Critica Sociale - Anno XVI - n. 24 - 16 dicembre 1906

Critica Sociale f?/V /ST.ll (}U/NfJICIN.llLE fJEL SOCl.llLISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50. ùtlere e caglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE- MILANO: Portici Galleria V. E. 23 AnnoXVI - N. 24 Nou si ven<le a nmnerl sc1><n·ati. MIiano,16 dicembre 1906. Tagliando e separa1Hlo il {uylio superiore <.lelpre• sente fm~eicolo si ottiene il l◄'rontespizio ed Indice da inserirsi in pl'lnripio dell'awuita 1906. SOMMAL~IO At.tua.lltt\.. 1/l11110r:(l:lo1u: U p,·0111'(1/11//1(/ ilell'tm,111((1 lmm,11t11lt (l,A CRITICA so– cu.1.t:. ,A;:lOHt di c/OIMt ti ,·omplt'd/10 t 0.:1011, dl cltl~U htltlllS,tHtt (D<lltOr 01l)LIO <'A~ALl~I. Studi sociologici. Il 111101'0prolt4lm1tt1l1110 (Hrnsn•1•1t ltt;IHII ,, J,<1C01lt1bo1·0.:krnt: (I Jll"OJk)1UIOdti J)rOtllt,n(I dt(IU lmpkgoU (l'ror. t;!(. RICO (' UlllUlA e SOi). IA f'Ul(I/IZII l11gtu, Utl U<UIO Xl.\; Co11tt "lln.to all« dottro,a dd prm• e1pi;) l't(l11latort dtlla /fll(lllt(l p11bblka i l'rmttl"ll l'ror. JACOl'Q Ti\'AII0St, HUiliotte{I di Pt"O/Hl(lllt1da, l'd IIHOCO {IIWO cl'(1b/uma,1u11to. )'R0ST.;:ll'lll0 E 1),,1)10: DEl,L'.\~),,ATI. Saremo _qrali a chi ci inoiertì fin d'ora I' im• porlo do/la rinnvoaziono de//'abbo11ame11!0 e indirizzi di abbonnfi probabili. 'Prezzi, combi11uzio111 d'abbonamtmlo e pre1111~ in fino dvi fa.,;cico/o. RINNOV AZ[ONE Il programma dell'annata imminente. Dopo sedici anni cli vita - diciamo pure quindici, scom1rntnndo la. hwuna buio del 1898 - la Critica ~0Ci<1le alfu.ccia. lL se stessa il problema del suo essere e ciel suo divenire. I/esame di co::icienza, che ogni San Sil\•estro consiglill agli individui come ai perio– dici, vuol essere quest\rnno 1>ii1 i>rofondo e feconrlo. Più d'un amico geloso perchè amante - ha no– tato nello nostre pagine dei segni, come di stan– chezza. E noi siamo con essi dell'avviso che ad ogni orizanismo, anche glornalistico 1 a determillllti periodi della sua esistenza, si imponga r·eterno dilemma: o timwvarsi o perire. Di " J)<'riro ,, non abbiumo nè urgenza nè desi– derio. ~ dunque ll111altro corno del dilemma che ci conviene nppiglinroi. La Critica dovo avviarsi a un rinnovamento. ~fa il rinnov1u11cnto non dev'osijorc discontinuità nè sconressiono di sl•. Dev'essere, 111 contrario, prosecu– ;dono ed integrnzionf\. Rd ecco, per ~li umici fedeli, come l'intendiamo. . .. Soi (l'acccnuavnmo già nel precedente fascicolo) usciamo da una parentesi. :Nei sedici anni della Cri- tica SQCiale possono distinguersi, abbastanza netta– mente, duo g-rnndi fasi. Nella prima f,1se, dai Congresili cli ~lilano, cli Ge– nova, di Bc~gio 1 1 :milia, a traverso hl reazione cri– spina, fin verso il '000, noi hlvorarr1mo ad afferrnnrc la 11tltum 1-1pccificndell'idea 80cialistn e del partito che l'incarna, lihPrnncloli dttllo 8COrie del sentimen· talismo e dell'utopismo ingombrante, come da quelle di un democratismo vacuo ed invecchialo; lavorammo alla croozione, o, pili modestamente, alla divulga– zione o Rll'acclirnntamento sotto il cielo italiano, di quel socinlisrno positi,•o che allora - e l'aggetti\'O era inciso nelht nostra testala - faceva dirsi - scien– tifico ,,, non per presunzione dottorale o dottrinale, ma. in onta~onismo nl vieto socialismo utopistico, che aveva pure esercitata la sua utile funzione dia• sodatric(', ma l'a,•o,•a anche esaurita. Allora, ciò chr ur~eva era chiarire il concetto cd il fatro della lotta di classe; infondere nl proletariato, che si riS\'eglinrn, una impronta e un'anima proprie. Le discussioni nostre piì.1 caratteristiche \'Olge,,uno intorno al marxismo, che doveva essere in parte difeso, in parte ubhando1rnto; abbandonato nelle parti cntlnche por sal\'Rrno o per evolverne il nucleo vitale. Queste discussioni hnnno dato il loro effetto: e ogginrni avrebhero, riprese, un sapore accademico. Noi siamo og~i marxisti, come siamo darwiniani, e,•oluzion1sti, positivisti, se11za feticismi e servilismi dogmatici, in qunnto riconosciamo cho il marxismo - nella sua grnndo linen. - ha aggiunto un punto di vistn al pensiero, uno strumento al metodo, 11n1t forzn. efnciente de<'isiva alllt battaglia :iOCialisla. E tutto quC'::1lo è quulcosa di acquisito e cli indistrut– tibile. Jn <1uella prima fuse la nostra azione, la nostra cam1>ugna, era rivolta so1>ratutto contro il moneto borghese: era hnttnglia di attacco e sforzo di diffe– renziazione. PC'rciò nmi rigorosa intr:rnsig-enza t•ra. nello rii:,tho (' fru. le ri1,,thc, temperata. Appena clnlle nccessitìt tattit:he che ci impose il periodo della pii1 tiera reu.done ~o\'ernati\'a. (lucstfl necessiti! ci fecero gettare dei ponti più o meno 1>rovviisori. ma ~ 8ocia– lismo ,, signifir1.tva allora, e cto,·e,,a significare, dimo rnrc muwnzinl111O11tc s1tll'altm rira. La rkonqui-1tahl liberti't, lo S\'iluppo e le prime pro,·C' trionfali drllc organizzazioni economiche, l'e– stenden1i ri~oglioso, sopratutto nel campo elettornlc, do! partito SO('inlista in Italia, sui,rgellnrono \jltelln fase, ma ne schim,cro un 1 nltra ancom più cliflicile e tormentosa. L'affermuzione e la teoritl erano superate: ma In nuov 1.Ll\zione prnUca, che si ilovenL iniziare 1 j))'CSC'll· ta.va tutte lo difn<·olti\ e tutto le cluhbirzze. Vecchi germ i sonti111011t1tli ed arntrchici 1·ipullulavano nel partito, che la conttii unità dei tempi dl•lla pereccu• ziono tnern co111prcssi 1 11011 spenti, e il cui fronrleg· gian• purussitico minacriit\'<l di esin:tnire il tronco, a cui ~•nbharhil',H'll.: il tron<'O, ft co1:1ìgr,mde stonio educuto, rlel sodnlismo ituliano. Fu quella, per noi, la fase delPautocritica, che ò troppo ricordata da tutti, 1>erchè metti, conto illustrarla. Le nostro lhl·

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