Critica Sociale - Anno XII - n. 4 - 16 febbraio 1902

CRITICA SOCIALE 53 sola cioò - cho si ra. sem1>ro J>iù scarsa - del languente 1>rolctarlnto. •: gli nitri f r~a sua azione., per ultimo, nella rosldcnza o negli sclor,crl 1 si mostrò o negatha o nemica agli 01>crnl In lotta col capitale. Jn molti scio– peri, i k,·i,mfd erano soci delle Le,:he cattoliche. Sorta - alla stessa guisa di tutte le concezioni pseudo– soclalistiche, di che fu ferace la classe dominante - come contraltare al socialismo marxis1ico, la democrazia cristiani\, o in Italia o claJ>pertutto, era ed è profonda.– meute anti1;oeialista e borghese. ~oi ci doliamo J>erò - come di ogui altra so1>raf1Rziono - della sopraffazione 1>atìta dai socialisti cattolici; anche perehò noi amiamo che l nostri 1wvor11arislo110 ,•inti o fugati non per vio– lenza mcdioo,•alo di su1>oriorl gerarchici, ma J>er ,•irti, della nostr,~ battaglia o in consogucm::a della nostra opera o dolio nostro vittorie. LERIFORME lLITÀRI TECNICHE LA MARINA. Vlf. < 1 l La guerra non è soltnnto triste cosa in sè stessa, è 1>iùtristo per ~li addentellati che lascia alla ri– ,•iucitu pci sacrifizi che la sua preparazione im1>0ne in temi>Odi 1>acco per gli odii che hrcnera e coltiva rncrcè del miliUlrismo. r sacrifìzi finanziari che essa procacciò do1>0il l870 al mondo civile furono enormi cd enormemente sterili 1>0r tutti. Sono stati difesi come un minor male cui l'intelligenza umana nou sapeva trovar rimedio: ma il rimedio, quando meno si pens1wa trovossi in u:donc, cd era ap1>unto il fot– tore econo:nico che va 1>rendendo il s01>ravvento su tutte le cose. Il mntcrinlismo stor ico ag isce sulle forzo armato come sopra quRlunquc alt.ro organismo e in oggi esso non lrovit, pii1 nolln guerra il movente economico nl contrario htt messo questo contro liL guerrf1 od 1 1m h1ticiltto csscnziulmcnte all'odio e nlhL dillidonz1t il potere di t'omonbll'la. In conseguenza gli eiScrciti e lo notte, per qurrnto 11ppnriscnno fio– renti, sono cntrnU 1101J)eriodo dc11o struur1le (or li{<>, e lo si scor1,:o u~li 11ssu1·diragionamenti che il mili– turismo prorcss:t l)er fursi credere un'utile ruota lici 1110\'imento economico, mentre è tutto il contrario. l fatti sono ben dissimili d11ll0 1>arole! li desiderio intenso dei 111arittimisti è la battaglia di Kquadra e il ritmoso clomi11iodtl 11,co·t', che induce 11ll'imifa.:io11e dell'estero, il r,,ttorc J>rediletto della loro marinu. Fu dctio a qual prezzo si può tentare e solo tcntaro d'a\'Crlo. )la, avutolo, quali Yantaggi se no rica,•ano? In 1>ace 1 lo abbiamo veduto, il mare non ha altro valore elio c1uello j?li conferisce il com– mercio e questo si dirige dove l'attira l'interesse eco– nomicd e non il potero marittimo. ~e abbiamo dato lo prove storiche più decisive. Il dominio del mare in tempo di guerra sarà duro a conseguirsi per ca~iono del raggrn1>pamento molto 1>robabilc dello nllcnnze, e non ilCCadrà senza inflig– gere nl vinci toro gravissime c..li~truzio!1i? mol~ lu.nghe dt~ riparare. Non mancano gh autori I quali dicono cho dopo una bRttaglin. il vincitore non sarà. in grado por lungo tempo di tonoro il mare. :Mentre si st11rà contendendo poi predominio, il commercio dei helli– gor11nti non solo, llll~di tutti i 11eut_rt, sopporterì, Chlnni grnvi e forte rlstRgno. Mtl il clom~nio del nrn~e non impedirò. neppur esso lfl guerra <11 corsa dcli avver– sario hnttuto. Jl blocco continentale di Na1>oleone ehm- (') Vedi numeri 11, ,., 1t, Il, H, 16 de.I ltol e num. 2 del 1902. nej?giò molto il trnffico inglese, ml\ c1uesto fu molto infestato Rnche dal corsari francesi, nonostante che l'ln~hiltcrra a,•essc il dominio incontrastato del mare. E noi sappiRmo quanto danno, e J>iÙancora quale 