Critica Sociale - Anno XIII - n. 23 - 1 dicembre 1903

366 CRITICA SOCIALE incallendo le mnni allo scalpello, e nl mazzolo, con la pazienza dell'operaio umile e faticante, lieto di ogni foglia, di ogni flore, di OJni motivo che vedesse animarsi sotto la sua mano alacre, obbediente a i minimi moti dell'intimo. i-:rn il tempo dell'OJ>Crnio artista, cognito doi segreti della tecnica, esperto della flbra del legno e della tempra del metallo; il tempo della pili stretta unione della materia con la personalità del maestro, quando non si poteva immnginare che le creazioni dell'arte de– corativa potessero organizzarsi in modo da toccare un più allo segno di perfezione. lla. pur non tenendo conto dell'obiezione sollevata dal Soml111rt('), se, cioè « le officine di Benvenuto Cellinl, 11 in cui lavoravano talvolta fino a quaranta operai, e 11 altre molte che ne a,·evano un numero simile, pos- 11 sano e delibano considerarsi come piccole industrie n nel scuso che sleuo riuscite ad evitare una. vera e pro. pria <lh·isione del lavoro e nel Ct\SOdi una collettività di operai appartenenti ad una stessa maestranza tale dh·isione si presenta SJ>ontanea e ine,·itabile, quali che siano i rapporti d'interessi che corrono fra i componenti), nnche, dico, non tenendo conto di questa obiezione ed ammettendo che noi periodo di splendore delle arti de– corative molte opero insigni sieno unto dall'artigianato, non è questa una ragione in favore di una orgnnizzn– zioue dello industrio artistiche moderne nella torma manuali atti a tradurre nella sostanza ciel legno, della pietra e dei metalli la sua creazione. L'operaio e Pnrtista non possono pil1 coesistere nella stessa persona; ed ò bene che sin così, elle siasi cioè trovato un modo per il quale il genio dia tutto ciò che può dare alla sua opera. creatrice, senza essere obbligato all'esercizio deprimente e alla perdita cli tempo dell'esecuzione materiale. Una tale specializzazione di funzioni è del resto inevi– taliile, poi ohe non fa.che obbedire alla legge generale dell'aumento della pro(luzione, con la. più grande eco– nomia .di forze, che in fondo è la sola direttiva certa nel cui senso si muove tutta la civiltà moderna. D'altra parte, e da quando le due funzioni del creare e dell'eseguire si sono disgiunte por dar luogo a due diverse forme di attiviti, e cli abiliti\ in due diverse ca– tegorie d'indi\'iclui operanti, è da allora che l'artista non viene pit1 considerato come un semplice operaio ed ò salito moralmente e materialmente nelln. considerazione do\'llta alla singolarità del suo genio o al valore :del sno lavoro altamente qualiflcato, Si potrà piuttosto, in tesi sullordinnta, porre la que– stione se i moderni processi esecutivi, organizzati sulla base di una più larga cooperazione, mediante l'aiuto delle macchine, della tecnologia, sieno superiori o infe– riori a quelli dì antico stile 1 basati sull 1 organizzazione m'ediOe\'ale del lavoro. della piccola impresa. Senza tener conto che per certe industrie artistiche, Non è una ragione, perchè il precedente storico puro come la ceramica e la cristalleria 1 la tessitura dei tappeti e semplice astrae da una considerazione di fatto, ed è o la decorazione della carta, cd altre nelle quali si ma- In. diversa condizione a cui l'ambiente economico sotto- , nìrcsta una grande atti\'ità. artistica, nessuno potrà pHt poneva allora e sottopone ora gli artisti icleatori ed ese• sostenere che si poitsano esercitare nitri monti che come cutori dell'opera d'arte decorativa. grandi industrie, senza tener conto cliciò, si può provare Noi sappiamo che cosa fosse l'artigianato, considerato I con citazioni di fatto che quest'ultimo modo di esecu- come sistema storico dì organizzazione