Critica Sociale - Anno XIV - n. 1 - 1 gennaio 1904

CRITICA SOCIALE ------- ----------------- trath1vn di edificare sul terreno ormai sgomberat~, apponendo pietra a pie~r11t g-iusta. u_npiano p~cord1- . nato. Si trattava -- po1chè hl politica, al pan dello. noturu non fa salti - di S\"Olg-crc i germi socialisti latenti' nclht. società capitali:sh1, cli 11gM·olarc i tra– pnssi dnl vecchio al nuovo. t\ qn~st_o lavoro .non hastarnno nò i trionfi dolio UJ'II0 1 1w I frequenti Co– mizi, nò lo protesto clnmorosc: or~or~·c_rn p1:e~isionc cli veduto, sgobbo e colt.11rn. Q11r1d1r1gent1 11 VC'C'· chio movimento, cui maucarnno :1l1'01>era~uorn. ia volontà o le attitudini, non ~cppero far <11 megho - ciò è profondamente umano - che denigrarla. ~e vcnnr la bizzarra teoria della inutilità delle ri– fornu' · l'altra più bizzarra, che lo riforme verrebbero tla sè 'l'Ome J>er 1>rodig'io, a furia di neµ-azioni <' cli prc1:1ngi apocalittici. I sociali~ti l'08cicnti, cui rimor– deva questo lavorare a vuoto 1 tentarono di p_~rs~1a– derc le masse dcll"ing,111110; ma I<' masse - p111 1m– p1·cparntc dei capi imprcp,uati - le masse, che solo un grande <' concorde sforzo e una vigorosa fiducitt nei loro dirigenti avrebbero potuto trascinare nella nuova ,·ia colla rapiditìt ncccssi1ria 1 se non furono penclrate dal dissidio delle teudC'nzr che non riesci– ,·ano a capire 1 ne sentirono però quel tanto che, ha• stava u :;fiduciario: non sr1>pcro pili chi seguire. li riflesso di questa crisi trn11i;itori1.1non fu meno intenso rispetto agli altri partiti. Lo sviluppo nume– rico del 1>artito socialisla e In. irna vittoria contro h1 reazione tt,•evano fatto sorgere intorno ilei esso grandi :iJ)Oranze e ancor 1>ii'1 grnndi timori. Nella borghesia si notava un doppio attogg-iamcnto <t nostro riguardo: i.:li uni 1 che ci erano stati nllcati nclln lotta per la libcrtò, uspotta,·ano da, noi la i.pinta e il contenuto per la formazione di un nuo,·o partito radicale cli Governo 1 partito di riforme graduali e cli rinnova– zione; gli altri - i reazionari irrcduttibili - si ap- 1,restarnno a combatterci con lo nuove armi eh<• forniscono al capitalismo la Economia ufficiale e i mille accorgimenti di una pili c,·oluta politica hor– g-hesc. Ma nè i primi ebbero ciò che aspettavano eia noi, nò i seconcli dovettero impu~narc le armi che allc– stivnno. l.,a miglior riprovi-. della crisi che traversa il nostro partito è nel fatto - visibile ad O<'Chionudo che - esso non è più nè molto accareizato dagli uni nò molto combattuto dagli altri. Non è combattuto perchò sembra abbia cessato di essere temibile. Non sono temibili i socialisti che vorrebbero lavorar<' alle riforme, pcrchè a clistrarn{'li, a frustrarne g-li sfoni, a separare da essi il loro esercito, lavon1no infaticati i compagni 1. rivoluzionari i ,, ; questi non sono temibili, J>erchè affacc<'ndati a demolire i '"'rifor– misti 11 ; e meno temibile di tuUi è In corrente che vuol essere del giusto mezzo, incerta c neghittosa per natura e per neccssità 1 ma C'he riesce a mante– ner(' l'cquh•oco e quindi la paralisi dentro il partito. 'l'uttc e tre queste correnti fanno nrn.gnificamcnte gli affari della borghesia pili conservatrice. Pinchè i so– cialisti si contentano cli denigrnri;i a vicenda, di mct• tcre la museruola alle pulci perseguitando i 1.: suc– chioni ,, , e di gridare 1·iru il sorialisnw ! magari fra lt• note dcll'fnno elci lavoratori 1 tutto ciò non scal– fisce tamyoc? l'epidermide del privilegio borghese e non merita 11menomo sforzo di difesa. o d'offesa. Imputare di tutto questo il soc-ialismo che rac– C'hiudc tanta forza cl'iclcale, o ta.nbt rispbnclenza ai hisogni più sanguinanti cloll'imme11sa maggioranza, da potere veramente sommuovcrc un mondo e l'i– crcnrlo, sarebbe una