1>nnico1>rodussc nel commercio un solo corsaro, l'Ala– lXmra, nella guerra di secessione d'America. li panico in is1:.ecial modo è capace di recare ai commerci i più grtn'i imbarazzi. Ammetto facilmente che il vinto specialmente 1>0ssn risentire da questo stato di cose un forte indebolimento, ml\ il dominio del mare non mssicum nel vincitore il f1,ttoro economico stremato dalla guerra. marittinrn. Cessata. la. guerra, gli effetti del dominio del rnare sarebbero nulli, 1>oichèil com– mercio tornerebbe n. riprencloro 1>rccisamente le stesse vie da esso battute primR che <1uesto sterile evento si avverasse. .l.'imib1ziono nssurdrt dell'estero dove essere impe– dito, por impedire h, battaglia. di ~quadr~, · n_on.n~– ccssuril, nò nlh, nostra difes11 1 nè a1 nostri ob1ethv1. li co111111ercio nostro mRrittimo è scarso. Quand'irnche resti:u:1si1110 senzu 11llea11zee quindi senza complet" difesa delle noistro lince cli comunicazione, 1>0tremmo sopportare il ristugno ciel commercio forse 1>iùfacil– mente di altre nazioni, 1>0tremmo sempre ritirare il grano cla11aparte dell'Austria e il ca~bone d~J_a Ocr· mania; o non abbiamo dR. temere d1 sbarcl11, 1m1~s– sibili ad effettuarsi per insuflicienz11, nell'avversario, di mezzi di na,•igazione 1 cd, agi:riungerò col generale lirialmont ( 1) 1 impossibili ad effettuarsi _quanti? I~ difesa interna sia ben 1>re1>arata; due fatu questi nc.1 quali la flotta non ha nulla da vedere. Non tutti i nostri marini sono fautori della bat– taglia di squadra o del dominio del mare. Ye n~ sono di <1uclli,I quali non si lasciano i1motizzare da! contatti collo for.1.0militari straniere e non sono tratti a climenticaro dello 1>0tcnio 1>iùgrandi gli obiettivi magnifici, nò a mettere in non cale le ~t~ali~fidifen– sive dei uostrl mari o dello nostre ·pos1z1om strate– nfohc. l.,a cccibtzionc di alcuni marittimisti è arlifi– ~inlc, pcrchò si avvera. a doterminRti 1>eriodi,OJ>i!uro 1.tllu lettura di qu11lchcRrlicolo di BiviRta.che magn_ific~ la flotta. ger1111rniCf\ - 11 11 p1·01 ,:r~mma.cltLcomp1crs! in 17 111111i! - o lodu la llot.la 111g-le::;c, o quella d1 l•'rnncitt, che d11rà nrl I 007 n el Medite1-ran?o unf\ forzl~ di 12 nnvi di 1• clns1:1e;un tonncllagg10 non érrWl(lnt rispetto a qur-llo della flotta italiana. 1~la. 1:101>rat11tto ii eccitano i mnrittimisti nelle mostre 111• h.'rnuzionuli 1 qunndo scorgono che in qualche cosa le nostre mn•i non supcrnno le un.vi strnniere. Ln 1,:ucrm nel Mediterraneo ci cons ente benissimo la dirensh•a. strntegica. per la. ristrettezw del teatro dj guerra la facilità dei rifugi, le 1>osizionieccellenti del trianJolo SJ)ezin-:\lflddnlcnn-:\lessina, c1ueste du~ ultime con uscita su due mari comunicanti, nei <1uah 11011 sarebbe 1>0ssibile il blocco ncp1>ure con forza molto superiore a quella francese. . .. Per l)ÌÙ rns:ioni ò necessario togliere ai marit~ timisti In possibilità di tentare la b11ttaglia di squadra, voluta r>cr consC'guire il. dominio del mare. "Faccio l'ipotesi che l'Italia. debba prov,•edere da sola allt\ pro1>rin difcsft contro la J<"'rancia,che è la l)0tcnza pii1 temibile 1>ornoi se si guRrcla. alle suo forzo terrestri e marittime, lo meno temibile al con• tra.rio so si guarda al suo o nostro interesse. E dico che in caso di guerra con essa, si deve e,,itare la. batÌaglia. cli squudra. e fllrc invece 111 guerra. di corsa - ch'è offom1ivn contro il commercio -; e per la proteiione di dotorminllti punti costieri deYe farsi ht. guerra di crociern ossia la guerra. difensiva strate– gica, quale è indi~ata dalla qualità del nostro mare, (I) IJrl•lmont , un rentrale btlga, acrlltore molto 1t1n11to 41 eolO mllllarl. Vedi nella 111.a011tr• Lo _,,,"._ d,1 odlu, ecc., 1st1.

RkJQdWJsaXNoZXIy