Critica Sociale - Anno XXIII - n.15 - 1-15 agosto 1913

Sociale Nel a.e::~;~ - :.:~:::~~::E:~ ::.:~:~s:: L. SpO Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria, 23 Anno XXIII - N. i5 Non si vende a numeri separati Milano, 1°-15 agosto1913 SOMMARIO P o 11 t I ca ed Attua 11 t à. Lo sciopero gme,·ale e la legge socialista (CLAUDIO !l'REVES). Lettere parlament,wl: ,l!lllcmterle (IL LEGIONARIO). Stu.di economici e sociologici. I g.-andl problemi dell',wbanesimo: I polmoni dei maggtm·t ceiit,•i e la necessità, nella loro clrcumzoHa, di plani ,·egolatort f,iterco– munan (Dott. ALESSANDROSCHIAVI). La protezloiie legale del lavoro in 'Jsvtzze,·a, I. Sul lavoro deJle fab– briche (e. m.,. Nel clell deUa teoria: Ohe cos'è il socialismo?, 2° Le trasformazioni deHa p,·oprtetà; a 0 · Socialismo municipale, di Stato e cÒope,·a– tlvo (f, p.). I p,·obleml della piccola prop, ·IP.tà , nr. Le due Jtr,Ue nella vita e nella leglslazlone com,male; La lotta di classe fra i Comuni (Dott. GIU– LIO PUGLIESE). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. 111 me11101·/am I Una epigrafe per Giovanni Montemartln!. FaUt e commenti: La ricchezza privata 1n Francia; L'emigrazione intemazlonale; La linea llella miseria; L'urbanesimo In Ame- rica (st.). · Fra Libri e Riviste, Socialismo' e Sindacalismo (st. e l<t c. s.) - Ventlquattr'annl di propaganda (si.). BlbUoteca di Propagand!t della CRITICA SOCIALE, LO ~[IO~fftO fi fffRAU f lAU66f ~O[IAUUA La cr1s1 economica, che sevisce in Europa e che, in Italia, a cagione della guerra di Libia e delle pompate statali del capitale circolante, è diventata un vero incubo, favorisce singolarmente lo scoppio cli scioperi gene·rali. E ciò in due modi: 1 ° dando allo sciopero generale una massa volonterosa di combattenti, mediante la disoccupazione; 2° creando quello stato psicologico di irritazione, che .è neces– sario perchè le masse si determinino a cotesta spe– ciale e più gmve forma di protesta. Ecco perchè, mentre uno sciopero• generale metallurgico si com– pone, un altro si matura nelle sue stesse cene·ri e, mentre non sono spente le faville di uno sciopero generale di protesta politica contro. una. sentenza di balordo magistrato, dal Piemonte giunge notizia di uno sciopero gen.erale per rovesciare il Sindaco e la Giunta di Asti, e lo sciopero riesce trionfante! Tale è la più pronta e disinvolta « pratica » ita– liana, mentre in Germania la «teorica» dello scio– pero generale, da un anno, cioè, dalle elezioni ge– nernli per la Prussia, continua ad essere animata– mente discussa. Il Vorwarts di recente pubblicava .il suo decimo articolo di rassegna delle opinioni della stampa socialista sulla questione dello scio– ·pcro g•enerale. (L'A.vanti!, al riguardo, non ha fatto cenno che di una impressione della radicale Leip– ::iger l' olks:eilung c, in una eccellente corrispon– denza berlinese, ha dato conto della propaganda del riformista Frank in fayore della tesi più radicale dello sciopero generale politico, considerato esclu- sivamente come arme di conquista del suffragio uni– versale per la Prussia mediante l'abolizione del si– stema eletto•rale, colà vigente, delle tre classi. L'Avanti! poteva, a chiarimento de' suoi lettori, av– vertire che, se la radicale-rivoluzionaria Gazzetta ciel Popolo di Lipsia è « sentimentalmente» la più fa– V?revole alla tesì d-~Hosciopero generale, la Sasso– n~~' _dove.essa predica, deve essere invece la regione p11;1mpermeab1le a ta_lepropaganda, poichè è pro– pr10 la « rossa Sassoma » quella che, avendo il suf– fragio universale, se lo lasciò strappare dal Go– verno• senza fiatare, riducendosi nelle condizioni stesse della Prussia!) Dunque clum Romae consulitur ... Roma, che, vi– ceversa, é Berlino ... Mentre in Ge·rniania si discute, i.n 'Italia lo sciopero. generale é diventato il mezzo più adopèrato di agitazione proletaria. Curioso, che, in tutte le discussit>ni che si fanno sulla stampa so– cialista tedesca, gli esempi italici non insegnano nulla; anzi, non si citano neppure. E, mentre fn Ita– lia noi cerchiamo di codificare gli scioperi generali, riducendoli a schemi, o riformisti o rivoluzionarì o sindacalis~i, la praxis ci travolge con tutta l'irruenza delle sue incoerenze inesorabili e ci fa marciare t'lllti in ragio-ne inversa perfino delle dottrine che voglia– mo seguire. Ma la nostra praxis non fa testo che per noi!. .. Tant'è che il neo-rivoluzionarismo ideali– stico, e discretamente clericale, che tiene il campo estremo della frazione rivoluzionaria, ha ragione : La « volontà » - non il fatto - governa il divenire del mondo•!... Consentiamo che la cosa cbvrebbe un po' stupire i nostri candidi idealisti rivoluzion:iri e dar loro da pensare. Dove noi non vogliamo gli scioperi generali, li facciamo. Dove li vogliono, co– me nell'ultima fase del dottrinarismo socialista gèr– manico, non si fanno mai. Riconosciamo che in lutto ciò eh\ fa la pessima figura. é quel neo-c\emiiir– go bergsomano, .che è la «volontà». Tentiamo - tanto per coprire con un po' cli nero la pagina bianca - una spiegazione. I tedeschi, pro– babilmente, per sciopero generale intendono quello nel cfl.ialecessi ogrui lavoro ( alle A1·beil nieclergelegt wircl); e tale sciopero pare ad essi, come è, una perfetta utopia, perché renderebbe impossibile qua– lunque es.istenza e quindi anche quella del proleta– riato (weil er jecle Existenz, also auch clie cles Pro– letarials, immoglich macht). Coerentemente ritengo– no i Tedeschi che l'emancipazione dei lavoratori non può essere il risultato di un siffatto improvviso co– nato cli forza (die Emanzipation cler Arbeiter/..lasse nicht clas Resultal einer derartigen plolzlichen Kraf– tanstrengung sein Kann). La conclusione non può essere che cli mettere in guardia i lavoratori, perché non si lascino prendere al rimorchio della propa– ganda, condotta dalla parte anarchica in favore dello sciopero generale, nell'intemjone cli distoglierli dalla importante quotidiana piccola lotta mediante l'azione sindacale, politica e cooper::itirn, (warnt die flrbeiter clavor sich clurch clie von anarchistischer Seite be– triebene Propaganda fiir clen Generalstreich, in cler Absicht s.ie davon ab=uhalten, clen becleutz.mgsi;ollen

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