Critica Sociale - XVII - n. 13-14 - 1-16 luglio 1907

Critica Sociale f?IV!ST .fl ()_U!N1JJC!N.f/LEDEL SOCl.f/LlSMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50. Lettet·e e vaglia a!l'Ufffolo di CRITICASOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E 23 Anno XVII - N. 13-14 Non si vemle a 1ut:m.e1·i sepa_1·ati. MIiano, 1°-16 luglio 1907. La ressa degli ultimi gio,-ni clel lavm·o 11<u•l(nnenta1·e avenclo eccezion<tltnen,te a.i– so,-blto t-uttci l'atti'vità drl di,•etto1·e della C1·itica, ftini1n,o costt•etti, nost·1·0 1n,,l,(Jrado, a f01ide1·e il p,-imo nel secon<lo fascicolo clt luylio. Ne chieiU,rnno venin <ti letto1'i, SOMMARIO Politica ed Attualità. 1-·a,t /IUOVO (Prof. IVANOt: 80NO»I). "T1waU tacque.'.,: una Importante e dc?llcata quo1t1one I\ J)ropostto di orarll di lavoro (J."ILIPPO TURA.TI ). L,(I trttg~mmtdla dti vio11ah,0U frattusi (Dott. A!l'O&LO CRl'.SPI), La q11e,ti-011tdt{lh ,mp!tg(IH lNUOtli'! alla Camera (DoU. CARLO PE• TROCXIII). Per l'it1cl1Lesta 814tt'eserclto (I'. NOCCIIIO). Dopo U 111 Congns,o n,dtcalt (AV\'. AUGUSTO COST.\NTINI). Studi economici e sociologici. IL ,ocfoU8tnO reggiano, I. lt lenulo UOllf>tnLCO; 11. U queslJtlnj di COtlS/1111O (Avv. MEUCCIO RUINI). Ptl" ,ma PIUOl:l(I legge 8/dl, lt1d111tr-ie h,sal14bri (Prof. EllNRSTO B.!!!ll· TARV.LLI). l,"arbllrato obbllgalorlo e i Trib11111ui del lat•oro; Conferenza alla Società 1ta11o1.na e1 0IurIst1 e aeg11 Econom1sll, H (Av,r. M,1.RI0 01':NNARI). [,(I ,.,,orma f111a11zlm·tah1q1,se (Prof. JACOPO TIVAIIO!H). Filosofia, Letteratura e Fatti socla11. c,·oHaca Soclale: Il movimento operato In Australia (Prof. J.'AUSTO l'AOl,IARJ). - Una Innovazione nel • elstema a1 Gand • per l'ln• coragglamento della a11Icur11zlone mutua contro la dlsoceupa– zlone (Prof. R!CO.lRDO BACHI), FASE NUOVA Dia.mo il passo - come arlicolo di fondo - a questo scritto del nostro Ivanoe Bonomi, perchè veramente riassume, con la consueta nitidezza, quello che è anche il nostro pensiero sintetico 1ml presente momento poli– tico e socialista italiano. Mille seg11i- le receuli elezioni amministrative fra l'altro, un po' dapertutto, e a Roma e a Reggio Emilia segnatamente - ci danno alfine una dimo1itrazioue 1 che r,1~ii~e~~:vaè~~o~:a~~~a,~n:::; 0 unda~a::;ti;ea~~in::fo~ che debba - nelParringo politico - rimanere alla coda. La verità. è piuttosto il contrario. Ci vollero proprio gli ecct,ssi dello sciopero generale 1 ci volle la goffaggine di quel psieudo-sindaca.lismo 1 già travolto nelle vergogne dello scaranismo e naufragato nel colossale insuccesso dei propri scioperi male organizzati e peggio condotti, per Creare un artificiale movimento di pnura, che ci diede le apparenze di un rinculo politico della pubblica. opinione, il quale si riflettè nella composizione della Camera e di numerosi Munìcipt Il tempo cosi perduto avrà valso per altro a darci un'esperienza eloquente– mente decisiva, che non è più da rifare. Spetta ora al partito socialista cavarne i frutti: rias- sumere - nelle vacaue parlamentari già iniziate - i criteri del proprio lavoro e l'insegnamento degli eventi i preparare un'azione positiva, ferma e costante, ardita e giudiziosa insieme 1 che ricomponga, sulla trama prole– taria, la tela, indarno tentata sfasciare, del µrocesso ~ti~~ct~à pde;~~~~~t~f:a!~!~;~o~toQu!~[,;;!~~~oreremo, per Intanto diamo la parola al nostro Bonomi. La C. S. L'ora che passa non è molto propizia alla cleri– calizzazione d'Italia. Da tutte le partì, e special– mente là dove pareva più difficile vincere, un fu– rore di riscossa ha sollevate le schiel'e popolari, e le vecchie rocche <lei preti sono cadute, una dopo l'altra, con uno scricchiolio di catastrofe. Che è avvenuto in questi ultimi mesi, da pro - durre tanto mutamento improvviso? Un fatto semplicissimo: l'Italia ha. fina.lmeute avvertito il pericolo che le sovrastava. Il pericolo era gnwe, urgente, minaccioso, poichè veniva da. due parti 1 da due punti opposti dell'oriz– zonte, dai due poli della vita d'un popolo: dal pensiero e dall'azione. Il clericalismo, infatti, minac– ciava tanto le conquiste della. scienza, quanto gli acquisti clella. politica. Entrava nell'Ateneo e<l en– trava nel Parlamentoj diffondeva il suo misticismo nelle coscienze e imponeva il suo sillabo allo Stato. Da anni molti, questa sottile, oscura, tenace, as– sidua penetrazione cattolica minava le fondamenta della nostra civiltà. Due fatt.i avevano agevolata la sua espansione: la crisi <li certa filosofia, che s'era intitolata scientiftca. 1 e la paura delle classi proletarie, entrate, con la concezione socialista, nell'arringo della vita pubblica. L'empirismo di certe costruzioni, che amano rav– volgersi nel paludamento della scienza positiva, doveva facilitare la riscossa dello spirito mistico, che è il battistrada del sentimento religioso. La scienza traversa oggi un periodo di troppo labo– riosa rinnovazione e gestazione, per poter offrire le sue leggi a puntello eterno delle costruzioni sintetiche dei ripetitori dello spencerianìsmo. Oggi nessuna grande legge della fisica e della biologia resiste al progresso incessante della conoscenza Rcientifica, e i caratteri, su cui i grandi filosofi di mezzo secolo fa avevano creduto leggere la legge sintetica della vita. e del mondo, vengono cancellati e sostituiti da altri segni, ancora incom– prensibili. Ma, mentre si attende il genio che, sugli sparsi geroglifici tracciati dagli overai della scienza, leggerà. un novello verbo che appaghi i I desiderio di semplicità., d'unità., di simmetria che è nel fondo del nostro essere, il misticismo getta le sue reti e avvolge, nella sua atmosfera morbida 1 le coscienze. Così alla grande letteratura civile ed eroica del Carducci si è sostituita. quella che un critico il– lustre chiama la letteratura dell'iuelTabile - in– certa, vaporosa, ~vauescente; cosi all'incrollabile fiducia nel potere della. scienza a tutto penetrare e a tutto conoscere, si è venuto sovrapponendo

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