Critica Sociale - Anno XI - n. 4 - 16 febbraio 1901

CRI1'IC.A SOCIALE striaca, come nota il nostro Loria., attendendo a se– parare l'on11lisielci costo da quella del reddito capi• talistico, ba mirato a rimuovere la potente critica socialista. contro di essa, ha. mirato con s1>iegazioni fatue a giustificare l'interesse e a mostrai-e l'ine– sistenza d'un profitto (!). Essa cosl ricadeva nell'ot– timismo. E quegli economisti puri, che schivarono l'apologia, sceq>arono i problemi della distribuzione daJla teoria scientifica deJl'Economia. Così il Pareto ricava dall'induzione e dallo studio delle curve di entrate, le leggi della distribuzione, e non le deduce, come ogni altra legge economica, dalla premessa edo– nistica. E del pari il Leone \Valras fa un posto speciale allo studio della distribuzione, che la. esclude non pure dall'Economia. pu1'a 1 ma anche da quella a1,nUcata. Orbene, il socialismo hl\ aYuto il merito di mo– strare, nel suo lavoro cli critica economica, che lo studio della circohn:ione 110n ci rivela nulla. intorno ai profondi rapporti sociali; che a ciò era necessario un esame della produzione. Forte di questa scove rta, il socialismo costringerà 11Bconomia vura a fa.re più huga. npplica.zione elci principio naturale del va-lore, oltre che nella sfera del mercato, in quella cleUa pl'O– duzione e dclfa. distribuzione. L'Economia 1rnra fin qui ha studiato soltanto le condizioni che generano il massimo di benessue compatibile col si.stema di, 11rop1·ietà. vignite i ha studiato la concorrenz11 come produttrice di un effetto economico tale, che, dislri-– buito com:e11ie11te111-ente, assicm·erebbe il massinw di utilità ( 1 ): il socialismo, mutuando Je sue vedute all'Economia pura, può, e lo dovrà, a1>profonclire l'e– same di essn. Rsso, nell 1 h1tc8soquadro e con l'istesso metodo dell'Economia pura, deve trovare le cmuli– zioni elfetlh'<tme11le 1)r0l.l1ttfr1ci cielmassimocli utilifù, deducendole clall'istessa formula. del 1>ostulatoedoni– stico. Ed allora lo conseguenze egualitarie, cioè so– cialistiche, si parranno in modo necessario. Ecco una serie di proposizioni deduttive che il lettore, che ht~ conoscenza delle teoriche edonistiche, può sviluppare da sè: P1·cmcssu edonisticn. - Ogni, uonw tende mi ac– quistare il nu,ssimo ll'utilitù col minimo sforzo. Primo corollnrio. - Le11ye del vatm·e. - Il va– lore essendo il rapporto tra. lo sforzo e l'utilità., ogni uomo tende a miu;simizzare por sò tale rapporto, ciò che si dice massimo eclo11istico. Seconllo corotlnrio. -· Mw1ifes(azione della legge <lel 1,-alore. - Ogni successivo srorzo essendo pii1 pe– noso dell'antecedente ed ogni successiva dose cli bene essendo meno utile dell'antecedente, vi è un punto oltre il quale hl pena supererebbe l'utilità, onde il produttore si arresta dal lavoro. Da ciò un u1tcrioro lemma: se un produttore pi~lia una quota parte del prodotto d'un altro, questi e costretto a lavorare oltre il punto economico suddetto. Dunque, se un ca– pitalista ha la conclizioue materiale necessaria al lavoratoru perohè )}roduca, e se per concederne l'uso richiede un compenso (profitto), il lavoratore deve produrre per un tom1>0 (sopra-lavoro) maggiore di <1ue1Joper sò necessario. Dunque una società, in cui il capitale ha un compenso, è una società. in cui la legge naturale edonistica è violata. Il B0m-Ba,werck e il Ricca-Salerno, preoccupatisi di trovare una bclSC teorica nll'i11leresse 1 non luumo visto fino a <1ual punto questa categoria si conciliasse o urtasse con la pre– messiL edonistica. 