Critica Sociale - Anno XVIII - n. 20 - 16 ottobre 1908

Critica Sociale fr/VIST .II QUINJ)fCJN.IILE 'DEL SOC/.IIUSMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. iO - Semestre L. 5,50 Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V, E. 23 Anno XVIII - N, 20 Non si vende <t nuineri sepa·rati. Milano, 16 ottobre 1908. SOMMARIO Politica ed Attualità. SI,deve couvocai·t la r(lmet·a (L,1. CRITICA SOCIALE). I.a polJtica tste,·u dtfl' Italia (xxx). J,a flllt dtf 111ai·x1smo? (Pro!. R. ~I0~D0U'0). F,·a Cr<stltw/, e &icial~!U: I" pl'dl, lmo,ii r del HtgqitlllO \l'rof. GIO– VANNI ZIBORDI). Studi economici e sociologici. S11(frayJo 1mtver3alt, q1iesUQ11tme1·Ml-011a1e t ,·iforml,smo, r (CL $,1.1,– \'EM1N1). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. / p1111Udi co11tatto? Soc•ausmo t Crt,;Um1eaLmo (A1.1n;RTO MALA.TEST.\). Fra Ub1•I, t RIVM(t: Sul Congressi òl ModOIH\ O di Flrenzo (e. 111.). SIDEVE CONVOCARE L CAMERA I Gruppi socialisti milanesi, nel loro ordine del gioruo 1 acclamato, dopo nutrita discussione, l'altra sera, e che i quotidiani riprodussero, hanno detto che - per discutere la questione che commuove in questo momento la opinione pnbblica, non pur d'Italia, ma di tutta quanta l'Europa, per accertare le responsabilità. del Governo, ma sopra.tutto pm· segnargli te direttive dell'azione /Utiwa - è neces• sario che ii Pw·laoiento sia convocato entro que– sto ·mese di ottobre; sia convocato prima della Conferenza internazionale, nella quale " sa1·ebbe as.surùo e criminoso che la rappresentanza dell'I– talia fos~e affidata ad uomini, vincola.ti da prece– denti compromessi o da acq uieaceuze colpevoli 11 ; e hanno invitato le Direzioni del partito socitdista e dei partiti democratici, le rapprese:itanze delle organizzazioni proletarie e la stampa popolare in genere, a fare di questa richiesta il punto saldo di ogni agitazione. L'ordine del giorno ammoniva intorno alla enorme responsabilità che verrebbe assunta dal Governo, da:la. Presidenza della Camera elettiva e tlallo stesso monarca - di fronte alla storia ed al popolo - dove questa legittima do– manda venisse elusa. Più seguiamo le polemiche, che inondano in questi giorni le gazzette, e lo svolgersi dei fatti europei, e più ci convinciamo dell'importanza fon– damentale di una tale richiesta: e confessiamo di rimanere un po' sorpresi vedendola - finora - f]ai partiti affini e dallo stesso nostro partito, o sottaciuta e negletta, o accolta e inserita nelle loro conclusioni col tono più dimesso e quasi per semplice dovere di convenienza. Nella discussione seguita in seno ai Gruppi so– cialisti, che è pur essa nota ai lettori non fosse altro pei sommari rendiconti dei maggiori quoti– diani: è stato confessato e proclamato senza con– trasto - con un coraggio non facile nei ra:ppre– sentanti di un partito proletario, ma uon perciò meno doveroso in una occasione come questa - che la questione dell'azione nostra, di fronte altiAustria e alle potenze, nel presente momento, non poteva e non doveva essere trascinata, direttamente e pre– liminarmente, nelle assemblee popolari. FLtcosì ta– gliato corto senz'altro alle proposte che democra– tici-massoni da un lato, repubblicani da.lPaltro, irredentisti dal terzo, venivano qua e là formu– lando, pei diversi fini, proprì a ciascuno, di indire una serie di Comizi sull'argomento. I Gruppi, in– fatti, hanno considerato come, data la incoltura delle nostre masse in fatto di politica internazio– nale, date le correnti che troppo facilmente vi si impongono e contro cui i socialisti seri e ragio– nevoli, pur dissentendone e pur rappresentando nei Uomizi. la stragranrle maggioranza., non hanno ancm·a appreso a vù·il1nente reagi?·e, data anche la mancanza di una vera e propria politica inter• nazionale proletaria, che esca dalle vacue genera• lità finora votate nei Congressi internazionali, l'opportunità. di un dibattito nel gran pubblico dei Comizì veniva a mancare: e ciò n0n in omaggio a un concetto antidemocratico, che pretenda esclu– dere, in linea di principio, le masse popolari da cosiffatte discussioni, ma per la. inapplicabilità. di qualsiasi concetto di democratica discussione dove e finchè mancano anche gli elementi essenziali di ogni discussione, cioè la conoscenza sufficiente– mente diffusa dei dati elementari dei problemi da discutersi ; e in una materia nella quale - a dif– ferenza di tanti altri argomenti, per esempio, di politica interna - una discussione, così imprepa– rata e tumultuaria, sarebbe priva di ogni valore pedagogico e, degeneranrlo in manifestazioni chias– sose, o stupidamente herveistiche, o imprudente~ mente irredentistiche, o genericamente anarchiche e incivili, avrebbe-· in qU,esto preciso momento - potuto recare seri danni al paese e giovare precisamente a quella causa che è agli antipodi dall'interesse popolare e dall'interesse nazionale, i quali - in una questione di questo genere - si può dire coincidano. Con que::;ta mossa i socialisti milanesi non solo mostravano ùi saper recisamente distinguere, nei problemi di democrazia, la forma dalla sostanza., di saper discernere caso da caso e di non essere schiavi di nessun dogma, neppure dei più u ri– cevuti,,: ma spezzavano d'un col poi nelle maui dei partiti conservatori, l'arme con la quale questi già muovevano contro di noi e contro, per l'appunto, le correnti democratiche in questo argomento: ac– cusandole di far appello alla piazza incompetente, di tenere una condotta incoerente e contraddittoria, ispirandosi ai sentimenti della folla, pacifista ad oltranza da un lato, e romanticamente ribelle o magari 1 a date ore, 11 guerraiola ,, dall'altro, e di subordinare le esigenze della politica internazio– nale a motivi suggeriti dalla ordinaria politica in– terna e da una visione unilaterale dei contrasti di classe. Ma, se i socialisti concedevano con ciò alla dura realtà dei fatti, confessando una ineducazione po– litica delle masse, che è urgente di via via atte-

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