Critica Sociale - XX - n. 6-7 - 16 mar.-1 apr. 1910

Critica Sociale fPIVIST .Il CWINlJ/C/1\,.//LE 1JEL SOCI./IL/S1!10 Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E., 23 Anno XX - N. 6-7 .1Yonsi ve,ule a 1,,nnu1·i sep<o·ati Milano, 16 marzo-1° aprile 1910 SOMMAlxIO Politica ed Attualità. 11 111/0IJO .IU/1Lsle1·0 t /a m·egh1/ll::lale soi:l<1/li1/(I (l ..\ CRITICA SOCIAl.t:), s ..,r,·(lglo 1111lt'e1·saiep (Oott. ,\!,"l,A Ku1.1sc1on· O l'ILIPl'O TUlta\TI), Jl probltm(l dell'ewlgt"(l:lo,ie: vi. J/ bda11clo (ltf l11;11e t dtl m(l/t (Doot. l'ETEll AUGt:s). '" difesa del ('ou11me aperto IETTORt: OU)!,"DA:SI), l'Oll!lc(I 8C0/(1r,/l,c(1: JI duvt,·t Pl'tiltrllt della Ftdtrozi<me dtyH /Ui!t• r,11M1H 111tdi (l'ror. n. :i.10:snou•o). Studi economici e sociologici. /,e pe11~l0>1I 1H acchiato: lii. J,e pt11siont u•·al11ite (contlnunzlono): e) l'(l11tn11ut t ptrtco/1 del shttma (Doti. ()IIJl,IO CASAl,1:<1). 11 movlmtnto lr,lt11ico ope,·a/o h1 A11str11, (l'rot. t'.. Br.RT.Ut►:1.1,1). U11 /ISJ>ttl0 (/f/ Jll"0bltma ddl'ab1to::.1011t: I. Come lrtl/;(/1'(' I me;:zj Ptl" oostl'l1l1·e le cose popow"i e co1>til11h·t ti dt1mmlo co,11111,ale ,ttllt m·,e. - Il. ('Qlllt BI /IJ/p/lca l'lmpo1/t1 s11ll'lnc1·ttllt1tla di, l"l•lo,·t del suolo 11rb1111a hl Ge,·,111mi11 (Dvtt. AU'.SS,1.!<l)ROSCltl.\\'1). Lll lollo 1mllt11/Jt1·co1are; a E. Bertnrclll (Dotf. t'.11m1z10 )l,1t·n 1. .,OIC0l'(I dtl d(lzla 8111 (l''WIQ (Pror. JACOl'O Tl\'ARO:,'1). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Ntl ,11011lmt11lo 111te,·nllzlo110/t: 1,11 pollt!clf sacfolis//r (Il Congresso lnillrnazlonal(l di Copc11haghen - Il 1,rolùl11rlalo bcl11a. alla ,·lgllln à<:llù ernz1on1- Una grn11do bRttaglln 11oc11111sta o 11 rlnnovRmonlo 11e11a Ocrnrnn!R). - I.'o,·gm1/zza::.to11c optn,111 (L'organizzazione 81nc1Rcule clot minatori belgi. -- Notizie ,·arie) (Prof. Ol0\',1.:,),:1 )h;Rl,O)-:1), Jij m11tt1·la ,u 101111conh"o l'(llcoollsma (F1u1•PO l,USiM)o:,\ e la 1· •• ,·.). l,a ,•efl::.lo11e (lt/ }>t1t1Jltl'0 (l'ror. ADOLYO $JRO:>1). IL NUOVO MINTSTERO e la pregiudiziale socialista I nostri amici - speriamo - quei che pili rilut– tavano, ai sii.ranno arresi, alla fine. Li avrà, almeno, convertiti l'evento. Newton e la sua leg,!!e, avrebbe dovuto baatiue. Occorrendo, rincalza,·a Giambattista Vico con l'aforisma famoso: le cose, fuori del loro stato naturale, non si adagiirno, nè durnno. Ma i fatti furono più brutali anche dei presagi. Neppure valse l'interesse confessato e comune di sbarazzare il terreno dall'intrico marinnro. fn realt:1, Sonnino non cadde; non poteva cadern chi non fu mai ritto. Al potere fu la sua milschera 1 ed egli del potere non ebbe che la maschera. Oggi sulla triste forsa è calata la tela. I suoi progetti, sui quali finora stimammo perèlitempo indugiarci, soltanto ora (tale il paradosso) avranno un principio di vita. E si potrà cavarne forse - e salvarne - i Jacerti migliori. Vediamo. La nuova compagnia e il nuovo spetta• colo, che Luigi Luzzatti nffigge sul frontone di Mon• tecitorio, potranno tenere il cartellone? O saranno, anch'essi, fischiati via? E che può e che deve pen– sarne il 1noletariato? Siamo sempre di fronte a quella perfida razza. cli Ministeri, che sono i Ministeri di coalizione; ossia di concentra1ione 1 di collaborazione, di conciliazione, giusta il no\'issimo stile. Mutano le definizioni; resta. la