'J 1 crzo corollario. - Leyye cli concorrenza. -- Poichò (primo corollal'io) ogni agente economico attendo a conseguire il nrnssimo edonistico, se A dove im– piegare unn ricchezza, in uno tra più impieghi, hL impiegherà uell'applicazioue più rimunerativa; e se (') Po1.11no, Cour1, et'c, a pH1impie~hi, l'applicherà. in modo che ciascun im– piego gli offra una stessa somma cli utilih-"1. Di qui ]'uguaglianza di rimunerazione, o, ciò che è lo stesso, di costi. Se un capihilista anticipa un capitale per esonerarsi eia un costo, egli consegne un'utilità mag– ~iore dei non ca1>italisti, onde questi, iu conformità aella naturale legge edonistica, tendono a concorrere al guadagno maggiore. Ora, o que.:;ta concorrenza ò possibile, e allora ogni uomo subirà un costo (lavoro) ed a,·rlt una ricchezza. uguale ad ogni altro. E ciò ò Yero entro la premessa edonistica. Oppure questa concorrenza non è possibile, ed allora la legge natu– rale ciel massimo edonistico ò violata. Onde l'appro– priazione privata del capitale è una forma storica che urta contro le somme leggi di Economia naturale. Nell'Economia storica presente, la lotta fra capi– tale e lavoro è, da. parte dei cnpitalbsti (frusts, Ka1·– tclle, ecc), un mczw di inibire tale legge natumle del valore che ap1>orta l'uguaglianza ùei redditi ; dall'altra 1>arte, poi lavoratori (scioperi, lotta per la riduzione d'orario, per l'elevazione del salario), è unn. tendenza a. rist:tbilire lR.leggo nat.urAle del valore. Dunque, data la. promessa. edonistica. del valore: L O nella produzione, !>Cl' l'uguaglianza dei costi, ciascuno deve Ja.voraro, e lo dovo nella ragione che gli assicura un massimo edonistico eguale a. quello d'ogni altro; 2° nella. distribuzione, ciascuno deve percepire un utile uguale a quello d'ogni altro, o per lo meno deve essere lasciata a lui la possibilità di conse– guirlo. ·E ci arrestiamo in questo spunto di idee intorno all'Economia vura 1 per mostrare come dalle sue pre– messe clhseende una socictll che non è la presente, in cui i monopolii, lt1.rendita, il profitto creano una cliuise che vive senza lavorare, ossia una classe che lnvom con le braccia altrui. F.ceo perchò il IJOCialismo,di fronte ai progressi della sciemm economica, acquistcrit nel XX secolo una baao più !Wlda o pii1 incrollabile. In un'opera ulteriore di sintesi economica (1), il socialismo non solo si concilierà con l'odierno indirizzo econo– mico, ma n,vrà vigore di trasformare gli studi eco– nomici in istudi fecondi pol miglioramento graduale e irresistibile dcllfl. sociot1\ 1 pel conseguimento della più hl-rga diffusione del beuessore e della relieità. Ex1uco LEO~"E. (') t:ua oon•l1corh 11011l0rre I probleml della dlatrlbu:etone della ricchezza su11•111e,,ocerreno del rond.,unenc1dlceorem! dell'i,;eonomla pura. A ciò lo 11roturerò di 11pportare un qualche contributo con la già annunciata Dl11«111ir«ddl'lnttrtt" 1ocùilt, elle spero (Il poter dare alla luce ptl maggio vegnem,. UNAUMENTO ASSOLUTO DEL SALARIO è eompatibile eolla teorria marrxista ?"' (J: t.po, la u11Ug1u1tu mu 11011•"J>"1r/f1u1 a. rio Neuro) Il Negro si ò occupato due volte n professo del mio studio intorno alla P,·od11zio11e capitalistica: la prima sulla (I) L'0rl(l'.lne... ilOitllllll\ (Il (jUCBI" 1101emleattndc neceHarla 111\il breve s111egazlonc, AlCUtll giorni ra 110rlce,·uto un opuscolo sullR CMll'an:.:<1:kmt t(IPJ/alittlc« oe1 Negro, In cui l'ed.Horo Plccarolo, dal ratto che ho rh111os10 11110 critiche (Il v11r1Rutor! llltL 11011 a quelle del :,,-egro, conclu(le, 111 unR •ul\ 11remzlone: • Prova più com1)I0la del vRloro dogli alu<II dol sogro non 11pocova oe,1dcrnre •• La verità ò Che 11011 ontrnl 11Hor11 In po10111le11, J)Orcllò ml 1,nrvo ohe Il Negro, mentre 11011nltera1•11 lr0Jl!l0 11 m\O 11t11s1ero In c1uo11a J)l\rto olio ne cr1t1c1wa,110111oce1111auoIli quello elio erano veramente le questioni l)rlncll)RII (lei mio 111voro. A(I 0lìl'IIImodo, do110q11clla11rcrazlone,sono costrello a rl1110ndcre 1 11011 rouo 111tro 1,erdlmo1trorc, con u1u1prova (Il ratto, elle ti rRglon11111cnto del tuo autore era, dirò cosl, troppo deduttivo. Slamo <lunque tntell: la colpa di quettl articoli ... è mua del Plccarolo.

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