Critica Sociale - Anno XV - n. 6 - 16 marzo 1905

92 CR!T[CA socrALE storia. Quali sono lo causo speclali che banno dato luogo ad esso? Secondo Mongor, 1i1 si può presumere che il mo,•imcnto sociale del nostri tempi sia determinato da uno spostammto <lella potcn::asociale in senso f:wore,•ole aile classi nullatenenti. " Gli 'ipostamentl avvenuti 10 questi rapporti di potenza si possono brevemente enumerare in questo modo: I. Negli ultimi duo secoli la saldezza di tutto l'or– dinamento giuridico ò stata nel continente europeo for– temente scossa da una lunga Herie di rivoluzioni e di colpi di mano. 2. Lo credenze roligi0'I0 delle masse ,·anno cedendo sempre J)ill davanti allo scienze positive, al progredire dello quali Stato o Chiesa non possono porre argine, gincchò il mn11lonlmonl.o della densità attuale della po– Jlolnziono rlohiodo una continua nttivitìl scientifica. !L Il cnrnttoro lntornnzionnlo del mo\•imento sociale ,:cnrnntlsco ln sun ovoluzionc conliuun, malg.-ado cvcn– tunll sconfitto locnll, come il fatto di poter.ii estendere soprn. territort vastleslmi permetteva al Cristianesimo e nl Buddismo di floriro anche dopo ch'erano quasi scom– parsi nei loro 1me,1 d'origine. 4. f.,a 1>otenza effettiva delle classi povere subisce un con~idere,·ole aumento per l'aniciuamento dei lavo– ratori1 determinato dall'industria moderna, e per gli effetti del suffragio uni\•ersale. 5. La cultura Intellettuale 1lelle ma-'Jse è stata gran– demente aumentata dall'Istruzione obbligatoria, tanto da metterla in grado di comprendere il valore delle teorie sociali. Spianatosi In tal modo la strada, Mengers"intrattiene, negli ultimi capitoli del libro, sul morto e sui principi generali per l'lntrodu1.ione dello Stato democratico del lavoro, non senza avere cautamente avvertito che " una esposizione particola.raggiata dei provvedimenti adatti non nvrel.Jbe mnggior ,•n\ori, che un piano di guerra minuto, concepito In precedenza; in politica come nella guerra, lnfdtl, l'nziouo ,·iene determinata. tanto dalle mosso delrnvver,iarlo, quanto dal piano prestabilito. " Lo suo o:1sorvnzionl 1 perln11lo, sul riscatto della grande proprletiì <In ))Arte dolio Stato, sulle comunità socialiste, che doHnuno essere dl11,emiunto ovunque, sulla fusione del diritto privato col diritto pubblico, sulla legislazione 011eraia 1 cce., non hanno che un vnlore ipotetico. Come norma generalo si può accettare la seguente: • l·11 1 imporlanto regola, nell'attuazione dello Stato del lavoro, Impone di ))rendere C'OD criterio i necessari pro,·• vedimenli alti a promuovere veri e reali vantaggi eco– miei immediati per le classi po,•ere. J rnntaggi pro– messi non 11os~onoe~sere riposti in un avvenire troppo lontano. e sono ftllllte tante ri,·oluzil:mi politiche, la ragione J)rinclpale sta senza dubbio nel ratto che lo masse J>Opolarl, su cui si IJasava il movimento, si resero ben 1>restoconto di non potere aspettare un compenso immediato dni sacrifici ratti. Lo masse sono poco atto ad apprezzare ))rogotti l~ lunga scadenza; per la loro difficile J)Osizlone economico, hanno diritto a. migliora– menti immediati. ,. Da.ti questi co11cottl J)Osllivi, è naturale che Menger ritenga che lo Stl\to Socinllstn. sarà creato per mezio di una scrio di riformo o non colla rivoluzione violenta. L1iden.dolln. violenza vn respinta, non già perchè essa costituisca. ata di inylustizia, o intacchi la santità del– l'ordine giuridico esistente, u ma perchè è mezzo