Critica Sociale - Anno VIII - n. 9 - 1 maggio 1898

114 CRl'l'ICA SOCIALE giata.. E si capisce che sia r:1gionevolo limitarsi a. pen– sare, come scrive,'a. tempo addietro il Turati, che « il socialismo non è un sistema. chiuso o prefisso, ma.sem• plicemonte un grande indirizzo, mo,•ente da. intuizioni cd osservazioni inconcusse, suscettivo di ampliamenti o adattamenti continui alle esieenze dell'ambieote sto– rico•• e che« questa induterminatezza o piuttosto vir– tualità, che gli avversari gli rimproverano, è s.ppunto la sua rorza. e la. sua garanzia..» Ciò non toglie però che alcuni principii mono gene– rici sulla organizzazione politica ed economica. del re– gime socialisti~ si possano legittimamente porrf'. Ed è a. questa non facile impresa che si cimenta Giorgio Re– nard nella sua. più recente pubblicazione. M"affretto a dire ch'egli vi è, in grazia. appunto del• l'essersi trattenuto dallo spingere troppo altro l'inda– gine e la. previsione, perfettamente riuscito. La prima parte del suo libro si occupa dei principii generali, e pone il problema. fondamentale dei rapporti o della. giusta contemperanza. tra la. libertà. individuale e l'organizzazione sociale. In questa parte, il Renard confuta brillantemente alcune dello vecchie e nuove obbiezioni contro il socialismo. La t-oconda parto riguarda l'organizzazione politica. Tranne per quantG si riferisce agli eserciti, dove l'au– tore ha forse sacrificato troppo allo chau"inisme fran• cese, tutto il resto costituisce l'esposizione chiara, rile· Tata, perspicua, di ciò che potrebbe essere il programma politico del partito ·socialista.. Decentramento politico basato sul raggruppamento professionale: « ciascun corpo di mestiere, rappresentante di un gruppo di in– teressi speciali, si trasformerà. senz~ fatica in un Col– legio elettorale, e anche in una piccola amministraziono indipendente, ma. unita. al rosta dell'insieme sociale per mezzo del legame che la divisione del lavoro crea tra tutti i lavoratori • - suffragio universale - rappre– sentazione proporzionalo mediante voto dato « a pro• grammi definiti, corrispondenti ciascuno a. un partito•, lasciando, dopo il computo dei voti e quindi dogli eletti che spelta.no a ciascun partito, facoltà al partito stesso di in licare coloro che esso sceglie per suoi rappresen– tanti - legislazione diretta da parte del popolo; - questi sono, nell'esposizione del ltcnard, i principii fon• da.mentali della organizzazione politica llel regime so• eia.lista. La terza parte del libro tratta Jella. organizzazione economica. E qui sono da segnalarsi le acute osserva– zioni ddlrautore sulla ripartiziono del lavoro, o sopra– tutto sulla sua rimunerazione. Unu. bella. e chiara ana· lisi degli clementi do! valore. delle sue variazioni, della. sua natura, gli permette di indicare con precisione matematica, come potrà, in regimo socialista., compiersi la rimunerazione del lavoratore. Sopratutto per questa. terza. parte, che, mentre ò la J>illimportante, non ò possibile sunteggiare in questo breYe cenno, io credo cho il libro del Renard meriti la più grande diffusione. Libro di poitata facile e di ca• rattere quasi elementare, benchè poggi su premesse filosofiche, esso dovrebbe essere letto da tutti, avver– sari ed amici; e per i socialisti militanti, per quelli che dovono afTrontare giornalmente polemiche orali o gior– nalistiche, esso dovrebbe diventare un « ferro di me– sliero •• dovrebbe essere l'enchiriàion, dovrebbe consi– derar i, come i giuristi considerano lo fostitutiones, il piccolo volume amico a cui si ricorre per richiamare lo grandi linee direttive, che poi trovano nella. pratica. cotidiana un'applicazione continua. (/, 1', ANc.101.0 CAHH.INI: La Pl'imavera dell'esule. Milano, 1808; Carlo Aliprandi (L. I). Sotto questo