Critica Sociale - Anno XI - n. 20 - 16 ottobre 1901

Critica Sociale f?IVIST.11QUINDICIN.IILEDEL SOCI.IILISMO Nel Regno_: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L, i.O - Semestre L. IS,ISO. Lettere, vaglia 1 cartoline-vaglia aU'Ufflclodi CRITICA SOCIALE- MILANO:Portici Gallerla V. E. 23 (20 PlllO 1dlle) Anno Xl - N. 20. Non si vende <t, numert separati. Milano, 16 ottobre 1901. SOMMARIO Attualità. L't111to11omla eom1ma1e H pro11s,moCongresso "' Parma (IL 11 .t:DV RALISTA), 11 dl.8tg110 ,u Ugge MU/era11asu lo sckJptN t J.'a,·t,,itrt,toobbllg,,toru. Svll11ppo ct,pltall.sttco e orgcmJ.zzaz/.Qne11,.outarw, 1 (ALESs.u:bno SClll,\VI). Studi sociologici. Le l~glU, (1' 111'9/ùwamento (,·a J. ctmtadi-111. deU'Ollrtpò pat·ue, Il ((HOVA:SNI MOl'!TJ,:MARTJ:SI), Jt movJ.111e11to c operaUvo bi JJelg/.Qe J. 11110, rls11llaU, Hl (l,UJGI 81-:RTRAND). L'AUTONOMIA COMUNALE e il prossimo Congresso di Parma O> L'idea di un'agitazione collettiv~ dei Comun.i ita– liani per la conquista. dell'autonomia amministrativa fu lanciata, se non c'inganniamo, pe1· la prima volta in un articolo pubblicato nel1a CrUica Sociale del 16 febbraio 1898 ('). li"'ervevano le discussioni intorno all'opera della Commissione che era stata. incaricata dal Partito socialista torinese di studiare il bilancio municipale e di proporre le opportune riforme in armonia col programma minimo socialista: la Commissio»c 1 as– sumendo a punto di partcnz11. le condiz.ioni tristis– sime del bilancio municipale torinese e l'attuale le– gislazione comunale e provinciale italia1rn 1 ~wova escogitato un insieme di piccole riforme fiiui..nzìarie ed amministrative, lo quali non mubwano in nulht il runzionamcnto dell'o1·ganismo municipale torinese; gli avversari della Commissione protesta.vano contro quelle timidissime proposte, che qualunque partito borghese mediocl'Omcnte onesto anehbo potuto cal– deggiare, e riconoscenllo la impossibilitf~ di ammini• straro oggi il Comune con criteri socialisti 1 procla– ma.vano doversi abbandonare la. conquista dei Comuni 1>rima che non fosse compiuta h1 conquista del Go– verno centrale. In opposizione ad entrambe queste correnti, osservava lo scrittore della Oritica, Sociale: L'errore della Commissione torinese non istà nelle p1·oposte,sta nei principi i, che servono di base alle pro– poste. I socialisti non possono andare al Comune colla sola idea di amministrare legalmente, J)Cl' due rr.gioni: 1 11 perchè in tal modo dovrebbero rinunziare al loro carattere socialista; 2" perchè non potrebbero neanche amministrare in quel modo, per l'opposizione delle auto• riti\ tutorie. JI nostro 1>ro~rammnminimo amministrativo noi dobbiamo formarlo tenendO conto di questo fatto necessario, e fondamento indispensabile del nostro pro- (') Il Congresso si tiene dnl 17 nl 19 ottobre. (') [,a q1u,t~11e am111l11l1tlratli:a (i 'l'()l'IIIO .... t (llll'OVt, r o gramma dev'essere un'idea, che ò agli antipodi di quella da cui ò partita la.Commissione torinese: la lotta cmitro Vauto1•ità tutoria. La. lotta. c:ontro le autorità. tutorie ò un dovere spe• cialmente per i Consigli socialisti dei Comuni maggiori come !lilano e 'l'orino, 1>erchè essi soli hanno la rorza. 1>erobbligare il Governo a capitolare. Che effetto volete elle raccia sul Ooverno la ribellione di Imola o tli Colle Ynl d'•;isa? llilano e 'l'orino hanno il dovere di mettersi d'accordo e di rr.uoversi primi i i Comuni minori hanno II dovere di seguirli. Chi sa se la. nostra agitazione non si trascinerebbe dietro anche J>arecchidei Comuni repubbUcani o demo– cra..tici e quei Comuni borghesi, che si trovano per ragioni particolari in lotta con i Prefetti.Quale opera più bella, più feconda., piì1 rivoluzionaria di quest-0.1>otrebbedesiderare il nostro 1>artito? J;; nello sviluppare queste idee l'articolista l>ropo. neva che uno dei grandi Comuni italiani, appena conquistato dai socialisti, prendesse l'iniziativa di ~onvoca.ro un Congresso dei Sindaòi e dei Consiglieri comunali socialisti allo scopo cli concordarsi sui mezzi piit adatti per obbligare lo Stato a trasformare gli ordinamenti amministrativi e a cambiare la. propria politica. Quell'articolo aveva anzitutto il difetto di voler addossare la campagna per le autonomie comunali al solo 1>artito socialista, considerando gli a1tri par– titi come aiutanti di second'ordine, Jaclclove bastereb– bero appena all'ardua impresa le forze di tutti i partiti associati insieme. In secondo luogo 1 considerava l'agita. zione per la conquista clelle autonomie comunali più come espediente per conservare al partito socialista il carattere rivoluzionario nelle amministrazioni co– munnli, che non come condizione davvero indispen• sahile aJla vita dei nuovi partit.i amministrativi e come principio di un rinnovamento completo di tutta la vita pty>blica italhuia. fl giorno, infatti, in cui i Comuni italiani fossero veramente liberi da tutto le pastoie ad essi imposte dalle leggi centrali o non fossero pii1 esposti Hgli scioglimenti, alle minacce, alle so1>ra.ffazionidei Pre• fetti e delle Giunte amministrative, e il Governo centrale non avesse nulla, proprio mùla. da vedere nell'andamento dello amministrazioni comunali, non solo In vita comunale 1>0trebboliberamente sviluppar:si, ma anche i partiti dominanti nel Governo centrale si troverebbero ad un tratto privi di moltissimi mezzi per corrompere i deputati e per opprimere il paese: i ministri non potrebbero piìt comprare il voto di centinaia. o centinaia cli deputati a favore del1e spese militari o della politica estera, concedendo in com– penso lo scioglimento di un Consiglio comunale oc– cupato dagli ayversarf o il pietoso silenzio sulle magagne di u11 Consiglio occupato dagli amici i non vedremmo pHt le elezioni esser precedute sempre dal– l'invio nei Comuni ribelli cli centinahL e centinaia di Commissari regi, incaricati di lavorare senza scru• poli a vantaggio dei candidati governativi; sarebbe impossibile lo scandalo vergognoso della. corruzione elettorale esercitata dal Governo alla luce del sole por mezzo di promosse ~llle città, che sì fanumo

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