Critica Sociale - Anno XVI - n. 2 - 16 gennaio 1906

Critica Sociale tr/VIST .Il QU/1\DIC!N.IIL8 VBL S(JC/.f/LIS.l/0 Nel Regno: 1\nuo L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: i\nno L. 1.0 - Semestre L. 5,50. Lellere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E 23 Anno XVI - N. 2 J.Yon si vende a nnm,wi t1e/J<11•ofi. Milano, 16 gennaio 1906 A tutti i nostri lettori Per le esigenze della regolarità am- 111.inistrativa preghiamo vivamente la cortesia dei vecchi e fedeli abbo– nati a volerci inviare l'importo della rinnovazione entro la corrente quin– dicina. Parimente coloro che, avendo rice.– vuti come saggio i primi due nu1neri dell'anno, non intendono prendere l'abbonamento faranno cosa cortese respingendoci il giornale senza stac ... carne l'indirizzo. Dalla cortesia degli altri attendia- 1no, entro la quindicina, o l'importo dell'abbonamento o una cartolina che ci significhi le loro intenzioni. Saremo poi grati a tutti coloro che ci indicheranno indirizzi di abbonati probabili, cui mandare, a tutto nostro rìschio, numeri di saggio. SOMMARIO At.t.ualità. l'o' W Hll.~Si(I libera; pe,· l'E111·opa llbtl"(I (I,A CII.ITICA SOCLAl.1::), A~ 1l11;orato1·• Uf t11tto H mo11do (VlJH'ICIO SOCUl.l~T.\ INn:nSAtI0:;.\1.1:). /,'appello <ti paese (Noi). /11ton10 ai suffl'ayio 1111it'ei-s<llt: a/In l"icc,·ca I/elle (ol'.::e pe,· com111i– :Jlt1rlu (l'1·or. 1nso1; Do:;0111). Studi sociologici. i.a {1111.::loue,wcia/e dt/1(1 SC/W/(1 /.Il GCl'//l(flli(I (l)Ott .• , :;'(Jt;l,O CllESl'l), Gli Uflìci d/. co/locameulo t la ,11w1lc/.p(t//.:zaz1011e (lel C0ll0C(IIIICIII0 /11 JlaUa, II 1111<')(Prof. GIO\'AS!lll l\.10:;'l'EllAltTISI). Filosofia, lotterat.ura e varietà. C.:1·011<1c,1 liociale: Il C'oug1·csso lntcrunzlon:11c di \'lcmm pc1· le Msl– c1u·1lzlo11l opcr11lc; le a,;.'!lcurazlon! co1111·0 g"ll Infortuni{(. p,) La Critica Sociale e il rt1t:m1[10, per Pitalia.: anno L. 22, semestre L. 12 - per l'Estero: anno L. 40, semestre L. 22. La Critica. Sociale e l'Avanti! cosla1tove,· l 1 ltalia: anno L. 22, ."emestre Jj. 11 - per l'Estero: anno L. 41, semestre L. 20,50. Per la Russia libera, Per l'Europa libera \\.,ra il cicaleccio idiota della nostra politicn, fra le sterili rompetii,ìoni dei partiti, smarrentisi - non escluso, trnppo spesim, il nostro -- nella vanità. bi– SAntina dei verbalismi, nella fatuità delle promesso cui non segue l'azione; fra questo snervante crepu– scolo di incertezze che ci opprime un po' tutti; è da fuori del confine cntalia, che irrompono, A. rin– francare le fedi, a. fugare le nebl>ie accidiose clel– l'cquh"oco coltivato ad arte, le grandi YOCi e i po– derosi palpiti della vita vivaj ad ammonil·e, n rim– proverare, a richiamare al dovere. I~] d'oltre ~Tanica, dove una granfie lotta si com– batte - proprio in questi giorni - non peL· dei principì a8tratti, che si prestino poi ai giuochi di prestigio dei politicanti, ma per un vasto, con– creto ed assorbente interesse nazionale. La lotta elettorale, che già fece mordere la polvere al Bal– four, decide ivi le soL"tidell'imperialismo e j desliui storici, fonw, della preminenza inglese, industriale, commercialo, marittima, fin nei continenti più lon– tani. ·ru per la prima volta ivi un llinistro, uscito dalle organizz~,zioni operaie, porta la nota. proletaria nei Com;igli della Corona. ì,~ dalla Francia, dove oggi i Comizi senatorì peL' la prima volta spingono entro la Camera alta qualche rappresentante autentico del quarto stato, e domani il Congresso e l'elezione presidenziale diranno - ne abbiam fede -- che il paese di tutti gli ardimenti prosegue la sua rotta implacabile verso l'emancipa– zione cla ogni senitìt di preti e di soldati, preludio e condizione imprescindibile all'evolrnre della He– pubblica sociale e dello Stato proletario in lenta g-cstazione. È dall'irto conglomerato etnico, che si raccoglie ancora all'ombra del monarcato austroungarico, dove le folle nuove, escluse dal diritto cittadino, ~i ader– gono a conqui~tarlo sotto i vessilli del pt-1rtitosocia– lista, fotto ivi rnramentc una cosa con l'anima prole– taria, nC'Icui grnn pnlpito soltanto potranno fondersi e spegnersi, liberando a piì1 mag-JHrnimi fini un te::ioro di foL·ze che fin qui si elisero, le astiosP e grelte rivalità di lingua, di n1zz:1, di religione. )fa è sopratutto dalla. Hussia 1 dal grande e 11rnli11- 0onico paese slavo, che sta a cavalcioni fra duo epoche come fra due continenti, è di là che ne giun• gono, piì1 epicamente vibranti, nel trionfo di un martirio ince~sante, di una resistenza indomahile e sempre rinascente, i gemiti e i fremiti di una nuova istoria e di una nuova civiltì1, clic isi itn11u11cia, si afferma, prorompe alla luce, a malgrado del baratro di sangue in cui si tenta affogal'la, e chiede a noi 1 a. noi tutti - quanti già siamo a~1-rnr!iai tepori di una ci\'iltìt relativa - ht parola della 1:,olidarictà rnrso tanto eroismo di plebi, la parola dell'esecrazione

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