Critica Sociale - Anno XVI - n. 19 - 1 ottobre 1906

Critica Sociale fr/V/ST .fJ QUINlJICIN.flLE DEL SOCl.f/U,SMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50. Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno XVI - N. 19 .Non si vende <i 1u1,me1·i SCJKn·ati. MIiano,1° ottobre 1906. SOMMAfxlO At.tualltà. Il JH/lll() (l,A CIUTU.;A SOCl,U,t:). J G1·,1pJJI, 11orl<1U.stlml/{me.~l (Il Cony,·es~o tH lloma. Altre CO/ll'l11sto11tdtl, Uclato,·i af COll(lf't6SO (A. \'t:1t(ll\'.\SINI, t;, LtONt;, E. C. l,ONOOIIAllDI). hlton,o Mlii crts, del pa,·Hto soci.oUslt1 ltM/.<1110: 1,cnslcrl di un am1rnto erotico {Dott. AN0t::L0 CR•:~Jl'I). - l'ustU/11 (LA CRITICJ\), l'tl" I, COSUl'tlll, d'Jl<ilk1 (Prof. L. )I. BOTTAZZI), Studi sociologici. Il ,moro SUl11bo slnd(IMlistito (Prof. G. A. ANDIUULLI). Ht1(/l01U111do di, 1h1dacall/w10: À/('1111, (l.~1>elll- ecouomM"l, gl111'i.dki. t pouti.cl BIil slmlacaUsmo, Ili {S. PASUNZIO o E. MARCIIIOLIJ. Assocla;;lo11i. J}l"O((Ui.O/lllU (Pror, ·~:,!R!('O CARRARA). Filosofia, letteratura e varietà.. La aLsl Ile/ lll(l/1•j.111011lo (J>ror. L. M. BOTT.11.ZI) . C>"011(1c11 .SOrlale: Il Congresso della ros111to, 11.no Il Co11grc1190 Inter• I\RZI0IIRI0 J)0r la lolta C0!llr0 In dlsoccupo.1.!0110 (l'ror. 1'-'AUSTO l'AOI.IAIU). RU~/IU p11bbltcc,;;1011lclelll, Crltl..:a Sociale. IL PUN'TO [n Germania, il Congresso di :Mannhcim, sotto la. pressione del praticismo tradunionistico delle Gewerl(schriften, segna il trionfo della sincerità e della ra~ione 1 liberando la formula cli Jena dal suo clastico anfibologismo e riservirndo lo sciopero generalo ai casi pili inverosimili, e quasi soltanto teoricamente possibili, di estrema, necessaria, non discutibile difesa dei diritti elementari: attentato al suffragio popolare o al diritto di coalizione. In altre condizioni, chi scatenasse la sommossa, pro– vocando tutto le violenze della repressione, è equi– parato da Bebel a un generale che conduca il suo esercito u sicura disfatta e dichiarato meritoYole della fucilazione sul campo di battaglia. E il Congresso ha minacciato agli anarcosocialist.i - i sindacalisti rivoluzionari di lìL- la esclusione da tutte le cariche e dalla stampa del partito, e ha sconfessato, colle ultime energiche dichiarazioni del medesimo Bebel, l'antimilitarismo facilone e scervellato che occu1>a gli ozi di nlcuni nostri Circoli giovanili, pili o meno confessat11mente herveisti. A )filano, il Congresso della Resistenza - nel quale oltre 200 mila lavoratori organizzati ebbero rappresentanza - ripudia nettissimamente ogni so– lidarietà coi setta tori delPintransigenza rivoluzionaria, li schiaccia sotto una gragnuola <li voti contrari e li induce n ritirarsi) protestando, dalla sala delle di– scussioni. Se da questi due fatti, il cui significato è lam– pante, fosse lecito trarre gli auspici per il Congresso socialista nazionale che sta per aprirsi, noi dovremmo essere interamente tranquilli sul risultato. Sono per noi la maggior forza ed autorità. del 1mcialismo in– ternazion11le e la voce dei lavoratori che cominciano a trar profitto dalle esperienze e dagli orrori e ad organizzarsi seriamente e nazionalmente unche nel nostro paese. Nè in Germania nò a ì\lilano, fra le due correnti storicamente fatali del movimento pro– letario la socialista e l'anarchica - tenta affac– ciarsi l 1 equivoco di una media co1Tonto che civetti un po' con entrambe. Chi ci sa dare qualche notizia di un integralismo al Con~resso della Resistenza, dovo pure erano parecchi di coloro che, deutro il pnrtito, amano impennacchiarsi dell'etichetta inte– gralista? Pur troppo, la psicologia di un Congresso socia– lista italiirno nell'ora che Yolge, gli interessi perso– nali ed eleLtorali che stanno in giuoco, piÌI forti di ogni politica probità e d'ogni logica diritta, il sentimentalismo e la verginità. intellettuale di gran parte delle nostre masse, e più ancora il distacco, in cui vi\'O tanta parte del partito, dal cimento di ogni vera e pratica azione, onde uscirnbbero sfatati i sofismi della virtuositìL parolai" e verrebbe susci– tato ed acuito, almeno negli animi onesti, il senso della responsabilità, tutto ciò non consente <li ab– bandonarci a così piena fiducia. E chi trae gli oro– scopi da.i manchti imperativi (magnifico attestato, questi ultimi, di rispetto del cervello dei delegati e curioso spediente per rendere i Congressi una can– zonatura) prevede la possibilità. di una soluzione che - smarrendosi nel dedalo delle astrazioni e tl<'llc formule vaghe - riproduca il confusionismo che ci rimase in eredità. non bonefìciatn dal Con– gresso cli Bologna. I.I partito, dopo tante polemiche e ttinto delw~ioni, rimarrebbe allo stalu quo ante, senza. nulla. modificare, scnrn aver nulla imparato. J,~ppure la questione del Congresso ò assai sem– plice: bastrrebbe un tantin o di c orug~io - oh! non diciamo di eroismo! - in poc.hi uomini, per porla nettamente ccl imporne la risoluzione. Non si tratta, già lo scrivemmo 1 di questioni dot– trinali af?grovigliate. Il marxismo, il reYisionismo bernsteinhrno, il sindacalismo ... avvenirii-;ta.non hanno alcun motivo di intrudersi nella, discussione. }~ un puro giuoco di parole quello in cui si compiace il Grnziadoi, qmrndo ascrive un qualche vnlore al sin– dacalismò, desumendolo dal suono del suo nome - quasichò la or~auizzazione opernin, in tutte le sue forme di battaglia, non sia stata sempre la base di og-ni socialismo e ciel nostro - e asserendo che il sindacalismo ha ùel buono .... a patto di non essere rivoluzionario, ma hensì riformistù, di e~sere cioè tutto l'opposto di quel siudacali:,mo pne8ano che solo è in questione, cliconvertirsi in quel sociafonno contro cui esso si accanisce e che esso, gitustappullto, vuol demolire! Nè ò pili serio) di fronte alla realtà implacabile dei fatti - per quanto rivestito cli amahili arguzie e di a,·tc dilettosa e sottile - lo sforzo, 1111 po' pro– lisso, col qunle il nostro amico Morgnri presume di climostrnre la conciliabilità statica, (che sparisce, cioè, al primo movimento) degli indirizzi di partito pili diametrnlrnente contrari, e di indurli crh;tianamente a rimpìcciolir:,i, a rimpiattarsi ed a smussare gli spigoli per causare gli urti e tomaro nella buona

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