Critica Sociale - Anno XVII - n. 24 - 16 dicembre 1907

Critica Sociale fr/V/ST .Il QUINVICIN.!lLE DEL SOC/.!lLISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50. Lette,·e e vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno XVII - N. 24 Non si vende a numei•i sepa1·ati. Milano, 16 dicembre 1907. Saremo _qrati n chi ci invierà fin d'ora l'im• porto riel/a rinnovazione dell'abbonamento e indirizzi di abbonati probnbili. 'Prezzi, combinazioni d'abbonamento e premi, in fine del fascicolo. SOMMAf~IO Politica ed Attualità, Hlcopit<Jla11ao (I,,\ CRITICA SOCIALB), J/a ;;1 1.:,·"mlrn111110 1111(1 f mzlon• 1octa1e, bret'I aggiunte alla replica (Dolt. All"OF.LOCRESPI), LU>tt"td cli. lavoro e du11ocnu:lt1: controreplica ad Angelo Creapi (AT1'. ETTORI-: MARCIIIOLI). La scuola laka, Il (Gne) {Pror. OAETASO SAt.,•t.111!1'11). l'el uuoro a11P10 d'(lbboll(rme,.to. Rect,;ti p11bb /l.ro :rUJ1t, dtl/a CrltlèA Soclale. 1-'RO!l'TESPIUO E l!'l'lllCE l)l':l,l.'A'i'SAT• (da COIIOC(l,.6lIn frontt al i;olumt). /li prossimi numeri un arlicolo sul nuovo volume di I. BONOMI: Le vie nuove del socialismo, che è offerto in premio agli abbonati della Ci-itioa. RICAPITOLANDO I lettori non si lagnino stavolta per qualclle giorno di ritardo. Potremmo, senza menzogna, accusarne i lavori parlamentari 1 che assorbirono intensamente il nostro Direttore Ma v'è un'altra cagione più. vera. Noi stessi abbiamo compilato l'indice dell'armata - operazione estremamente noiosa, che ci decidemmo ad affrontare all'ultimissima ora e che ci languì per più giorni sul tavoli110 .... Mppure avemmo torto, e siamo tentati di riabili– tare l'opera nostra, presentandola al posto dell'arti– colo di fondo. ~;veramente di fondo l'indice annuale, non solo perchè cà1>itain fondo all'annata, ma perchè è la notazione sintetica del fondo di idee onde una Rivista si nutre; e, più ancora che non come me– moria delle cose passate, ha. valore di malleveria per il lavoro avvenire; lo ha assai più dei programmi che sfarfallano nel futuro, dove lasciano poi così spesso la polvere iridata. che ne colorava le ali. Di tutte lo promesse, un rendiconto è certo 1<1. più salda: ed è figgendo lo sguardo dietro di noi, che possiamo, dalla via divoruta, arguire più sinceramente quale e quanta sarà quella che sapremo ancora percorrere. Edmondo De Amicis fece l'apologia del dizionario come utile libro di lettura per lo studio della lingua materna; noi vorremmo far quella degli indici, come documenti preziosi, e "indici 11 per l'appunto di ciò che sia un indirizzo di idee, un congegno calcolato di azioni, una propaganda, un partito. Se, fra altri dodici mesi, ci \ 1 errà fatto di compilare con ac– concia sistematizzazione di materie e con rapidi accenni al contenuto dei principali articoli - l'in– dice complessivo del quindicennio, noi non rifaremo soltanto la storia di un'effemeride; ne uscirà quella, pei sommi capi, del movimento socia.lista italiano negli ultimi tre lustri - che è quanto dire del so– cialismo italiano dal giorno che, dai vaghi cieli del– l'idea, cominciò a calare e immedesimarsi nei fatti. Con che ha perduto di splendore apparente - di valore di superficie quanto ha guadagnato di so– stanza e di esistenza reale. Non v'è ragione di rim– pianti. .. .. Non è cosa estremamente facile tener ritta, oggi, in rtalia una qualsiasi Rivista del socialismo. Tanto più se essa non si contenti di essere un semplice archh•io di lucubrnzioni endite, o un notiziario di fatti più o meno esatto e completo, ma voglia come può -- dei fatti cogliere l'essenza, segnare, quasi antici1>ando, le direttive, e fare, come suol dirsi, opera di vita. La vita febbrile che viviamo è nemica, come del libro, così della B.ivista. Re di questo mondo è il giornale, dove la notizia. spadroneggia, e che muore appena nato, travolgonclo nell'oblio le idee, anche se geniali, che ha riflesse o che ha suscitate; e non ha tempo di volgersi indietro, di ripensare, cli rian– nodare e di concludere mai. Or si pensi, che 1 quando la Cr-iticct è nata, non v'era in Italia un solo gior– nale socialista. quotidiano - oggi ne esistono cinque - e gli stessi settimanali si contavano sulle dita delle due mani. Era allora il tempo delle dottrine, separate dalle cose vive, e librantisi alto soprn. di esse; il tempo dttlle polemiche incessanti ~ulle idee e sulle for– mule. E vi era allora esuberanza di cultori di co– testa, in realtà, " letteratura 11 speciale, che, ancor più delle classi proletarie, seduceva e riempiva di curiosità la intellettuale borghesia. Allora il socia– lismo era un II Verbo ,,, l'espressione e l'annuncia– zione del quale dava agli uni eccessive speranze e agli altri eccessivi sgomenti, e il cui apostolato era reso brillante e drammatico dai contrasti e dalle persecuzioni. F:ra insomma l'età dell'oro, dell'idillio e dello slancio giocondo, la "giovinezza socialista,, delle cose e degli uomini. Questi uomini erano 1>ochi,ma tutti consacrati a un lavoro, aninrnti df\. una fede - la parola non apparh•a retorica allora! - e, per un foglio come questo, più numerosi del bisogno. Oggi quegli uomini sono cresciuti di numero a dismisur·a; moltissimi, che ci furono avversari, sono intinti di socialismo, anche senza loro saputa o loro malgrado; ma i piì1 sono divisi e dispersi in mille fMcende, o, per il nostro lavoro, sembrano pochi. LA.curiosità non è più concentrata verso il socialismo, quasi come a un faro centrale, ma suddivisa e dispersa. anch'essa verso mille piccole luci, verso un 1rnllulare di fatti che nel socialismo hanno ori~ine e si riannodano ad ess o, quasi fmm numti di socialismo in azionej ma che presenta.no altro viso e portano altro nome.

RkJQdWJsaXNoZXIy