bcstcrnmin, idiota. Imputarne il Governo lihcrnle o il trasformismo tli Oiolitti sarebbe puerile. J socialisti di buonn volontà - 1 che non tagliuno il vestito sul fìgl!rino (•IPttornlo - debbono rompere il circolo vir,ioso, che fa l'allegrezza <lei loro a,•,·crsari. L'esperienza li ammonisco che è vano discutere sulla bontà di una tcnllcnz1t: l'es::i:enzialc è metterla in azione. Che il seguito sia numeroso fin dal primo giorno, non è quel che importa di piì1. I•: intanto, un primo risultato che otterremo di certo, munendoci cli armi pii1 perfezionate e rccan– clo('i con esse sul terreno delle riforme per preci– sai'!(' ed imporlo, sarà di eccitare In. borghesia a fur qurllo che ha smesso di fur(': di eccitarla a combat– terci. La lotta, facendosi vi,·11, chiamerà gli spctti1- tori p1·oletari, i quali saran pure tentati di darci una mano. Questo è che co11siglia in soslanza Giulio Casalini. l~gli, che pur dianzi si recò lt traverso J'guropn. ll stucliani l'azione dei vari partiti socialisti,.. già ci nnnunzia parecchi suoi stuclì 1 sulla questione tielle risuie - per le Cass<' di rnatcrnW~ - sull'organi1.– z11zione degli impiegati - su un programma socia– lista 1>rovincial", ecc., ccc. rI suo articolo è mm prc– fuiionc. li nostro ò la prefazione a. una prefaziono. Il clisagio 1 anzi lo sconforto 1 che ha invaso da qualch(' tcnq>o i migliori milibmti del socialismo italiano, è dunque stato honcfico. 11 malessere è sempre uu ammonimento 1>ro,·videnzialo. Rivelandoci u11r1deficienza della nostra uzionc, esso ci apro purchò sappiamo seguirla - la via della salvezza sicura. I,,\ Cl:.ITIC.\ SOCIALE. Il Motuproprio di Pio X. Decisnmente, il primo trentennio di storia della terza. Romn non "alo i secoli prececlonti. Imperiale e pagaua 1 cosmopolita e cristiana, la futura capitale elci regno cl'ltnlin meritava pur sempre la definizione di Goethe: " clie Uom ist 1>i11e ll'tlt ,,. Succhia.:;se essa la "itn dnlle altre nazioni con l'ordinata. preJlOtenza delle suo le– gioni o con la. sottile astuzia. IJorgiana dei suoi 1>api 1 essa cm sempre la grande, In potente, la temuta: im– mensa come i suoi acquedotti, suporlJa come lo suo terme, rorto corno il suo Castel Snnt'Augclo, insaziabile come i suoi abitanti, ricca come i suoi 1>alazzi. Eppoi, la sua maggioro grnndciza le provonh•a dal suo carattere politico, unico, monolitico, con un aspetto di immolJilitfl che si adclice assai beno così alla ten– denza. guerriera come alla. jeraticn; c:.sa rapprcsenta\'a uu principio a;;soluto, a cui tutto 1>iegnrn 1 dagli uomini, che a turbe traevano ad ammirarla, alle pietre, dai duci allo folle. Fra le \'arie e mutO\'Oli caratteristiche della umani fa cangiante, n cui :ii ndntta\'ano i tipi dello altre città doll 1 univer.so, Roma. rosta,•n. il tipo classico princi• p;\10 1 soprnnivente ai caratteri minori o che a tutti questi noi 1>roceclerodei secoli dava Pintonazione ed il colore. Nella terza Roma tutto questo scompare d'un tratto. In essa si ricoverano confosi tutti i princi1>ì,su essa ,lì• ~putano i tempi nuo\'i. La nobiltà della sJ)ada prenlle il Quirinale, quella del IJreviario il Vaticano. 11 'fe\'erc, tropJ)O piccolo a tanta di\•isione, divide debolmente i due principt Re o Papa vanno n gara a persuadere al mondo che l{oma è loro: il mondo, su cui Yn sorgendo l'alba rndios1Ldi una civilt:\ pili pura, lasoia e l'uno e l'altro alla loro querela ctcrnn, e segue il suo cammino: si 1)Uòvivere anche senza Homa. i-: allora <1ucsta si trova in brutto condizioni. A \'ia XX Settembre sorge un J>A.lazzopieno di puntelli e di rulne 1 che rnff!gureriL lt\ sorto dello finanze del nuo,•o regno. A Iato degli immortali acquedotti dei Clnudi sor• gono i muraglioni imprigionntori del ful,·o fiume, dei

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