Critica Sociale - XXIII - n. 18 - 16-30 settembre 1913

Critica Sociale 'RIVIST .R QUJNJJJCIN.RLE DEL SOCI.J/LISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre .L. 5,50 Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE- MILANO:Portici Galleria, 23 Anno XXIII- N. 1.8 Non si vende a numeri separati Milano, 16-30 settembre 1913 SOMMARIO. P ol ltlca ed Attua I ltà. Fra " destri ~ e " slnist.·t ": l~ ragioni id.eall della lo.Ila (f. t. e Pro– fessor GIOVANNI ZIBORDI), io sciopero genernle al Congresso soclall.,ta germanico (Dott. FEDE– RICO VELL_A), - Postilla (La c. 8.). Studi econo'!'icl e soclologl{)I. Cont-t·ogU armamenti; Pe1·l'mitone polUlca europea: I. Le ver-e cause della guerra e degli armamenti: "" primo gntppo di utopie; II. L'al'blt,·ato i11te1"1iazto11ale (Dott. MARIO Gov1). La proteztone legale dei lavoro ,;,,, lsvlzze1·a: IV. La soppressione del .fosforo bianco; V. La ,·esponsabllttà civile delle Impl'ese di tras– po,·10 e del faòbl'lcanti (e. m. 1. Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. A p,·oposlto di filosofia della storta e di 111a1·xlsmo (Avv. T. COLUCCI). Pe,· la battaqlta elettorale: Pubblicazioni della c,·ltlca, della Olre– zlone del Partito e della Libreria dell' Arnnt! t · fJlÀ " Dl:STRI " I: " SINISTRI " Le ragioni ideali della lotta Ringrazio personalmente Giovanni Zibordi di aver sce'//o anco una volta la Critica Sociale per precisare sempre mèglio le ragioni così nobilmente ideali della sua loHa nel nativo Collegio di Ostiglia. Una lotta che non somiglia ad alcun'altra, fra le tante in cui oggi è impegnato il nostro Partilo - neppure a quella cui parrebbe dover somigliare cli più. Prampolini, infatti, consentendo, malgrado le ritrosie clellc1salute malferma, il nome antico e la parola sempre giovane anche alla battaglia di Gonzaga, obbedisce senza dub– bio, come Ziborcli, a un imperativo categorico altis– simo ... Ma ad Ostiglia - egli, primo, ne converrebbe - la contesa è idea~ente ancora più alta. Perchè ivi l'avver:.sario non 'ci cià buon gioco, combattendosi da sè co!I ferocemente, e alleandosi cosi, in cala guisa, con noi. Perchè lvanoe Bonomi è, in fondo, un probo e un sin·cero, nell'intima rispondenza del suo temperamento coll'atteggiamento politico che lo divelse da noi - e, ad attraversargli la via, noi, suoi amici e commilitoni di ieri, nel Collegio nel quale noi stessi lo raccomandammo già con parola affettuosa e convinta, è d'uopo un convincimento e un culto cosi saldo della verità ciel/a fede e della bontà dei .metodi che professiamo, ciel/a necessità che il Partilo non se ne dilunghi, da parere quasi un miracolo, fra questa scettica stirpe e in questa scettica ora, alle mediocri levature morali. Io stesso mi chiedo (e non so ri– spondermi con sicure.:za): se toccava a me!' non avrei cercato e trovato il sofisma comodo e brillante per giustificare e nobilitare ai miei e agli altrui oc– chi la piccola uiltà d'un rifiuto!' Eppure - vi insisto - se la lolla de' « sinistri >1 coi «destri>> ha sostanza cli verità; se è lotta, com'io credo, fra socialisti e non più socialisti, che hanno il torlo - so/o tol'lo - cli volerlo ancora apparire; se è in cli/esa del Partito e ciel proletariato dalle illu– sioni più insidiose e più pericolose - più pericolose, in quest'ora italiana, dello stesso vocio grossamente rivoluzionario, che sarebbe, ed era, esaurito, se il ,,. « destrismo », per legge di reazione, non lo rievocavri e riabilitava -; ebbene, questa lotta in nessun luogo e con nessun avversario sarebbe più utilmente con– dotta - qual che ne sia per essere il risultalo elet– torale immediato - che in Ostiglia con lvanoe Bo– nomi. Dove _nessun elemento secondario e perlurba– /o,'e scemerà evidenza e conc/uclenza al· contrasto; dove due uomini, moralmente cli uguale degnilà, stanno cli fronte; divisi soltanto, nel concetlo ciel cliv_enire socialista - giusta l'imagine arguta cli quel– l'operaio osligliese - da « un burrone non largo ma profondissimo »... Cosi p•rofondo che, se il socialismo è cli qua, non può essere di là - o viceversa - sen.:a inganno o senza illusione. lo intenderanno, oggi, i lavoratori de/l'Ostigliese.9 Sono essi - e sarebbero altrove, in qualsiasi parie d'Italia - oggi abbastanza evoluti e, vorrei dire, scal– triti intellettualmente, da saper intuire e valutare un antagonismo di concetti e di metodi, che non suona o rintrona nel contrasto clamoroso e/elle formule viw– te, ma si annida silenzioso nel più intimo e vivo mi– cio/lo de/l'azione politica e sociale, e p,erciò significa realmente l'essere o il non essere, la prosecuzione o la rinunzia, la realtà o la l!!slra ciel socialismo pro– letario? Se lo intenderanno, non so; ma ricordò queste al– tre righe con le quali Giovanni Zibordi conchiucleva due altri suoi articoli wl medesimo tema: « In quest'Italia di mendicanti - elettori ed eletti - con 508 Collegi quasi tutti infestati di « persona– lismo», uno almeno ve ne sarà dove un candidato sarà combattuto per le idee. Inciterà, perchè si ri– torni, dagli uomini, al Partito; dai condottieri, all'e– .sercito; dagli interessi, agli ideali - che sono inte- ressi anch'essi, non nuvole, oibò!; ma sono interessi più vasti, più remoti, cioè più solidi e veri. Insi– sterà perclJ.è il proletariato e il Partito ritornino a ricercare, a ritrovare· se stessi! - Battaglia un po' paradossale, un po' originale, e anche per questo mi piace; ingenua certo, difficile o disperala forse da vincere; ma nella quale sarà bello il cadere» (I). Sì,. sarà bello il cadere, amico Ziborcli, dopo aver squassato in alto la bandiera che amammo, che ame– remo ostinatamente, comunque e ovunque ci travolga (1) Nella CJ'itira Fociale di quest'anno, n. JS, png. 199.

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