del lavoro: il zione è infinitamente superiore all'antico anche per ogni Sombart lo defluisce assai sinteticamente " una torma. altro ramo delle industrie artìstiche. "di produziono che, sulla base della tecnica empirica, L'organizzazione dello "Officine riunite d'arti e me- • ave,·a raggruppati intorno ft'lla personalità di un sin• stiori n di Monaco, in cui qualcuno ha \'Oluto vedere la 11 golo artet\ce, 1\iutato talora da pochi ausiliart di sua tendenza ad un ritorno verso il sistema della piccola "emanazione, una somma di abiliti\ manuali in un unico impresa, è invece una prova evidente che le affinate " esercizio proressionale 11• Nò le maestranze artistiche esigenze del senso estetico, a cui i prodotti dell'arto si sottraevano ad una simile organizzazione del lavoro i industriale devono soddisfare, escludono oggi assoluta- tutt'altro: le stesse arti cosl dette maggiori, come la mente qualsiasi modo di produzione nella forma della pittura e la scultura, venh•ano esercitate nelle forme e piccola industria. con lo spirito degli altri mestieri, Cùiquali erano riunito I J.,'equivoco 1 come narra !'Osimo, fu originato dal fatto in corporazioni comuni. che la direzione delle " Officine riunite n occupa alcuni Ogni grande artista, infatti - imlvo i pochi casi di OJ>erai indìJ>e1Hlenli,ma non perchò diano un prodotto mecenatismo - veniYn un po' considerato e trattato alla j migliore, $l bene perchò essi lavorano pili (1, b1ton mer– stessa tregua di un operaio e, come abbiam visto, in un calo, sia. lasciandosi sfruttare a sangue come apprendisti, certo senso lo era veramente. li Perugino - ho , 1 isto sia per altro ragioni tutt'altro che artistiche. co' miei occhi a città di Pieve un antico rogito che ne ~la l'organizzazione vera delle II Officine riunite ,, è fa fede - dipinse la sua celebre II Adorazione dei .Magi n ben altra. per una congregazione di quella terra, ricevendo in com- li Sombart, nell'opera citata, la ritrae in modo da non penso quotidiano non ricordo bono se due o tre monole dar luogo ad equivoci di sorta. paoline e una me..:za formella di cacio pecorino fresco JHlr la colazione i vale a dire poco più del salario di un operaio manuale d'o.llora o assai meno di quello di un bracciante cli adesso. Si banno esempi di grandi artefici che impiegarono tutta la vita a decorare d'intarsi e di sculture gli stalli di un coretto (come quello celebre di Chiaravalle Milanese) senza esser pagati pilt del muratore che ricambi:Lva i tegoli rotti al tetto del convento. Ma ora tutto ò cambiato. Uartista 1 sa1,,o rare eccezioni, non ha piì1 bisogno d 1 esser lui l'esecutore dell'opera J)ropria, dal momento che i progressi della tecnica e la opera della scuola hanno creato i mezzi e le abilità 11 Una sede contrale con uffici amminlstrntivi, parecchi studi di disegno, in ciascuno dei quali un artista schizza i contorni dell'aggetto da eseguirsi, sia il candelabro, sia l'ornamento di un tappeto, rice"endo in compenso un orario o una percentuale su gli utili Lo schizzo poi viene s,•olto e condotto a finezza. da esperti disegnatori, in dimensione che lo rendono atto a sen•iro di modello J)er l'esecuzione. Ogni disegnatore si S))ecializza pili che sia possibile, in modo da penetrare profondamente nel– l'intenzione dell'artista che serve, e s:, riprodurre dallo schizzo le piìt lie,·o ombreggiature, rimanendo, nella traduzione di esso in modello più grande, in continuo contatto coll'artista medesimo. 11 Quando il modello ò accuratamente finito in ogni sua parte, comincia l'esecuzione tecnica, durante la quale non si compie più alcuna funzione artistica. Da questo momento, ciò che importa ò una fedele, la più

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