Critica Sociale - Anno XXIV - n.3 - 1-15 febbraio 1914

t Critica Sociale NIVIST.ll Qll/NtJ/CIN.1/LE fJEL SOC/.l/lli$MO ~el .Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero·: Annl' L. tO_ - Semestre L. 5,50 DIREZIONE: Milano.- Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE· Via S. Damiano,16 - MIiano Anno XXIV - N. 3. Numero separato Cent. 40 Il Milano, 1°-15 febbraio 1914 SOMMARIO Politica ed Attualità. L'elezione di Glp,·lanl (IL VICE), _,tt/orno at proqf-ainmi dt tolonizza.zione dt Libia (Pro!. E. LEOJSÉ). La politica m1tniewa1e dei conmmi : Le municipalizzazioni del pane, della ca,•ne, del pesce e del comb1tstibile a Ve,•ona ((lJNO BAGLlONI). Studi eaonomlcl e sociologici. t:ome si pagano le va,·te fanne éz1 ene,·gla: 11 disordine dei 111etod-i altrtali; ciò che Bi deve fare (RAFFAELE PIRRO). .11rchieste e morlog,•af[e: I nlitti .... e i de,·ei-tttt del te,·1·emoto (x. y.). La.' protezione legale del lavo,·o in l8vtzze,•a: VIII. Lll lotta. cont,·o la <lisocr.upazione (e. m.). ,La iotta cont,·o ,si 1·Lnc.m·o aeua vita: L'azione de-i Com1mi ame1•i– canl (si.). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. .F,·a Libri e Rioiste: Due anni di Imperialismo Italico (e. m.). BlbUoteca cH Prapaganda della CRITICA SOCIALE, Pe,• '1 1914 (anno H 0 J: Condizioni d'abbonamento, abbona111enll cnmulatlvl, premi, ecc. Per 11 1. 914 (anno 24°): Oondiiffl>ni di abbonamento, abbonamenti cumulativi, p,•emi, ecc. - · J'ede1•e in fine del fascicolo. L'ELEZIONE DI CIPRIANI 11 giorno dopo l''elezione di Amilcare Cipriani :a deputato del VI Collegio il Secolo recava questa sentenza di Leonida Bissolati: ",Per me, come per lui (Bonomi) la candidatura - e iossiamo ormai dire l'elezione di Cipriani - va considerata quale indice di un movimento decisamente ·rivolitzionario -che llo·vrà.. ave·1 ·e nell' insur'rezione il suo sbocco inevitabile,,. A tutt'oggi che scriviamo il Bisso– lati non ha ancora rettificata questa ,,eutenza; g'iova quindi credere che l'abbia pronunziata ve– ramente, e in quei termini. I quali debbono avere fatto tanto e tanto piacere al compagno Benito .Mussolini quanto ne hanno fatto al Corriei·e della Bera e ad altri fogli moderati. Perchè l'affinità psicologica degli estremi, dei riformisti di destra, dei. rivoluzionari di sinistra e dei moderati di de– stra e di sinistra sussiste sempre, nella stessa co– munione dell'oggetto che essi mettono rispettiva- . 1nente come posta alla competizione con.tingente. Non è stata di ciò l'elezione del VI -Collegio una 1111ovae chiara dimostraz.ione? Chi, badando sol– t,a,nto all'espressione poleJilica e verbale della pro– paganda avesse dovuto - djre' quale .fosse il fine concreto della campagna, avrebbe risposto: A rin– novare o a scongiurare in Milano, lo scoppio di un'altra Comune. La stampa moderata infatti du– J.'8.llte i giorni scorsi non fece t che il processo alla Comune, ai suoi uomini, e ad ·Amilcare Cipriani. Per altrettanti giorni la stamJ,1asoci11lista, con la Bibhbteca Gino Bianco sola scusa da parte sua di essere costretta alla difesa, non fece che l' esaltazione in blocco della Comune, in tutti i suoi .episodi e in Amilcare Ci– priani; alfiere, duce, segnacolo della grande ri.ven– dicazione storica. Parlando con un redattore dell'Avanti ! noi al.l– biamo già detto che ciò ci pareva così conclu– dente come fare in un'elezione il p;rocesso del '93, oppu.l'e, .nel congruo caso, al}!a.ttentato di AgesilaCJ Milano o pur anche al moto del sei febb1·a10, per ricordare episodi storici più modesti, ma di nostre storia. Tempo già fu tra il 70 e l' 80 ed anche uri p0co dopo che la polemica elettorale dei moderati contro i democratici si nutriva tntta di calunnie storiche, tratte dai veri o supposti, genuini o tra– visati episodii personali dei recenti rivolgimenti politici. Neppure i sommi tra i rivoluzionari sfug– givano all'aggressione ; dove si arrestavano i mo– clerati si avanzavano i preti. Neppur Mazzini. neppur Garibaldi si salvarono da sopraffazioni del genere e del gusto che i moderati milanesi vol– lero tentare contro la candidatura di Amilcare Cipriani. In quelle diatribe ciò che maggiormente faceva rabbrividire era il triste governo che gli improvvisati filosofi della storia facevano della storia e della filosofia, accomodate ad un uso do– mestico muto di ogni raggio della luce propria del tempo degli avvenimenti. Era l'estremo del gTottesco messo al servizio dell'estremo del set– tario. Ma allora i democraticì, ribattendo, respi– ravano la stessa passione, ciò che "attualizzava,, i rinfacci e nobilitava le risse. L'ultima battaglia di tale natura, di cui gli echi angosciarono i nostri anni giovanili, si scatenò intorno ad un nome veramente fatale: Luigi Castellazzo. · Ma ora è lecito chiedersi se per i sociali:;ti di Italia, che possono portare sulla Comune un con– cetto proprio, libero, sereno - il concetto di qua– rantaquattro anni dopo - era proprio necessario che si lasciasRero irretire nel gilwco avversario, e. smessa ogni altra più immediata preoccupazione proletaria, giostrassero in _fervorose rivendicazioni storico-letterarie, di cui invero l'occasione e la forma comizievole non potevano accrescere il fon– damento e l'autorità critica? Non ci attentiamo cli rispondere. J: otiamo soltanto che la nostra stampa nella azione polemica che per la malizia dei nemici si lasciò tirare a sviluppare, si tuffò intera, talchè parve tornare a superate nostalgie rivoluzionarie - della rivoluzione harricadiera, comunarda, proposta quasi come l'immediato im– perativo categorico òel socialismo per la giornata del 25 gennaio - che doveva far caldo. E no– tiamo che l'on. Bissolatì in intimità cli concetto col Coi"l'ie1'e della Sera facendo si.1Opro llella si– tuazione verbale poteva rendere la sentenza sopra riferita. che l'elezione Cipriani è indice di un mo– vimento rivoluzionario che deve avere nell' insur– rezione il suo sbocco inevitahile. E notiamo infine come corollario di tutto ciò il cognato attacco moderato riformista - ognuno rla un proprio punto

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