Critica Sociale - Anno XII - n. 2 - 16 gennaio 1902

18 ORITIOA SOOlA.LE Chi vuole le riformo in altro modo? C'era uno solo trfl noi che le intendeva come lo sogna il Ferri; era 1'011. Errico De Marinis; e - vedi cuso ! - fu preso pr.l bavero J}roprio da :Filippo 'l'umti. Mi 1>are che il .Ferri fabbrichi dei socialisti di cnr– taposta, per darsi il gusto cli allinearli come tanti birilli e di farli ruzzolare allegrnmente con un pic– colo soffio " rivoluzionnrio ,,. 1-: dOJ)Oessersi sbizzm·– rito ), suo bcll'agio, con un bel gesto li fa sparire. Uno, due, tre_! t:omc diee,·a Licbknecht: a nulla serve a,,erc un ldenlo (proprietà eo11ettin) se non e.i si move (colle ri– forme) per raggiungerlo; ma a nulla servirebbe moversi, se Il cammino nostro non fosse ad ogni po.sso guidato o BJ >rona.to da lla. coscienza.del nostro ldenle. l)u11<1uo, i riformisti sono i rivoluzionari coperni– cani, o viceversu. B che senso hll 1 se ne togli la sonorità. delle pa– role1 la "' platonica affermazione della proprietà col– lctti\'R. "~ ,LEh, tutti, pur trop1>0, Hi,mo malati di ninore platonico per la proJ>rietù. collettiva, la quale, per i1 momento, somiglia alla. Ueatrico dantesca. t: non sarehbe meno platonico l'innocente sollazzo di chi, accertato che fra sette anni avremo un Governo socialista nel Belgio secondo l'affermazione " rivo– luzionaria II più volte fatta dnl F'crri, desse il suò tempo alla soluzione di problemi come questo: dati i sett'nnni d 1 ogonia del ca1>italismo belga e data l'eloquenza di .1':nrico }'erri, trovare l'anno di rota– :doue del socialismo italiano. Canta, cuculo I 'l'ra. , 1 uuuti anni l'amor mio " platonico II diventerà reale? Cuccì:1! I•: si l'acciu. avanti il secondo capo d'accusa:" mi- 11isteriale nell'azione J>arlamentare 11• Questo si chiama. correre. Chi voglia parlare con J)rocisione di lingua e di significato, dirà: - ministeriale in un certo J>O– riodo di tem1>0. - llinisteriaJe, come di fatto fu il Ferri: chò il Turati, il Bissolati, il Costa, il Pram– polini, ecc., ebbero, a compagno di ogni votazione por il :Ministero, Enrico PeJTi. 1~ tutti furono mini• 1ttcriali non perchò clal Minii:;tero sperassero riforme, 11uLper qualcosa ch'ò meno e più nello stesso tempo, por le libertà che nl r,roletarittto sono necessarie per l'Oll<JUistarsi rivoluzionariamente le riforme. Il Ferri, come oggi fa questione di tendenze, allora. scovò il "' easo per caso .,: caso o non caso, cran tutti voti 1>~r il llinistero; le palle biancho non diventavano nere. E caso diviene anche il hilnncio degli esteri (approvato 1mro dol :Ferri, bonchò quattro compagni \'Olesscro dare pnlla. nera) 1 quando coi " distinguo 11 11ristotelici sì scinde il caso nell'interesse " diretto ,, e nel!' "' indiretto 11 • O teniamoci nl nostro buon vol– '•tire che daJl'Alighieri al LeoJ>ardi ha fatto buona Provn, e, come si vuol dire cnmorrista al camorristo, fti chiami pano il pane e voto il voto. Co:-tìdella re<1uisitoria intorno al socialismo len– \knzioso rimano un punto solo: "affinista nella tattiea elettorale ti· 'J'utto qui? O se, dacchè mondo ò mondo o dacche partito ò partito, abbiamo nxuto Mille spalle il fllsticlioso peso della tattica elettorale! J~ nessuno ave,,a mai 1,ensato dovesse dividerci in due. 'E sì, negli anni 1895 e '90 fu questione così , i\'n che non si parlava d'altro o lfLdivis~one in <lue .schiere era netta come di due eserciti che stanno a fronte. Oru, invece, con l'uutonomia, gli angoli sono is11111stmti e ciuscuno ù pago perohù in casa propria 1111ù raro il comodo suo. , unche dll osscnarc che in c1ucsti mesi le polemiche furono molte e varie, ma che nessuno ebbe hl nmlinconia di toccare la 4.'0rdn sensibile della tattica 1101modo antico; e co– loro che Yi acccmmrono si trovarono d'accordo in una manifestazioue d'intransigenza a riguardo dei rcpuhblicani della i. pregiudiziale 01 difesi soltanto da. quell'Arturo Labriola cho il Ferri elegge a. suo alfiere. (~oto, di 1>assaggio, cho il