Critica Sociale - Anno XIII - n. 23 - 1 dicembre 1903

CRITICA SOCIALE 363 con quelli dell'lu1torità incaricata di servirlo. Vi si dice che il lavoro del pensiero cristiano sulla na· turn e l'oirnotto d('i doµ-mi non ò che iniziato i che l'attuale regimo ò di op1>ressione a~li individui 1 di ostacolo al movimento scientifìco e a tutte le formo del l1woro libero eho ò il 1>rinci1>alo agente del pro– gresso umano: I nostri contempornnei sentono il bisogno di aggrup– parsi, ,li associarsi, di socializzm·si, ma senza rinunziare a sè stessl 1 senza sacrificare la loro intelligenza, senza cun·are la loro volontà sott-o un potere esterno, assoluto e irres1>onsablle. Se queste rivendicazioni dell'individuo si J>resentino come una reazione esagerata contro gli nbu:-i dell'autorità, come una minaccia di rh•oluzioue, como un 1>oricolo pubblico, osso non cessano perciò di avere un fondamento legittimo ..... Sarebbe follia il non touerno conto. Sarobl.Jo già. trop1>0cho in simili condi– zioni, la proro.ulono ctel cattolicismo avesse la. parvomrn. della serviU11 lntollottuale o morate; ohe ne deriverebl.Je se non si trattauo di sola apparenza~ .E come debba intendersi questa ri1>Ugnanza a sa– crificar la propria intelligenza il lioisy ci dice al– tro,·o affurmnndo che le formolo antiche o nuove non sono che il ,•cicolo della verità, la quale diviene di continuo 1•cr mezzo del concorso combinato dei credenti, della Chicso, della. tradizione e delle Scrit– ture; affermando che il deplorevole dogmatismo at– tuale è insufficiente innanzi allo. conoscenza attuale dcll 1 unh·erso; che ht. concezione religiosa dell'uni– verso, dell'uomo e della vita ha bisogno di accor– darsi con la loro conoscenza scientifica; e che, 1>er– chò hl fede siil sicura., occorro che l'idea religiosa senza lasciargi assorbire dalla scienza, si serva di essa Hi propri scopi. Non si potrebbe essere più es1)liciti. Questo significa nientemeno che introdurre il governo dell'Ol)inione pubblict\. nell 1 organismo dh•enuto oligarchico ed assoluto della Chiesa; signi– fica ricondurvi, mutatis mutamlis, la. democrazia pri– mith•a j sig"nificn. togliere alla fede la sua caratteri– stica, l'afl'ormm:iono di verità. nntiscientifiche per non forno se non il volo al di lìt. delhL scienza. Onto che dell'ignoto ne rimmarrà sempre, rimarrà sempre alla speculazione relig-iosa. un cnm1)0 sconfinato per una serie indefinita di tcntati,•i intesi a trarre dalle cose note e chiare, induzioni sullo ig-note od oscure che il desiderio di vivere e la logica ciel dolore eternamente si compiaceranno di creare all'intel– ligenza. Non diciumo che il Loisy arrivi fino a questo punto. Jntcndiamo Jiro soltanto cho il suo pensiero ò su questa. dirrttiva, e cho per lui la fede religiosa non deve 1>iùprrtonclerc di imporsi alla convinzione scientifica; potr:\ farsene un punto di 1>artenza, spie• care da es:sa il volo per lidi ii:rnoti, ma non contra– stttrle nò sostituirvisi. Chi non lo ,•ede? Kant è penetrato nclln. cittndclla. del doi:rmatismo e le sen– tinelle destinato u. clifcndcrhi scuotono da sò il giog-o del secolare letnrl,{O, Il discorso di Sun .M.arino del Murri ha avuto 1>iÙsprazzi di luce non dissimile da. quella emannnto dni libri incriminati ciel Loisy. li Congresso recente di Bologna ha mostrato che la corrente delhl dcmocrllzia nel pensiero e nella J>rn– tica. è ornwi irresistilJilc. La. questione biblica, la questione elci diritti dello storico nll'autonomia clclltt. sua ricorca, nello coso se non noll'intcnzionc di chi vi si cousacrn, non è che il tentativo di trovare uua. giustifìcaiiono teoretica alla nocessitìt realistica di un adattamento della Chiosa. allit dcmocrnzia. e alla scienza, che di sò informano l'odiermt. civilhì. L'as– salto diretto era impossil>ilc. Vi si oppongono la ger1trchia ccl il Silhtho. Snrcbhe cosn tanto assurdn quanto lo ò In ti,tticu. dei pregiucliziauoli cli rovimu· d la monarchiii g-ritlando nd ogni momento t'itxi /<,. n- 1mhblira ! in focciu oi 1>oliziotti. C'era un'altra. via) quella d('lla. penetrazione e della riforma interiore. Nè civilti\, nè nazioni, nè imprese si sono mai trn• srormnte in meglio 1>er altra via che per questa· 1'11ssalto dul di fuori raramente è efficace; quand~ lo è, clistru,:;ge e non crea: è l'ora in cui i barbari rove:sciano le ultime cittildelle degli I rnperi corrotti. Oli studi biblici, ,!