Critica Sociale - Anno XV - n. 21 - 1 novembre 1905

-Critica Sociale fNVIST .Il QUIN!JJCIN.IILE DEL SOCJ.IILISMO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0. Someetre L. 5,50. Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE- MILANO:Portici Galleria V. E. 23 Anno XV - N. 21 Non si ven(le ci nunieri separati. Milano, 1 ° novembre t 905. SOMMARIO Attualità. La fine (H 1111 11011du (LA Cn1nC.\ socuu:). A11cor11pe.- la l"if,wmli t,·Umtaria e pe, J)rOPredtmeuU tro11omiri. (l'ror. l\'ASO.! llOSOMI), l'er /(I l'i(Ql'/Jl(I dtlt(I Sc110/l1 media: u, SCII0/(1 WliCCI (l't'Of. (HU:H:1·1·r. l't:T1v. 01.io: o; o 1·ror. fl, llo:.oou·o). Studi sociologici. Co11te1111to U111Ui.dt 1111(1 lr.qqe :S!lt l'iposo selti111C11101e: Postilla nll1l monogr·n!h ~ l'cr un giorno di rl11oso M; t. li pt,·cllì> del/ii p()slillt1; li. li rlptMO dOmtuicMt in JuqhUlen·ti (Avv. 1.Ulùl G,1.Sl'AIWTTO). Lo fo1·111azi(mt dt/, COj)Lla11i,d'illdusli'i(t (Dotl. ASGEJ.O Cn•:s1•1•. Filosofia, letteratura e varietà. 1-'!'ll Ut,d e J/lvist,: J,o Ideo pol\110!10 òcl JlO\lOlo russo (t. 111.) llll!lfoleco dt pl'opnq<l111i<l. ùH pif',lE DI Uf',l lVIOf',100 ... Ora adunque 1 poicllò tutte le condizioni in– terne della Russia sembrnno maturo o i parLiti ri– voluzionari sono uniti o la società dogli 8tati liberi è più presta a soccorrere che ad arrestare il moto, ben si può bandire dall'animo ogni dubbiezza. La sommossa del 22 gennaio ha iniziato la grande rivo• luziune. 'J'ra breve la Russin. sarà liberata dal cal– cagno della Autocrazia che la schiaccia, sarà. eman– cipata dal Santo Sinodo che no soffoca il pensiero, sarà affrancata dalla oppressione della ladra buro– crazia che la taglieggia. Un popolo vivrlt. Un popolo si ordinerà secondo il suo genio, liberamente. Le nazioni'e le slirpi che lo compongono si ricostitui– ranno su basi conLrattuali, liberamente... Quanto tempo ancora? Quanti dolori, quanti martiri, quanto sangue, quante Jagrime ancora? Chissà! Le miniere, le casematte, le forche quanti eroi ancora inghiot– tiranno prima di quel dì? .... Ebbene, che monta) se la certezza. è in noi? L'Autocrazia ha vissuto. Ora, è un'agonia oscena, orrenda j agonia di un mostro insaziaiJile, che cresce in ferocia più si sento per– duto .... Ma il mostro è agli ultimi guizzi, all'estremo sospiro .... Quando il sangue farà rosseggiare la, ueve... " Co5iìClaudio 'l'reves, nella Critica Sociale del 1 ° feb– braio scorso, rispondeva alla domanda ch'egli stesso s'era posta nei giorni della terribile strage: È questa una rivoluzione o una sommossa? E bastarono pochi mesi perchè il suo presagio, il nostro presagio, il vaticinio dei poeti, il sospiro ardente dei martiri di un martirologio ormai secolare, sterminato, superiore a quanti ne ra,mmenta la storia) venisse a!fine adem– piuto; perchè il piccolo vope Gapon ci apparisse, oggi, trasfigurato, circonfuso di una luce nuova, come un verace interprete della storia in cammino; e porchè noi potessimo proclamare - nell'Oriente d'.l•~uropa,n~ll'Occidonte dell'immenso continente asia• tico - la fine di un mondo inf'racidito e il principio di una nuova istoria. Certo, a questo precipitare cli coso, a. questa capi· tolazione tragicamente inattesa di quello che fu l'ul– timo baluardo della pili brutale reazione politica nel mondo civile, contribuì, coefficiente decisivo, la vit– toria nipponica, coadiuvata dalle giovani forze d'In– ghilterra e degli Stati Uniti. Ancora una volta la guerra - contro i dogmi dell'antimilitarismo e del p1cificismo semplicisti e bonari - apparve elemento peL' eccellenza. rivoluzionario della storia e della po· litica. • Per quanto tempo lo sarà. ancora---? E quali riper– cussioni il nuovo atteggiarsi della Russia nella poli– tica interna, l'avvento della volontà popolare russa nel gioco delle grandi forze che dominano gli avve– nimenti internazionali, avranno su tutta la politica estera degli altri Stati, sulle constellazioni di OoYorni e cli popoli attualmente esistenti? :ecco un problema a cui non è fuc,ile improvvisare sui due piedi una soddisfacente risposta; ma è in– dubbio che il problema è posto davanti a tutti i partiti 1 non esclusi i partiti proletari, de' vari paesi, i quali saranno pure costretti a una revisione dei concetti tradizionali a cui sin qui subordinarono - per quanto un po' confusamente - in fatto di poli– tica internazionale la qualsiasi loro azione. Ji; un altro problema si pone: questa Costituzione, che lo Czar non tanto concede quanto ò sforzato a concedere - o forse si conforta che gli sia concesso di concedere - fra l'imperversare ciel tumulto, sotto la minaccia di ·un generale abbandono - della bu– rocrazia, dell'intelligenza, dell'industria, della lfanca, delle stesso forze militari che cominciano a halenare anche nel servizio di polizia - sarà essa una defi– nitiva conquista, un germe destinato a svilupparsi, n.limentanclosi dei succhi vitali del terreno giovine i o sarà stata soltanto un gesto cli paura, un finto e sterile germe, una perlìda promessa, fatta per disar– mare il nemico, e che poi si cancella col sofisma non ::ippena la bonaccia è restituit~L e la tensione ncnrosa del popolo dà luogo all'inevitabile rilassamento? * '* ·* Checchè sia. di ciò, e quand 1 anche un lungo o la– borioso periodo di adattamenti, di lotte intestine e cli rinculi dovesse seguire al trionfo delle energie popolari i non perciò i frutti di questo trionfo sareiJ– bero perduti. Pur non accettando rottimismo conven– zionale che certi giornali esprimono nella frase" in– dietro non si ritorn,L " (la storia non forse è fatta di ricorsi e di continue spirali?), la brnccia aperta sull'avvenire non verrà di nuovo richiusa. Cc ne stanno garanti gli stessi caratteri che con– trassegnano questa rivoluzione e la differenziano rl.alle precedenti, imprimendole una nota di moder• nità tutta peculiare: la rapidità con cui venne a maturazione; la. prevalenza in essa della classe che sta all'avang-uardia del processo storico moderno, cioò il proletariato industriale j e il mezzo decisivo da essa adottato, lo sciopero generale delle grandi industrie o dei pubblici serYizi - poste, telegrafi e ferrovie. Nessuno 1 infatti, avrebbe imaginato che cosl fui•

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