZIONE_: Milano - _ Portici Galleria,23. ,- AMMINISTRAZIONE·Via S. Damiano, 16 - Milano · Anno XXIV - N. 4 Il Numero sel?arato ·cent. 40 Il. Milano, 16-28 febbraio 1914 SOMMARIO Polltlca ed Attuai ità. ,{spet/an'ao 1411 a1111unzlo»10t•t!lario ([L VI0E). Attorno aiprog.,·ammi- di colonizzazione di L"ibia (fine) (Prof. E. LEONE). Le :imminenti ieggi sqciaU: La HUç)Va "1.1,.,iegge agraria·" - Un dise9no- immi-11tnte Sl<IL'assic,...azlmte contt·o lt. ,m11attie • .Jttfort1'H4--@g,••~ _ !'l'li e " C01JSOrzt". (P"r,,r. GIO:VANNI'.MERLONI): La s'clenza -t1onvuol l't·ontiére: Parole in i-tbe,·tà (Dott. ALBERTÒ VE- DRANI). . Studi economici e sociologici. 11 Mezzogt-0rt10e la legislazione· speciale (PETER AUGEN). La pr.,,te.zt011e· legale àel lavoro in lsvizzera: IX. Leggi sp.ecta!-/.d·I pr,otèzione opet:aia (e. m.). , Inchieste e monografie: I!· Labour Party ·e ii problema .della terra. Una Relazume pa,·lamentare per la nazionalizzazione (g. m ). 11 .dlrutp sociale negU alberghi: Pet· 1 1 abo1-tzL011edella- mancia (.ALFA·LAMDA) - La condizione del fanciltll! (st. ). Filosofia, Letteratura e Fatti .soc'iali. Fra.Ltln;t .8 .Rimste: Le quattro GermanJe (e. m.). AlPEHADDU .unnnnunllO M RTUARIO Una grande agonia è cominciata a Montecitorio; una agonia fatta di molte agonie; un'agonia che non è qtlella; di un -Ministero, ma di un'era, di un metodo, diremmo quasi, di una civiltà. Il giolit– tismo muore; muore di quello che doveva essere il suo duplice solenne t1ionfo: la guerra di Libia e il suffragio universale. Per verità, ,i_uesto ha ucciso quella, e l'uno e l'altra, che d9vevano essere gli alati corsieri della .biga, ..trionfale,, col loro azzuffarsi, col loro mor– dersi, col lorò ·distruggersi hanno rovesciato la biga. Ora ,sono a-vanzi che ingombrano la strada. Ancora 1ilno sforzo 11, saran'lio spazzarti via. Non dite che il colpo maestro è stato inferto dal Congresso dei .radicali, per.éhè' i radicali depu– tati c0 i r-adiea1i .I!;ci.nistri'Son-o perfettamente au– tonomi._ Questo partito aspira al sommo- della li– bertà, la 'libertà delle proprie idee. Ma il -Con– gresso radicale che Jion osò .affrontare una analisi programmatica si rivoltò al ministerialismo -sen– tend0 che all'impresa-di Libia si -era rivoltato il suffragio universale. Non ·hanno ardito - confes– sarlo? Ohe importa? Nessuno è tenuto ·a scoprire la propria vergogna. Ma di lì sono partiti gli _au– spici. Hanno invece gridato qhe era bizza invi– diosa di candidati bocciati verso_ confratelli più fort1mati? E se fosse? Il giolittismo in tutta la sua vergogna consiste appunto in ciò, di avere tra l'altro divisi e condotti a contendere fra- di loro i ràdicali uscenti e i· radicali che volevano en– trare, e di avere mostrato i fratelli che uccide– vano i fratelli, stringendosi al- petto del loro uc– cisore, l'on. Giolitti, il quale, altrettanto era tenero ,bteca Gino Bianco per i radicali possidentes un collegio, altrettanto era feroce per essi là dove essi si industriavano a conquistarlo, balzandone un clericale o un mo– derato! Cotesta guerra intestina di radicali attra– "V"erso l'ossequio dei deputati radicali al Governo • che combatteva i radicali non deputati, dilaniava jl _partito e. disturbava il Governo. L'indignazione _billlrva. Come-· placarla? Ah, ecco, col tira;r giù dalla polyere .dègli ·sqa;lfali uno scartafaccio in- giallito dal titolo:;la precedenza obbligatoria del matrimonio civile sul religioso. Or dite se ·il Gon– _gresso non ha portato i suoi frutti? Infatti, l'ago– nia è precipitata. O i· radicali sono soddisfatti del disegno di legge e con esso riabilitano il matri– monio religioso, cui restituiscono efficacia civile, e liquidano se stessi anche sul terreno dell'anti– clericalismo. ·o i radicali non ne sono soddisfatti · e la separazione è fatta e con essa ~ fatta anche la liquidazione del Governo. Ma ciome è certa la prima ipotesi perchè i cle– ricali, astuti come sempre, fanno grande chiasso di opposizione alla legge di precedenza, ma sono bèn decisi a non lasciare il Governo, volendo con– servata la. situazione parlamentare, la conclusione certa è che l'abbraccio mortifero, _in cui soffoca di verg·ogna la parte radicale nella maggioranza, continua come prima, peggio dt prima. -E così ra– dicali, clericali e Governo battagliano senza feçle e sapendo· di I).on·trovare, fede. Lo,spedi:ente legi– slativo al solo scopo troppo manifesto dì dare una soddisfazione ai vinti del Congresso radicale in confronto dei vincitori suscita un sardonico di– sprezzo all'indirizzo di tutti. Evvia ! Veramente si minaccia di turbare il Paese, di muover l'acqua stagnante della famiglia italiana, così, pe;r nil;Jnte; per un vanitoso appagamento di gelosie intestine nella idropica maggioranza? A ciò è ridotta la democrazia? A ciò è residuato· il Patto di Roma? Ah! eccoli veramente i moribondi, gli agoniz– zanti d~ll'ide!!, de:µiocratica, che nella stia giolit– tiana scambiano- le ultime impotenti beccate c~Jil." i galletti,gentiloni!?,zati ! I partiti si misurano dalla _grandezza degli ideali che affermano sulla piatta– forma. Se la rovinante fortuna della democrazia parlamentare è tutta commessa·per sua salvezza a cotesto inane e ridicolo disegno di legge per la preeedenza, quale si sia il successo dell'oggi, è perèluto il suo domani! _ _ , · ·E così è, poichè ;mentre la vecchia si sollazza col balocco bizantino della precedenza, la crisi delle cose che ha seguito alla guerra continua spaventevole l'opera sua, e la democr_azia non-sa, non si acçorge, pas1>iva- e indifferente, come una ebete. A scusare se. stessa dell'errore, del delitto di avere disertato per motivi che essa diceva nazionali (e non era;no che nazionalisti) dalla guerra alla gu~rra, _essa aveva promesso a se stessa di essere- la prima al buon momento a in– sorgere perchè i pesi della guerra ricadessero sulle spalle della borghesia. Ora è l'ora! Ora il Governo nel suo fetido moralismo• borghese _ca- •

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