Critica Sociale - Anno XXII - n. 13 - 1 luglio 1912

Critica Sociale f ?IVIST.ll QUJNJJJC/N.1/LEJJEL SOC/.lll/SMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. iO - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano - PorticiGalleriaV. E., 23 - AMMINISTRAZIONE: Via S. Damiano, 16 - Milano Anno XXII - N. 13 · Non si ven<le a numeri sepai•ati Milano, 1 ° luglio 1912 SOMMARIO Politica ed Attualità. À Reggio Emilia I RLtorno dopo "" Vt>lleimio (LA CRITICA SOCIALE). Il prog,·amma deL lnvor~ dPl 13° Congresso J!{azLonale soctalLsta .. Le tt-e co,.,-enti al Congresso: GU, Orà-luL del giorno sul. Prog1·amma e: stdla Tatttca; Direzione del Pm·I Lto e G1'uppo parlamentare (.A.. BERENlNI, G. LERDA, G. ZIBORDI e NOI). I.a c.-isl del Rlfo1·1111s1110 itaUano, 111 (flue) L'abe,·razione ,11 Dest,·a (P.ror. GIOVANNI ZIBORDI). • L'ostracismo al Desfrm·st: p,·evtsioni e polemiche (ILLE Eoo). li soclaUsmo di dnmani (FILIPPO TURATI). Studi economici e sociologici. •Per una ""ova coscienza teo1·lca del soclallsmo (Avv. TULLIO C0Lucc1). Fi'losofia, Letter~tura e Fatti sociali. La scienza biologica e ra ,nn.-ale (RAFFAELE P-IRRO). Biblioteca di Propaga/l(i(t delle. CRITICA SOCIALE. A REGGIO EMILIA I Ritorno dopo un · ventennio. Do\Tebb'essere benigno auspicio pel Partilo so– ciali.sta italiano questo suo ritorno - dopo quasi un ventennio di lotte, e di così varie fortune - alla terra d'onde, si può dire, pre·se le mosse, con quel memorabile Congresso del 1893, che, un anno dopo la « Costituente » di Genova, diede veramente tem– pra e saldezza al Partito; alla città dove tutto, tio– mini, e cose, respira l'influsso sanamente aposto– lico cli Cam:illo Prampolini, la cui assenza materiale - (lo sequestra in forzalo riposo vii lereccio la tor– mentala salute) - non loglicrù che ognun di noi, amico o avversario di tendenza, velerano o recluta, senta aleggiare il suo spirito e mormorarci par·ole ingenuamente profonde. Dovrebb'essere pegno - questo ritrovarci a rivivere nella antica e buona Ge– rusalemme socialista - cli lavoro sereno e fecondo, se ancora è nel nostro socialismo alcunchè di inbi– mamente religioso, primitivo e puro. ' Certo, iii socialismo in vent'anni ha mollo mulalo; esso, e c·iascuno de' suoi militi, rifacendosi a quel– l'albe lontane, ricljrà col poeta dei Sepolcri: nnn .~nn qual fui; perì rii noi gran prirte. i\Ioll,e ilhrsioni o sper:1111.(',n1olla ingenua lìduc,i:i nrlle cose e in noi slrssi, lulli lasci:rn1mo, mar– rianclo, sbranclellale ai rovi della siepe, o le inaridì il solleone. f' macerò l'intemperia, e consunse il lungo cammino. Nè le c:0111pr11sa bhasl.am.a l'r.spc– riPnza raccallala ;1 fr11slo a fr(1:slo. 011Ll1·rigo11- lìammo le pesanti bisaccie. Pure non sarà vana - sui rivi sacri - la breve sosia dei ricordi; nè sarà tutta rimpianto, se anche non. è rosea l'ora che volge, a,i socialisti pensosi ... *"" Breve il passo da Modena a Reggio, nello spazio e nel tempo. Più breve, se badiamo ai problemi, meglio, al problc'ma del Congresso - che è uno e sempre il medesimo. Se taluno, che il sonno avesse sequestrato per questi otto mesi, oggi si destasse e scorresse le nostre polemiche, certo non rinverrebbe dalla sorpresa. - Non girano dunque le lancette degri orologi sulle torri d'Italia? Pcroc chè 110n è un solo punlo -- o di fatto o di dotiri.na - del Lema proposto, che Modena non ab– bia larg amente discusso, nellarnente risolto. Nè mulala, nei cardini, è la situazione. Nessun nuovo evento o affermazione saliente spostò i ter– mini della contesa. D'oncle allora l'invocata . revi– sione del.la causa? D'onde questa febbre di rinno– rnti contrac lclittorii e cli più fieri verdetti? Gli è, pensiamo, che è cli quei problemi che in– frangono le formule, in cui ci si illude di rinsc1·– rarli, e irridono le meglio conteste soluzioni verbali. Sembra problema cli teoria; è problema cli anima. La parola sa cli metafisica; 111:1 il linguaggio cor– rente un'altra non ce 11e presla, ,meglio adeguata. g problema, intendiamo. cli CL!il'intimo midollo sta assai meno in ciò clic si pensa e si fa, che non in ciò che si sente, e nell'animo col quale si fa. I Con– gressi possono seguirsi, ('Opiarsi, contraddirsi: le conclusioni 11011 · concludono. Hincorriarno questa utopia: definire l'indefinibile. * ** Scorriamo le Relazioni, onde si cornmenla e docu– menta il dissidio. Dissidio antico, cui soltanto gli eventi prossimi crebbero risalto ed asprezza. Ce·rto, è lecito sempre sofistica re; Jo sfo17.o .del differenziarsi formale e verbale - sopratutto in quei simboli astratti, che han nome ordini del giorno - dà buon gioco agli occhiuti spulciatori di concetti e cli frasi .. Ma pigliamole in blocco· (la parola, alme– no, è toUerata?) bonariamente, ed in sintesi. Tulle - salvo limiti e modi - sono accettabili; e accettale, in fatto, da tutti. Onde, nella miglior buona fede, la reciproca ac~ cusa di insincerità consapevole. Dite Berenini pei destri.: - Fummo, siamo, ri– formisti coi riformisti ... e con quanti, pur sotto gior– nea intransigente, sanno transigere a tempo, p0rchè vivono e fanno. Come gli altri, detestiamo la guerra; n:e riprovammo, l'ora ed il modo. Ma (nè può essere eresia) non vogliamo ignorare ogni politica colo– ni:ilr, nè, 11011 pot11L;1 deprecare la guerra, vogliamo proclamare chiusa la sto1·ia, esaurita la ballagli:c,, e, nell'ora che un popolo nuovo emerge alla luce civile, sprofondarci nella trappa della protesta pe– rcnne. Pensiamo, con grado e misura. possibili an– cora le int,ese, rnrii e pcrciù suscellivi di opzione i Governi. permeabili i programmi e le classi. Discu– tete, a volta a volta, l'azione; condannatela. Ma la universale preventiva scomunica valica il segno e rimbalza - domani se non oggi "- sugli inquisitori. · Replica Lercia: - In regime di classe, ogni Go– vemo è di classe; parteciparvi o sorreggerlo è recar forze alla classe che in esso si esprime. Se pur que-

RkJQdWJsaXNoZXIy