cosa. E resta anche, sempre, l'c_gemonia ::dolittiana. Ma tutto questo non è il nuovo 'Ministero; è piuttosto (anche se recente) la vecchia Camera. Questa Carnera altro non comporta. Un Gabinetto. che volesse di meglio, dovrebhe accamparsi contro la Camera . .Non ,•ediamo, a ciò, nè l'ambiente nò gli uomini. Il t( quieto vi\'ere,, seduce ed impera. g allorn. si cercano, o si foggiano, parole nuove e lusingatrici. Si parla cli trnpRssi e di ritorni possi– bili; di gradualità necessarie; si dice: prnparaz !o.ne. Consideriamo la situazione sotto questa luce: 111- clulg-iamo all'oggi confortandoci del dubbio domani. Sì, questo Ministero, almanco, non insulta, per jattanza, le leggi della statica. Se non tira vento, ed esso non lo scarena, pot.rà reggersi, per un tempo, con dignità sufficiente . .Non è di mag-gioranza; nep– pure è di minorauza; è cli minoranze ag-_grup1,ate 1 che valgono se duran compatte. Ma quella. che fu u la maggioranza ,, per anto110H1asia, era. anch'essa, ed è, un conglomerato; e neppure di minoranze, ma di individui, congreg-nti, quasi orda, sotto un dominio personale. 'l'rovato il reagente, il conglomerato può dissolversi. E, forse, la composizione ciel nuovo Ga– binetto ne è già l'indizio e l'inizio. Coalizione, sempre. ~la trRspare da essa un accenno - tenue - a una ricostituzione di 1>artiti possibile. Infatti (se la vecchia nomeucl11tura conser\'a un significato) c'è bensì la Destra: ma, nelPimaginoso eclettismo del l,uzzatti e nella umhra mansuetudine del Fan i, vi sta più· di nome che di fatto, motivo di euritmia architettonica, velario di pudore, non cosa salda. E non c'è, dietro, il tricorno, o ha le corna spuntate. A leggia110 1 custodi custodite, le sa?1te memorie; ritorna, sui fili compiacenti del telegrafo, l'augurio (hene speso, quello!) all'on. Hota. Vero che ai curati travestiti del Congresso cattolico, Luzzat.ti, il buon rabbino, prometteva fraternamente il suf– fragio universitle per il Consiglio del Lavoro, per aprirne gli accessi alle loro pecorelle. Ma, poi. fiutato il vento, otteneva dai curati della Camera che rin– viassero la disputa sullo spinoso arf,!'omento. rn– somrua, oellft compag-nia, 'l'ittoni e Snlanclra non hanno successori palesi. E questo è un guadagno! "\ 71 è, del pari 1 il Centro. Ala è Centro sinistro. se– natorio e accantonato alla Consulta, cioè all'estero. Ln politica estera non è ancorn 1 in Halh1, politicft interna, salvo a date ore eccezionali. Anche è con– venuto che - almeno nei pel'iodi normali - guerra e marina da guerra - quest'ultima liberata quindin– nanzi dal bettolismo mercuntile - sono pura tec– nica, e i ministri rispettivi sorvivono alle crisi; par– tecipano, come la Consulta, delle statutarie immu– nità del Quirinale. 'J'utto questo è singolare assai j ma, per ora, è il fatto. Niuno \'Rluta la.crisi presente a t1·a,•erso questi tre Dicasteri. Restano gli altri i e, negli altri (il Melibeo della agricoltura può trascurarai in questo eeame), due coefficienti : giolittiani in maggioranza, e raclirali in minoranza, che dovrebbero farsi contrappeso. Qui è il nodo o la chiave del logogrifo. I più til'Cranno i meno? [ meno i pili? O faranno un pateracchio in– sieme? Giolittinni in maggioranza, è vero; ma giolittiani di Sinistra, ossia i pii1 veri e delle origini (non

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