Labriola e gli ollri socialisti napoletani, intransigenti nelle elezioni, sono " ministeriali ,, in Municipio, ministeriali con un Ministero clerico-moderato: bene una. cosa e l'altra, anche J)er noi). ( 1 ) Ora il Ferri ci riconduce alla tat– tica elettorale. Ci mancherebb'altro! Del resto sono t.utte questioni ,•ane, poichè il Ferri le riduce tutte alla formo. Lo duo tendonzo - riformisti e rivoluzionari alla Copernico, affinisti e intrunsigenti - hanno uguale sco1>0.Enrico Ferri dico che le riforme "si otterrebbero pHt presto o 1>ii1eftìeacernente se tutti seguh,sero il metodo rivo– luzionario 11 : dunque la rivoluzione è riformista. Enrico Frrri dico " che gli stessi partiti J>Opolari hanno tutto da guadagnare da. questa nostra intran– sigenza II e nota in proposito cho il Gruppo p[trla– mentnre repubblicano si costitu\ il. cagione doll'in– trnnsigenza socialista: dunque l'intransigenza ò afJinista. Il diavolo non ò poi hrutto come si di– pinge. li Ferri fa di piì1 e di meglio. Distrugge con le sue mani stesse il suo capolavoro delle "tendenze.,. Do1>0che In formuliL sem1>lificata suonava così - '" il fenomeno o dissidio si chiama Ferri in Italitt. ,, - il Ferri si cancella. È un suicidio. Dopo nYero intontito l'Itnlia con le due tendenze, nell 1 articolo dato all'.Aumtl! scrive che le due tendenze " sono eyual111ente ris1>cthtbili ccl utili ,,, che "è bene cho nmbedue le tendenze ci siano, nel Oruppo parlamen– tare come in tutto il partito ,,, che " non sono duo scuole o due dottrine, nel <1unlocnso soltanto sn,. rebbero esiziali per l'unitil ciel J)Rrtito ,,, che " esso sono invece due sfmmtfure, due tendenze apJ>unto di uua medesima dottrina, di uno stesso partito "' che " tutte due le tendenze 80110 utili, perchè dall<i loro risulta11tesi determi11a il cammi,io pror11·essit:o del 1x,rfito socialiste, ,,. E ancora, ancora! Le duo tendenze 80110 dovute al " tcm1>ernmento 11, alla " combattività ,,, allo " condizioni locali ,, e '" sono inseparabili da. ogni partito, dO\'O sempre ci sono i pratici e i teorici ,,. l~ come si esprimono? ~ccovi zuppa. o J>flllmolle. t1gnuno dà l'opera J>ropria, nello Riviste, nei giornali, nello eonrerenie, nelle organizznzionl, in Parlamento, secomlo il proprio temJ>Cramento e lo proprie con,·in– zionl. 1,:ognuno, eos\ racendo, ò egualmt11fe be11emuifo dd J)(irlifo, perehè In. dh•isione del lavoro secondo lo J>ro– f)rio attitudini ò una legge nnturnlc. Oh! finaJmentc ci siamo! J..a verifo viene a galla. Il Ferri aveva scumbiato per tendenze la clivisiono del la.voro. JJ'architetlo fa il disegno della casa. o i muratori la costruiscono. r muratori costruiscono, i contadini zappano, i fabhri trattano il martello, e \'Ui cliccnclo: tutti insieme 1>roducono la ricchezzu. Ln z1q>pa ò nemica della piulla.i la squadra e il pic– cono sono tendenze? Sono uffici armonizzanti cli uno stesso principio ordinatore: eeco tutto. UtBci, dunque, non tendenze: quella è la parola voluta dal Yocabo• Iorio, dal buon senso e dalla sinrerità politiea. " DallfL I') Xotnrc tlll('IIC, Jl('r lii c.-rollMl"llgUl-lOilll, Clii" .\rluro 1.Kùrlol11 \(I• lf'\11 R Nfl.J>OII l'k\JOIIIIZ/1C'OI l'(lj)U\,\,Jl( 'll.UI (In 11111g..-1oranztldOIII\ Se– ziono oOChlllilta 1111 diodo 1orto) o t'I tcu110 a far rllo"uro oho, fl dllfcrcuzi, {l('I i;uol comp11111111u,rtc1101>cl, 11011 011pronl\'II gli u\111111 nttl tll )!11rlco n•rrl. •:, 111.'l111 8Ull lctlcr1111ll'lla/111 liti 1't>J>ol0 (11 l't'U• nalo) rludlca Il t'erri, l11&omnill, me110 •rivoluzionarlo~ del Tura.li e 111~1• lnlcndt're che 111 oCK"lnll,tt rlvo1u,1011arl 1111111 &da non e·~ 11\lrl, In ltalla, che htl e rotllmo llcntl, 11 1111al1" ,·h.-cvert1a oh, cun• N1111tohl Svlueni e 11011 tlà oml.,r11. l'erthi• 1•111rlal't' - dltt. 111sunlo, i1utlh1 IC11t•r11 - 111un dl~kldto •·erri-Tura li? nltr 1,1t11tosto, c •Ut.1· 11erà li.tal IUt'gllu, Il dlnlt11o T11rall-l.11\lrlol11: prota dtlln CJUTIC,1,).

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