inadatto e<l fmzi affatto impralicaofle 11 • Senza ammettere che le mail'!0 dobbnno supinamente as1>ottare l'introduzione dello Stato del lavoro dalla saviezza e bene\•olenza dei ricchi o del potenti, ,\lenger tormion. pertanto auspicnndo che il grande 1>roblema della realizzazione della società socialista ,•ongn rh1olto II nello forme di una lenta evo• luzione orgt1nica 1 come fu quella. del passaggio dalla schiuitù alla serviti1 della gleba 1 o dal feudalismo a11a libera proprietà ,,. Tale Il riusunto di questo " Stato Socialista ., ; libro che, per la deruttà della dottrina e per la varietà e quantità. degli argomenti tocC'ati, potrebbe fornire lo spunto a(I una serie numerosa di osservazioni. L'impres– siono generica che cl è rimasta, però, è che esso illustri esclusivamente Il lato esteriore e formale dell'e,·oluziono sociule, lascinndo completamente, o quasi, nel dietro– scena il senso intimo e sostnnzinle del divenire socia– lista. All'ultima parto del lavoro specialmente, ove si dico del modo cli attuazione dal prospettato Stato popolare, l'Autore nvroblrn dovuto dedicare maggiori cure. Così in molll punti, forse per In.stessa stl'Utturn. giuriclicn. della mentnlitò. dell 1 autoro avvezzi~ alle entità astratte, si è esngerata l'Importanza dinamica dei fattori od elementi etici a scnplto di quelli economici. Xè mollo acuta e nuova ci riuscl la critica, tentata qua e là, al materialismo storico. Quosta dottrina non deve piì1 essere conrutA.ta 1n base alle manlfe~tazioni rigide e schematiche che di esse formulò Il Marx nelle prime sue opere; bensì ,·a tenuto conto dello modificazioni cui andò soggetta, spe– cialmente colle ultime elaborazioni dell'Engels; il quale, poco prima di morire, dimo'3trò la portata che hanno anche le Ideologie nella evoluzione storica. Non è, lnflno 1 vero quanto asserisce Menger in una parte del suo studio, essere, cioè, il socialismo essen– zialmente 1m problema di distritmzio11e. Se cosl rosse, re,terebbero davvero inoppugnabili le obiezioni al so– cialismo di molti economisti, i quali :iO0o pronti a pro– vare rtath,tlcamento come esigui sarebbero i vantaggi cbe le ch,ssl popolnri tra.-robbero da una redistribuzione dolio ricchezze diveri1a da quelln. ohe attualmente si voriflca sotto Il doml11lo della legge del valore e della concorrenzn. No. 11soelalismo è essenzialmente wt p1·0- blema di prolluzio11e 1 e, corno diceva Ln.ssalle, sareb!Jo quasi Inutile ohe noi asplr1w1imo ad esso 1 quando non fossimo sicuri che nella società socializzata non saranno gli sperperi attua.li d'energia e la produzione avrà ra~– giunto un livello ben pili alto. ETTORE MAUCIIIOLI. LACOL TURA DELSENTIMENTO Il mio ultimo nrticolo su "L'Arte della Vita n ~ 1 ) mi ha procurate diverse lettere che mi banno dimostrato quanto interelòlse molti portano a questa coltura del• l'individuo o come Futilità della clìresa contro le ma• lattie sin veramente ben compresa. Certo, l'i:nportanza sociale di questo procedimento di tempera morale dei caratteri non poteva non essere notata. Ciò mi spinge, oggi, a continuare Il mio studio o ad esaminare parti– colnrmenle In lnnto disou'{sa questione dell'educazione clol sentimento, . .. Ognuno intende a !-(U0modo ciò che è un'emozione, mo. difficilmente egli sa defluirla, difficilmente sa dire, in modo p1·eciso, in che cosa ej,(saconsista. QL1andonoi nLbinmo paurn 1 noi provinmo diverse sensazioni di na-

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