Critica Sociale - Anno XXII - n. 17 - 1 settembre 1912

C.R.IT< IC:i\ SlbGIALE 2611 *~ 7° - V''è infine 'qualcosa di più grave: ed 'è ·ciè che ,ci suggerì l'intitola,zione deH'artioolo. La .squalifica,zione sommaria detle vecchie liste, . e ,dei d0cumenLi che -esse richiamano e consacrano, di fn~mte alla inscrizione d'ufficio, significa .la pre– valenza data ·a,11'inerteanalfabetismo maturo sopra la coltura attiva e volonterosa, ~he apprezzò il va– lore del ;voto e seppe co'nquistarlo. . Il suffragio contro l'alfabeto. · 'Ora può ·ben essere, ed è, anche nel nostro con– vincimento, che non de'bbano nè Palfabeto, ·nè una maggiore coltura, nè la •coscienza o la volontà po!ii– tica essere condizione necessaria a!Yacquisto e al– l'esercizio del diritto elettorale .. Ma ci sembna spin– gere un po' tropp'oltre la tesi liberale, la tesi dem0- cratica, -la tesi del sufiragio universale, il fare con– dizioni di favore, ,per l'acquisto del diritto di vot0, all'analfabetismo, all'incoltura ed· all'apatia. Questa ben potrebb'essere la vendetta dei partiti reazionarii: - « Li voleste gli analfabeti? Eccovelì in folla nelle liste ... al posto di quegli altri!». Non esageriamo! Non sarà proprio una sostitu– zione collettiva, Ma uno solo, che, avendo conqui– stato il suo diritto per forza cl.iintelligenza e di vo– lontà, se ne vedrà defraudato, e al suo posto vedrà– pigiarsi una schiera di elettori ... a cui piovve gra · h1ito come una manna dal cielo, neppure invocata o apprezzata o desiderata, strillerà per cento, e avrà ragione di strillare. E moltissima gente farà eco ai suoi strilli. · Parrà allora che il più largo suffragio sia stato la·rgito colla occulta beffarda intenzione di scredi– tarlo e di renderlo odioso sin- dalle prime sue pro;ve. E di questo il Governo riscuoterà molta gratitu– dine - d'onde forse meno ta desidera. 8° - Perciò zoppica l'argomento della Tribuna: « A che vale l'alfabeto degli «alfabeti», se neppure li abilita ·e li spinge al tenue sforzo di una domanda· elettorale?». - iGfa è che l'esclusione dei già in– scritti, che I'iempl' di sorpr:esa pellfin no.i che disohl– temmo e votammo la riforma, non può essere .nep– pure sospettata dalla grande maggioranza di coloro che si troveranno da essa colpit1. Noi abbiamo fatto questo esperimento, che cia– scuno può rinnovare a sµa posta : abbiamo chiesto a bruciapelo a molti nostri conoscenti, conversando con essi dell'argomento, se fossero certi, data la in– terpretazione r-estrittiva della legge, di rimanere elet– tori senza farne domanda .. Or bene : sopra forse . un;J. ventina - e per molti ,il dubbio era l~gittimo - non tre o quattro si eran ,posti il problema. Que– gli stessi che ne discutevano in astratto, non ima– ginavano di riferirlo al loro caso personale. Se ciò avviene a persone colte, che vivono nei maggiori centri e leggono almeno un giornale - figuratevi agli altri! D'altronde, è facile ·agli scrittori deflila Tribuna procurarsi un certificato the loro occorra. Sanno essi che difficoltà ciò presenta e quanto costa di. tempo e di fatica a un proletario, sopratutto se di campagna? Altro che valersi deiraUabeto! Se non è clel luogo, deve trov.are in .altro Comune ·chi prov– veda per lui, e spesso, ciò rappresenta una barr.iera insuperabile. I g:iorni fe'riali è inchiodato sul 'la– _voro; la festa glÌ Uffici sono chiusi; la Pretura sta nel capo'luogo-del Mandamento; anche in Municipib ha ritrosìa ad entra-re; non ama che i padroni 10 sospettino di impacciarsi di polibica; tpÒi vi è trat– tato come un cane, manca l'assessore che dovrebbe firmare, contviene ohe torni l!ln a 1 ltro giorno, sono due giornate ,perdute. -Se non ha una ,pazienza da -eanto, non ne viene a capo. E non l'ha, perchè non si spitig;a ìl m0tiv0 ,della mr6ua molestia, 'ID <cui vede un sopruso. Vi rinuncia e perde ·il diritto. Molto opportunamenté perciò quei