Critica Sociale - Anno X - n. 12 - 16 giugno 1900

Critica Sociale fl/VIST .fl QUIN1JICIN.IILE DEL SOC/.IILIS/l10 Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. 4 - All'Estero: Arino L. 10 • Semestre L. 5,50. Lelle1·e 1 vaglia, ca1•toline-vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE- MILANO:Portici Galleria V. E. 23 (2. 0 plaao nob/le) • Anno X - N. 12. Non si vencle ci 1u,meri separatt. MIiano, 16 11lugno190~. SOMMARIO Attualità.. J)()po te tlezlo11J (!VASO~: noso:.11). .A JJ/'0])0$110 dl Soni fl -~ml; J)JI' f(1lto PUdOIWltJ (FIUl'l'O TUIUTI). ,,,., C08ù.lelt(I 11~/1111!-011, dtl catto/j,d (Ci,,1,Cl>JO Tlll':\'I'.$). Lt, tltzi-Olti, ,mmklp{lll J11 l'rmici.« (l'AOI.O DR.\lllAllò), Studi sociologici. l'tr lti rif<Jf-ma dtt l'rOQ/°(fllll/1!l mh101110 (.r) - ,\))J1endlce (LA CmTICA). J,(1 (111e tltl ,wt{IJ·Jo (f:smco 1,osc,1.0). JJtn1s/tt11 t l'tt'O/t1:I011t 80Cl(/l/,;J/(J, l (G!O\'ASSI J,H/RtS}. Filosofia, letteratura e varietà. Fn, LW,·• e Jllc'8te: ~ 1111rol>lcmi1morale ., 1t1Hllo 11torlco-fnosoneo dt G. .so1w·i (t:. s1:1.1 . J. Mchl'ing-Engels-Knutsky. 'l'ur11ia1110wl acarfi1·e elle la folta osti-11:tio11i~l<i da1r 11ri11ut alla Camera, e in S?[Jltito la, batlar,lia tletlorale <li J. 0 e 2.<>J1cr11ti11fo,ùùligamloci a llmyhe e frequenti assenze, h<111110 i11cayliato la J1f<w11>a dei Ire i;olumi di Mehring, Engels e Kautsky 1 <la uoipromessi a 1>reuo ridotto ai nostri afAxmati. Sperictmo ora, di (tvriarci a tempi più quieti e di 1>oter11e curare 1>ih sollecitamente hi 1ml>/Jticazio11e. /11ogiii caso, questa sad, 1·apida111"11le Cf{ettuata tostoche i calori e~tici avrwuw determim1te le rnca11ze della C<tmera. DOPO LE ELEZ[ONI Quello del critico è sempre un mestiere antipatico. .Ma.oggì che il suono della. Yit.torin. popolare corro frag-oroso e ~iulh·o per l'Ualia, o vi sm::1cita. una g-ran fiamma. di spcramm e un volo audace di desideri 1 rnrcanti spesso i confini della possibilità. immediata, i• f'o1·sopiÌI nutipRtico ancora. LrL vittoria, è riluttante ~cmp1·ea htscinr~i sciogliere il peplo, e a mostrare) a quelli che le cantano gli inni 1 In nudit,\ delle sue forme lllllflllC, Ep[Hlrc gianrnrni, come ora, il nostro partito ebbe hmto bisogno cli un esame 'di coscicnia. Esso è sul punto di uscire dalla giovi nezza. e d i entrare nella virilifa: gli occorre quindi saggi11.rc le sue forzo o .tffcrmarc o precisare i suoi propositi. Ouai fL coloro ,·ho entrano 1101111. rih1, con la. sottilo ehhrezz,t che h\11110 i sog11i fontnstici degli anni giovani, e a cui ·1anca la conoscenza perfett11.delle realità circostanti. Esaminiamo dun<1ue il significato e l'importanza <!ella nostra. vittoria. Ima è stata molto pili grande di quello che si può misurare col numero degli eletti o con il computo dei voti. La sua ampiezza e la sua signifìcaziono si possono soltanto afferrare nello spettacolo meraviglioso cli ris,·eg-lio repentino) cli fi– ducia improvvisa, di atth•itù. insperata, offerta da. tutto il J)0(l0lo nostro in questo duo settimane di lotta.]