(iustificnti dalla necessità di por argine all'ipercritica dei teologi riformati, e di ri– ba.ttcre i loro orgomonti storici contro il cattolicismo erano la vill opportuna. Perchò lo Chiesa non a"rebb~ receduto su qualche punto dcll'Rntico rigore, se lllHl interpretazione egorgimte fin questi studi, le dn"a. un·indiscutihil(' su1>eriorità. sugli avversari d 1 ieri '! Ma uua voltn vinta la battaglia. teorica, la vittoria non mancho1·chbo d'avere innumerevoli ripercussioni nella praticn o la dc111ocratizzaziono cli tutto l'orga• nismo e la condotta cnttolica ne sarebbe un fatale portato. Naturalmente tutto queste conso~uenze impiegano molto tempo a vine-ero lo inerzie che Ri oppongono nlla loro truduziono in nuovi istituti o in modifica– zioni degli nntichi j ed ò anche diflìcilc, per non dire quasi impossibile, che i pii1 s'accorgano che questo trio11fo clelht. democrazia e della critica facilit1l il pnsso ad altri C'he vorranno di poi, e allo stesso libero pensiero. Com1>renclerc che il limite ideale di qucsb1 serio d'aclrtttamenti ò l'irrelig'iosit..'1, sarebl,e già esserne alle so,::lio; e viceversa l'immensa mn,::– gioranza ne è lontanissima. In pratica ai tropJ>O audaci mutamenti si Ol>J>Ongonocon sufficiente vi– A"Orin,oltre lo folle dei cervelli fossilizzati e rann– tizzati nollc formule, gli istinti conservatori degli occupanti le nito rnrichc che non vogliono veder diminuita la. loro nutorità. Il fatto che ora Boma. tentenna prima di pronunziarsi sul caso mosLra. che la. maturith elci tempi è g-randc. l)'nltroncle la sua posizione è veramente delicata. I dati di fatto cho servono al Loisy di punto di rmrtenza. sono incon· futabili. O ncs:nr h, luce del sole, o ammettere i fatti con tutto lo consog11011zeche ne derivano, pl'ima fra. le quali In. domoc1·nti1.:rnzione rlol fuirnionamcnto e cloll'org-anismo della Chics11.,conformemente allo necessità. dei tempi. Vero ò che questo ò un passo verso la decadenza poi 1>ensatoro che osserv11. di fuori; ma, oltrechÒ questa decadcnzt\ ò iniziaLt. da un pezzo senza che i credenti so no rendano conto o potrà nello stesso modo continuarsi por l'avvenire, per effetto delle abitudini mentali che ancora potentemente s'oppon– iono nei più a concepire il limito di questo processo sta il falto che per questa \'ia 1 cioè col fare cieli~ Chiesa una grande CooJ)erntivn democratica 1>er la eht.boraziono ciel pensiero cristiano o per l'estrinse· cuzione sua in una parallela azionf' sociale, il C11t• tolicismo nequistn una indiscutibile su1>criorità su tutto il mondo rifornrnto e può cvitnre di vederl'li nbban,lonat.o dn molti spiriti cui rcpu:::-na.oggidì la immobilit1\ suR, in una. tradizione d'altl'i tempi. Por• dendo il suo cnr1ttterc reazionario e di partito esso clarehbe anche minori occasioni agli avversa 1 ri di comhatterlo. Una delle rai?'ioni per cui in [nghilterra in Oermllnin e nrgli Stati Uniti la religione pernrnn~ un :;rrandc f11ttoro della vita sociale, gli è che in parto almeno, 1:1i 11s~idesullo spirito di libertà. e' no fa una dello suo finmme Alimcnbltl'ici. Per questn vhL il Cn.ttolicismo nccoL·clnndo la. tra~ dizione col prog1·c·sso, clivcncnclo uu organismo auto– nomo in cui In libertà inclividunlo si armonizza con l'espressione collettiva del pensiero e dell'azione cri– stiu1rn, sarebbe sempre pili <1lrnlcosadi analogo a ciò che sono le nazioni libere, dove la costituzione è in pC'rcnno e,·oluzione corrispondontomento all'evolversi della coscienza~ etico-giuridica. e elci bisogni dello

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