Comuni e Pro– vincie, ,che tengono a che la 11iforma,del ·suffvagio tro-vi ,leale applicazione, .adotteranno .la ,massima che, _pur riferendosi alle vecchie liste con la mag– gioFe cautela, la inscrizion·e e sopratutto la .r-ein– scrizione d'ufficio abbiano tutta 'l'estensione possi– bile, non trovando altri limiti che la materiale 'rrn– possibi'lità, sia di trovare l'elèttore, sia ·di appur-a 1 Fe la validità di titoli ·d'i,nscriz-ionesui quali so-rga una positiva ragione di dubbio. -Se documenti occ<11rra110., essi ·saranno, ·sin dove -è possibile,, proour.ati d':lllf– ficio. E le Commissioni sì comunali ohe pFcwincia)i non si limiteranno a proporre e .ad inserì.vere .gli elettori il cui titolo risulti o dalla fede di nascita o · dafle · annotazioni degli Ispettori scolastici, degli Esattori, dei Distretti militari, oppure da 1oro do– manda documentata, ma si varranno de]la facolt'à ~ che è preciso dovere - di inscrivere tutti 'CO!©rorl cui diritto ad essi comunque risulti, sia provocando 1 dai Br:etori l'elenco di quanti sur,erarono. ·llesperi– m'ento, ·sia ,frugando gli arohivii comunali •e le « po– sizioni » personali relative .ai giià inscritbi, sia richie– dendo ad altri Uffici, anche estranei alla loro .giu– risdizione, tutti quei documenti della cui esistenza abbiano' un indiz10, e che altrettanto è facile pro– curarsi a un Municipio o a un'Amministrazione pro– vinciale quanto è difficile a un privato; sia infine - ne'lla peggiore ipotesi - sollecitando gli interessati a farsi vivi e agevolando loro le prabiche che ,esi- gessero il loro personale intervento. . Su questa via già si misero con imitabile ,sla:n·cio, òltre quello cli Genova, i Municipii ,di Legnano e di Como. Ma conviene che dapertutto le 0rgani2za– zioni operaie e le Sezioni socialiste si facciano cen– tro vigilante e stimolatore della stessa opera; e con– viene che il ·Governo esca dalle ambagi e, per mezzo de' suoi Prefetti, de' suoi Ispettori scolastici, ·cl•i tutte le autorità ·che da esso dipendono o ,che esso deve vigtlare, •converta in norma ·generale ed' un~for,:me queste is()late iniziati;ve. *** Concludiamo. Tutti g.l,iarzigogÒ1i, i sofismi e ,le sottigliezze, con -cui si pretende coonestare la •livra– gazione di elettori dei quali la inscrizione è legittima, oltrechè nel preciso detta'to ile'lla legge, oltrechè nel !;UO spirito e nelle sue finalità,, cozzano e s'infra·n– gono contro- i'l senso intuitivo, e pertanto non ·conf1:1- tabile, di q1:1estapalma-re veTità : che 1 una 'legge, che estende il safforagio.e tende a •unitvffl'sa\,i1,zarlo, •1w11 f)'Nò 'l0glierl0 a -ohi .già legittimamente ,]o ip.ossiede·: per la contraddizione che non· lo consente. Le rest11i– zioni, le paure, ,le. «•bu110cr.aticlterie », ,che si s.pi~ :'-'· gano, si capiscono, si ammettono in regìme. di stif– frag:io ristretto - quando il i:l-irittoè di classe, e si vigila contro le invasioni - div'enta·no superflue, assurde, contraddìttorie, quando i'l voto è dei milioni e ·milioni di cittai:1:ini.Le esclusi0ni ·arlbìtrnrie 'tanto allora più dffendon0, quant0 minore >neè 1 il mrmeTo, e quindi più evidente la inanità. Questo per noi è indiscutibile : il Parlamento co– teste esclusioni non rrnaginò, non previde, non -vdllc. E se - troppo ·tardi forse per un effetto utile - do– \·esse ridiscuterne, '1a Carriel'a, mettiam0 peg-n0, ·sa– rebbe tutta concorde. Gli uni per amore del più lal!'go suffFagio; .gli altri, ·che 10 •trangugiia.ronoa •controsto– maco, o .non lo trangugiarono affatto, per amove -ciel suffragio più limitato. Tutt.i difenderebbero il loro vecchio corpo elettorale. E la difesa, che il Governo, che vdfle la riforma, non avesse saputo in tempo far propria, prevarreb– be, per la dignità della riforma, contro i'I. Governo. Onorevole Giolitti: in guardia! iL.\ •CRITICA_ SocrA!Ift-;,

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