Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

Cri tic a Sociale BIVIST.fl QUINDICIN.llLE DEL SOCI.llUSMO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L, 10 • Semestre L. 5,50. Ltttc.-e,vaglia,car/oUne-vaglia all'Ufftclo di CRITICASOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 (2' plano nob!Jo) Anno Xli - N. 5-6. Non si vende a numeri sep<u·att. Milano,1° e 16 marzo 1902. La, protrattasi assenza del 11oslrodirett01·e, frat• temtlo a Roma dalla vertenza dei fe,-rovieri, ci ha, costretti a riunire in mi solofascicolo i 11ume,·i del 7° e del 16 ma,·zo. SOMMARTO Attualità. b'//IJ)frismo p(>lltlCO (l,A CRITICA SOCJAu:). lt ,mnliittnJ dtll, .,J/,.adt 1''e1·,·att (AUSONIO 1.om: 1,1.1so). - 1'1)80/l{/ (LA CRITICA). lt ptrl«JlO ,itrO ((IAICZIA CASSOLA). lt .Vhtltlro sod<1llfl(I (('. t.) Studi sociologici. /JU scU>peri t /(I pro1I11,:lo1te, t (Au:;;,;ASDJtO SCIIIA.\'I), t,1,1 teor,a mm-xi.ta dtlfa m'8trla t:nsctr1ta a u, 111a 1mka '11tup1·t· ta.::1-011t, I\' (ftne) (Don. CARl,0 P•:TROCCIII). J>a <;otllll ,, To,,,.s: u,ois1011i e co,·rtzlo,ii ai JJ1·-0u1·,m1111a ,oc1aus1<1 (STICUS). Socialismo lmliriW11011,t(I (A~(;1;1.o CHF.iiil'I). Il 1mruto BOCklllstll ai11t,·U1co e' S/t1daMt. (Doti. VITTOIIIO .Aou:R). Poll1.ica municipale. LfJ ,Clltmll di ltqqt ,,,,,, ,n1111k/pallz:a.:lon, (C. \'.) La Mlt OJHl'(llt '" lllqllU/tl'l'(J, Il. l,a " IRntl 4uc11t1on R - /A, C<Xl}'H· nitlue e u SocltM i1t111lfllm1lroplclle- GU • 11ou11tng-acts•(~AIIIO IIORSA). Fllo&oOo., letteratura e varietà. 1,1.1 pe,·,onalltà Qllll'ÙllM (ltll'<lliltQll(lllltlll-O tltmtnlar, (ETTOttte t'A• BICTTI). - l'Olltllla (SOi), F/'a Ltl1ri t Rhlu/t. Recenti p11bblko::l-011idtlla Crlilca Soelalc, EMPIRISMO POLITICO 16 mar.:o. li voto, che il Gruppo socialista diede ieri al Go– verno, ha disfatto le illusioni elci reazionarii che contavano - per h, loro sognata rh•incita. - sulhl follia dei socialisti. Del fatto in se stesso non possiamo che altamente compiuccrci; ma. come no esce la serietà, come ne esce la. coerenza. politica del nostro 1>artito? Dobbiamo confessare, per amore di sincerità, cho la coerenza del jrnrtito ne esce compromessa e, se gli avversari si sbizzarriscono a lancia1·e su cli esso gli strali della loro ironia, ossi hanno inclubbiamcnto buon gioco. Sono passa. ti appena pochi giorni <lacchè la Direzione do! Partito e il 01·u1)J>O socialista J)lil'· lamentare 1:lffcrmavano,con voto unanime Jargnmcntc motivato, :werc ormai il proletariato italiano il di– ritto cd il dovere cli dare un calcio a quel Govemo, dal cui regimo di libertà esso f\.\'Ova derivato forzt• sufficienti per bastare a se stesso, e Je intenzioni reazionarie del quale costringevano ormai i socinlisti a un definitivo clivor~io.Dopo quell'ordine del giorno, il fatto piì1 saliente intervenuto - la militai-izza– zione dei ferrovieri - non era certo di natura da riconciliare i socialisti col ?tlinistero. Ancora il giorno IO del corrente marzo, una deUe menti più lucide o dei caratteri più saJdi del partito, il direttore dcl– l'Ai:antit, dichiarava che quel fatto costituiva il par– tito neU'impossibilità. di votare pcl :Ministero, poichò un tal voto significherebbo mm sanatoria, cho lo avanguardie operaie "dal senso pii1 ,•ivacemento politico n non avl'ebbero ma.i a.1>provata. Che cosa avvenne nella nott e dal 10 aU'l l marzo che mutasse la situazione? Già nel.la mattina elci IO il Badaloni aveva. fntto presente il pericolo (d'altronde evidente por so stesso) che una crisi mandasse al• l'at'ia il concordato del Governo coi fel'roviori. L'Avanti!, negli articoli intesi a giustificare il mu• tato consiglio, accenna alla situazione piena d'in– sidie reazionarie, allo nuovo riscosso contadine della. primavera imminente, alJa liberti\ tuttora male ar• mata. contro le a,•versarie offese. Ua tale condiziono di cose non è uè sorta d'improvviso, nè talo che dopo questo voto possa dirsi superata. Forsechè, col concordato di Roma, i ferrovieri conquistarono tutto intero il loro diritto? O forse non s'affacciano ogni giorno all'orizzonte altri e sempre più gravi conflitti operai, e non sorgeranno altre primavere, dopo questa, sullo nostre des ola.te campagne? La lihcrtà. ha. dunque già. fruttificato tutti i suoi frutti o lo soglie della term promessa stfinno dunque davi.rnti a noi? ' · Da un anno la stampa reazionaria appunta le sue 1trmi contro il Ministero, denunciandolo " mancipio dei partiti estremi n, strillando contro la " tirannide della piazza ,, o contro lo " Stato socialista ,, inso– cliato al Governo. L'esageraziono di coteste invettivo non ne scema. l'eloquenza sintomatica e contiene poi socialisti un ammonimento non equivoco. Nè ò da ieri che noi, dal canto nostro, a.v,•ertivamo i peri– coli che minacciano, colla libertà cli recente conqui– stata, l'avvenire del L>roletariato<leinostro paese, o ponevamo in luce il dovere dei partiti popolari - ciel partito socialista in prima linea - cligelosamentr tesoreggiare quella Jibcrtà o cli sostenere una situa– zione, per conseguire la quale s'cm tanto lottato. )ht la nostra tesi non piacque ai più rumorosi nostri compagni cli fede: non si trovarono melo fn1dirir che hastasscl'O n,I imporci il silcuzio, hmtochè -

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