Critica Sociale - Anno XXII - n. 12 - 16 giugno 1912

Critica Sociale 'RIV.187'.ll QUIN'lJICIN.llLE 'lJEL SOCI.f/LISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano - PorticiGalleriaV. E., 23 - AMMINISTRAZIONE: Via S. Damiano, 16 - Milano AnnoXXII - N. 1.2 Non si vende a numeri separati Milano,16 giugno1912 SOMMARIO Politi ca ed AttuaJità. Vei·so it cdng,·esso (LA CRITICA SOCIALE). Le d/1·etttvè det Pa,•tito socialista, secondo i Rifonn!sti di S!nlst,·a: 'Relazione. al Congresso NazionaÌe di Reggio Emllla, 7-10 lugllo (A.vv . GIUS. EM, MODIGLIANI), La c1·!s! aet ÌUfonn!smo Uallano, Il. La nost,·a vecchia via (Prof. mo– VANNI ZIBOROlj. Pe,• un miglior impiego aei fondo del!'emig.-az!one (PETER AUGEN). Studi economici e sociologici. La pratica dei R,iformismo (Avv. TULLIO COLUCCI). I difetti soètali aei p,·ogetto de!la Proceattra penale (A.vv . A.. GUAR– NIERl-VENTIMIGLIA). Cinematografia statistica aeU'Itaita (st.). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. " Un bei mucchio • .... (x. y.). B!bHoteca a, P,·opaganaa della CRITICA SOCIALE, VERSOIL CONGRESSO Fra le tante dichiarazioni, e così' varie, con le quali le Sezioni, le Frazioni, i Gruppi s'ingegnano in questi giorni di fermare e caratterizzare il proprio pensiero politico, in ·questo difficile momento del socialismo italiano -· e -,di tutte ci proponiamo di occuparci, quanto più serenamente e obiettivamente ci sia possibile, nella Critica prossima, che voglia– mo consacrata particola.rmente all'imminente Con– gresso - Giuseppe Emanuele Modigliani si è stu– diato cli fissare, nella Relazione e nelle Conclusioni che pubblichi~mo per disteso più avanti, i criterì della tendenza, alla quale noi pure più particolar– mente incliniamo. E vi è, a senso nostro, maestre- volmente riescito. · , Oerto, se le Relazioni, se gli ordini' ciel giorno da proporre a un Congresso, avessero un valore pura– mente o precipuamente dottrinale e teorico, non ogni inciso delle Conclusioni del nostro amico riscuote– rebbe da noi una approvazi:one incondizionata; qual– che riserva, qualche attenuazione sopratutto, cli frort\e •aUa rigidezza di t?lune afferma~ioni, _s'i~– porrebbe alla nostra cosc1en-za. Nè mai, forse, m nessun momento della vita di un partito, è possi– bile, anche ai più prudenti ed esperti, riassumere e cristalli;zzare in formula br:eve e lapidaria il pen– siero cli tutta una massà cli militauti, in guisa· al tempo stesso così comJllleta e così nitida, che ogni gratlazione, ogni atteggiamento del pensiero 'dei siro.– goli vi trovi· la sua piena e più adeguata espressione. In queste sintesi, nelle quali ci sforziamo di inter– pretare quanto è cli comune e di più saldo e_d_ attuale e caratteristico nella opiniçme e nella tendenza di un largo gruppo cli commilitoni, l'approssimazione è inevitabile, e· il successo consiste nell'averla rag– giunta quanto più esatta e piÌI fedele è po~sibilc. D'altronde, come i Congressi non pretendono nè essere Accademie di dotti nè Concilii ecumenici, ma Convegni di militanti; così le Conclusioni dei Congressi non vogliono e non debbono nè somiglia– re troppo a teoremi matematici nè a dogmi cli chiesa. Basta, e si esige, che esprimano schiettamente, net– tamente, il pensiero e il bisogno dell'ora che volge, della battag.Iia già impegnata o imminente. Con– gressi ~ deliberazioni sono strumenti ad un fine, ad un fine di partito, transeunte ed urgente. Nulla è in, essi, o può essere, di assoluto,. di definitivo. Anzi, ogni nuovo .Convegno vuol essere la correzione e l'integrazione di quelli che lo precedettero. La poli– tica è tutta un' divenire e lo sperimento le segna le leggi. A questa luce di relatività, le Conclusion,i, ripe– tiamo, e, più ancora delle Coriclusioni, la Relazione . motivata, che le illustra, e da cui non vogliono es– sere scisse, ciel Modigliani, rispondono, ci sembra, pienamente al momento e allo scopo. Dal punto di veduta del puro studioso si potrà dubitare se qual– cosa non vi sia di soverchiamente semplkistico ed artificioso nella dichiarazione iniziale, che sembra dar lo sfratto per sempre, dall'azione del Partito, a @gni specie di accordi e di appoggi à partiti bor– ghèsi e a Governi della borghesia. Queste ipoteche indefinite, accese sulla storia, noi rimproverammo già all'intransigenza sistematica, alla scuola sedi– cente rivoluzionaria, e questa, non del tutto a torto, ci potrebbe rinfacciare un tal quale formale dissidio fra le categoriche affermazioni dell'oggi e i prudenti o scettici riserbi cli un ieri vicino. Qui gioca indub– biamente nel concetto, e più nella parola, del rela– tore proponente, come in quelli dei molti, che a lui si accosteranno, o che ameranno sorpassarlo, un im– pulso e uno spirito di reazione occasionale alle de– viazioni e deformazioni, teoriche e pratiche, recen– temente lamentate, onde la tendenza dei destri fu contrassegnata. Quel riformismo, spinto senza scru– poli a un possibilismo ultra, quel collaborazionismo sistematico, nel quale ogni fiamma di conquista so– cialista parve impallidire fino a spegnersi, non po– teva non suscitare, per contrasto, la negazione esor– bitante, la generalizzazione dottrinale nell'opposta direttiva. . Tuttavia, pur in queste concessioni alla suggestio– ne imperiosa dei bisogni del momento, del diffuso · « stato d'animo » che gli eventi e le esperienze re– centi generarono in noi, non smarrisce Modigliani un vigile senso di misura, che impedisce, chi ben guardi, ogni confusione di correnti, ben distinte - e che giova rimangano tali - per la fonte onde , sgorgano, come per la foce a cui tendono, a mal– g'rado dei momentanei accosta-menti, determinati da– gli. a·ccidenti del terreno. Giova che rimangano tali, affinchè la ragione è la forza di ciascuna non si disperc\a nell'equivoco; affinchè dia ciascuna sem– pre, a se stessa e al Partito., la misura· del proprio valore; e il proletariato - che è l'interessato più vero e il giudice in t,uprema istanza - abbia modo sempre, fra esse, cli valutare e di eleggere. La degenerazione possibilistica di una parte del

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