~ parso cho per tutbt l'[btlia passass~ un vento suscitatore, 1·eea11do il polline llclle idee nuove 1 o iniziando un grnncle atto di fecondazione. Bd è pre– cisamente questo capitolo lii fisiologia che sfugg-irà. senwre alla industriosa aritmetica dei compilatori di statistiche elettorali. Ora) in questa grande vittorin dai partiti popolari, il partito socialista. ha. indubbiamente il primo posto. ilfentrc il p,utito rndicaJc hfì di poco accresciuto il numero dei suoi deputati e lo ha. accresciuto pili per l'autorità grande di certi nomi che 11011 per Ja. vita.– lit..\ cibi partito; mentre i re1>ubblica11idebbono porre, accanto ai progressi ottenuti nel Nord, la perdita cli alcuni Collegi nel Sud; il partito socialista può af– fermare di essere uscito vittorioso e nel Nord o 1101 Sud, di avere pili che raddoppiato il numero dei suoi deputati 1 e nello stesso tempo di t~ver potuto tra.tt.e- 11ere la. fortuno. 1 per tutta una. settimana, in quindici Collegi elettOl'illi. . . Ma sono, <1ueste, Yittorie schiettamente socialiste~ J.: il socialismo che ha. trionfl"lto, o non piuttosto lo SJ)irito di opposizione così diffuso in rtalia? [o udii molti di coloro che chiamerei i semplicisti della, clinamica socialista, ragionare così: il tale o il t,lle altro dei nuovi eletti htL fatto schietta propa– :rtincla.socia.lista, gli elettori, eleg-g-enclolo,hanno quindi affermato il lol'O pieno consenso in tutte le nostre idee. U sillogismo sarebbe suggestivo, se non fo::sse, come tutti i sillogismi, troppo schematico e sem1>lice. La 1,sicologia elettorale è una. delle 1>il1 difficili o delle più complesse: si può dire - o in Italia poi questo fatto assume, r>er l'incultura. politica. nssai diffusa., proporzioni anche pili vasto - che la maggior parto degli elettori \'Oht pe1· un candidato pur accet– tamlo una. minium par·te del suo programma.. La parte accettata. dall1elettore è quolln che tocca le sue abitudini, il suo mondo morale, i suoi interessi, quelht cioè che egli J)UÒ comprendere perchè riesce a svol– gere dentro di lui un concetto che vi preesisteva indistinto i tutto il resto è cos11,morta, che SC0l'r0 sul suo spirit.o come l'acqua. sopnt un metallo ter::so. Ma, in virtì1 di quella parte che e:,.:-li at!cetta., g-lipare debba. essere huona, utile, giusta anche quella elio non arriva a comprendere. Così 11vvie11eche il pie• colo proJ)rictario voti per il socinlista, soltanto pcrchò ha compreso e :ipprovato il proposito di resistenza agli sperpc.ri go,•ernati,·i, come l'intellettuale per un senso di g-iu~tizia. piì, alto che egli ha intran•cduto nC'lle idealitÌt nuove. In un pcrìotlo di vitn politit•fLC'ccczionale come ò il present.e, il 1n11"1ito ~ot:ialiAtHpot<'vH,senz;t ipocrisio o senza infiug·imcnti, ofl'i'i1·e agli elettori un 11ume1·0 cli promesse ecce1-ionalmente vAsto: alle ri\'endica– zioni economiche si univano le 1>olitiche,alla guerra Al capitalismo si innC'stava e so,•crchiava In. guerra olle camorre parassite oade lo sviluJ)po del capita– lismo italiano viene ritardato e impedito. Da ciò una. m11l!'g-ioro J'or1.uuttrntti,,n, una nrng-,:ioro possibilitl~

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