Critica Sociale - Anno X - n. 19 - 1 ottobre 1900

8 Critica Sociale 'R!VIS1'./I 0.UINiJICIN./ILE DEL SOCI./IUSMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Scmcstro L. 5,50. Lettm·e, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE• MILANO: Portici Galleria V, E. 23 (t' ~UO 1011111 AnnoX - N. i!l. SOMMARIO u, si11tt8' dd co11u,·tsso ,u uomt,, 11 (Huc) (t•,l'). .,u l'o11ore11i10 l11ltrmr::Wm1/e: t'e,.,.l, Jn11rè1Je A11stelt 11ellt1q11utkme ,11men111a (~01). } 111(1:.:h1k111l (• .\RTliRO l,AURIOl,A). Studi eoclologlcl. L() st11to a, diritto: Rcrerend11m, co,,te S11p,•e11u,, (,'Q11sl-{JU0 di St<do, C<J,·te dd co11u; a proposito di riformo urgenti ((l!C1>t:1•1••: m:ss1). Politica munlclpnlo. },(I 101111 tU CIM8t nella r.Uti 1111111V'/J'l(1l(l Pror. (110\'A!OH Mosn:l!Alt• TLSI), ,\'Q/l:l,wlo 11111110('/J'l(llt,. 'lhmvU llll!lli<'LJK!U ili /11yhWe,·1·,1 ()lllSICll',\!.lii), • lv1:ertiamo coloro che c, chiedono gli amwuciati tolumi, cli ~lf:111nxo, ]~NOEI.S O KAt:'TSKY che yièt,ci scusammo coi lettori clell'ùu:olontw·ioritardo. 1 com– mittenti li riceveranno non aJJJ>em, Jmbblicati. LASINTESI DEL COHGRESSO DIR MA [[. Siamo desolati di scanclolczznrc un'altra volta l'ot– timo 1!.'co11omista di l<'ircnze, il quale, nel fascicolo del n settembre, ci rimpro,•era corno una." mostruo– sità. scientifica ,,, come un intollerabile " abuso di parole ,,, l'accoppiamento, altrove osato, dei vocaboli socialismo e 1>ositivista. Ma. l'orrenda bestemmia. ci ritenta. Il Congresso di Boma. fu penetrato da un sano spirito JJO:,;ilii:ista 1 potremmodil'o SJ}(Jl'ime11lati,•da 1 cd ò in ciò il se~no di una granùo sinccrit.\ o ma– tul'ib\ raggiunte ·dal nosfro (lartilo. M come designare altrimenti la cliffidem,,a clall'a J}J'iOri, la cauta deferenza. alle svariato iniziativo ccl esperienze locali, la nessuna intolleranza, il nessun giacobinismo, insomma il ·rispetto alle cose che carat– terizzò le decisioni del Congresso? La ftltuit.\ meta– fisicai Ja frenesia degli impemtivi categorici o delle formulo astratte, non vi cbhe fortunn. 1~ben questo lo scoglio che attende, come un aggu ato, i nostri Cong-rossi mag-giori, il min,gg-io che h ,lor11.li trn.via o li rrustra. Da. cotesto pericolo l'!~l lvai Co ngressi pii1 ristretti - regionali, collcgiali 1 specialisti - la nuttcria concreta. che hanno fra ma11O 1 Ja similarifa dolio esperienze onde partono i congressisti. I Con• grossi nazionali e internazionali 1 preoccupati di fis– sare la direttiva unica o costante eia. applicarsi a condizioni di cose variabili o dis1>aratissime, sono esposti invece aH'uno o all 1 altro di c1ucsti due guai: o conducono alla sopraffazione di una parte Sllll1altra, col conseguente prcsaputo strascico cli ribcUioui più Milano,1. 0 ottobre 1900. o meno larvate, imposte dalla forza. dello cose, scre– ditanti i Congressi come vane parato 1 coltivanti J"i. pocrisia in seno al partito; oppure si acquetano in anodino fornnùc di transazione, in oracoli polisensi, che contentano tutti porchè non precisano e non ri• solvono nulla . Così fu di piìt di uno de' precedenti Congressi. Poi che Genova (1892) ebbe shozzato il partito, e Jfo:,:gio F.milia (18!l3) gli ebbe cesell.1ta 1'impronta, la serio \'a degcnel'8nclo. Parma (LS!)J) ò piuttosto un Consiglio di guerra sotto Ja.mitrnglia nemica. )[a a. l~irenzo (l896) o a Bologna (L897) si va anfananclo traverso una folta cli problemi, posti o - nella ricerca dellft so– luziono unica, della chiave buona n tutti gli usci - non saputi adeguatamente risolvere. La. realtà dallo coso non si adagia mai 11oll 1 11stratto. Roma. risollevò la. fortuna dei nostri Con~rosHi,pcrchò ivi il partito, pili ndclottrinato cli esperienza e arricchito di giovani forzo aclusnte alla critica, trovò subito il terreno della praticità, ripudiando Io soluzioni che iu altri tel)lpi Enrico l'erri ch iamava monosillabiche, o indu– striandosi di adatte.re alle anfrattuosità. del terreno i metodi e l e forme d 'aziono. questa una evolu– zione elci sociaJismo, fattosi sempre mono utopistico non solo nella concezione dello grandi linee evolutive, ma. altresì nella tecnica minuta del movimento. In– vero, a nessun'artc quanto alla politica si adclice il galileano: " provando o riprovnnclo ,,. A torto la. .t'ropayamla, di N11poli(t5 settembro) lamenta la mancanza di " intellettualità ,, rivelata dal Congresso, o alle querimonie del ~Corgari sulla nog-lotta propaganda ultr:q>o1>olarooppone che, anzi, cli una cosa 1>iì:1 soffriamo il difetto, ed è di " 1>ro– fessionisti dell'intelligenza "' Professionjsti delJ'intol– ligenza. sono i fen•idi gio,•ani che dirigono iJ neo– nato o pur brillante movimento socialista. partenopeo, materiato 1 per influsso d'ambiento, più cli concetti che di fatti, e tentano la conciliazione (i nostri let– tori no hanno un SR:,!'f:iO negli scritti di Arturo La. briohi o di Enrico .Leone)delle classiche velluto mar– xiste collC' nuove tench.•nzcedoniste n liberiste dolla scienza economica. Ma. gli cscmJ)i, che la Propagamlu adclucc a suffrngio elci suo lamento, concludono anzi flil'opposto. l,a questione, posta dal Leone, so i senizi muni– cipali debbano rendere un profitto al Comune (tema. gi:l. di una. polemica in queste colonne) non poteva, senza leggerezza, risolversi lì (ler lì dal Con~resso; il qui1lo fu anche savio allorquando, pur stimando lo schema di programma minimo 11.bhastanza orl,"il.· nico o coerente 1>erpoterlo accettare in blocco, non crodeUo di tentnrne, sullo srorcio f'ut ,!'a<:o dell'u ltima tornata, uua revisiono minuziosa o lo rinvia.va a. una. Commissione pcnnanente. J.'ossen'flzione clell!t Provagamlct, ci suggerisce anzi unn hcn clivorsn constatazione: nel Congresso gli cle– menti, che prevalsero, furono appunto gli intellet– tuali. Su una. cinquantina di oratori, ben quaranta sono pul,blicisti e 1>rofessionisti. La sede ciel Con– ,:?resso ebbe in ciò parte, sebbene nessun partito so– cialista. quanto l'italiano sin. iu così alte proporzioni

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