titolo romantico, che riconJuce la mento a.I Berchet. all'Aleardi e al 1-~usinato, esce, con prefa– zione cli Ferdinando Fontana., una collana. di prose e di ve1-si,che romantici propriamente nò assolutamente non sono. ma che puro vanno, nell'ispirazione e nei senti– menti, lontanamente impregnati di un romanticismo lieve o fine, che qua o là ricorda il Cavallotti e che per– tanto al titolo non disdice. Diciamolo subito: i versi valgono assai meglio delle prose. Le quali sono, si, notevoli 1>er una perspicua ed efficace rapidità, a cui corrisponde quasi sempre una viva o diritta e arguta ca.pacità di osservazione e un, B1b 1mec<:1 I..J 1u ma o verità. descrittiva e psicologica che attrae; mi'I. froppo esigue di mole e di concetto e, quasi tutte, di inclolo più. giornalislica che letteraria. Meritano tuttavia di essere rico1·dato le Lettere siciliane e i Fiori 1·ossi. ~uest'ultimti è una. fiaba. di cui il motivo, l'ispirazione e.... la morale è - natumlmente - il socialismoi il quale, questa volta, ~ propugnato e attualo da un buon f;~a~~; ~:~g~th!~lip~lt~~a. d~ 8 ~~i~~jfon~~t~ 1 ~un1f.!it~biJf 1 ~~ poggio, con argentee le griglie delle finestre, d"avorio le colonne del terrazzo t3 d'oro la ringhiera ... I versi rivelano noi Ca.brini una complessa tempra ' artistica, aperta. a tutte le sensazioni e tutte pronta a. rivestire con personale genialit..\i una matura padro- ~!~:r!l0~o~~~~l~i~;~~t~n~~I :r~:~a;c~ :•~~~ 0 ~o::~~~Ì:h: serena coei;istenza e fusione dei caratteri e delle atti– tudini poetiche più lontane e svariate, dal mosso lirhsmo ca,• allottio.no a.liii pensosa, sottile, interrogatrice pene– trazione di Pompeo Beltini; e una. destrezza metrica che si palesa con singolare eleganza e maestria. nei settenarii agilissimi dell'Alta L~ventina e n.ei sarcastici ottonarii dell'Ultimo feudo. Queste duo sono forse le migliori poesie del volume; certo son quelle che meglio dimostrano e riassumono i due aspetti diversi <lolla musa del Cnbrini: l'aspetto lirico e l'aspetto satirico. ~ solo mi spiaco che la. Cri– tica abbia fatto - in espiazione delle geniali peccata. giovanili del direttore - il « voto di c:islità. poetic,\ > (come il Tura.ti stesso ha. scritto, pubblicando l'Ultimo feuclo) (1); perchè 1 se no, avrei caro di sulfragare la mia lode col recare in queste colonne, dedicate al severo culto del socialismo. il profumo a.la.lo e gentile delle strore più. belle dell"Alla Leventina. Ma in omaggio a quell'austero voto, a mo pure con– viene di raccogliere le vele. E concludo col dire: che, sebbene, di regola, sia. il far versi un antisocialistico sciupio di tompo; pure a chi ne fa, tratto tratto, dei belli, dei buoni e degli anti-su.perumani, corno questi di Angiolo Ca.brini, si può e si dove, con tranquilla co– scienza, concede!'e la pili incondizionata. delle assolu- zioni. ~ o. (1) (,: un voto che rompinmo unn \'Oli&nll':rnno e l'abblnm rotto in quetto numero di t. 0 maggio, perché .u:mel fn armo, ecc.; e. d"àltronde I verti del Bertacchi mette,·ano a ben dura prova la fragilità della carne nnttrfl. Ma è h1tcFO che l'ecre~ione &\'Valora la regola. I FIGLI DEL POPOLO STRENNA PEI FANCIULLI. Pubblicazione di l . 0 Maggio della Sezione maestri e maestre allA.Camera del r..nvoro di Milano. li numero eent. 5; oltre le 25 copie sconto 20 o;.. (Ordinai.ioni n V. J,,'. Maria11i, via L. Spallanzani, 2, :Milano). PUBBLICAZIONI PERVENUTE JN DONO Scienza, 1oclologl1, diritto, propaganda sociale. FERRI ENRICO: La j11slice pb1ale i son écofolio11, ses défa11ts, son avenir. Resumò du Cours de sociologie criminello fait :\ l'lnslitut dea hautes èludes de l'Uni\'ersilò nou\'elle. - Bruxelle3, Larcier, 1898. EINAUot LUIGI: la ,111rnicipalìsatio11 dii sol da11s lts grandes vrllrs (Extrail du Dne11ir social . DILIGENTI Lu1G1, deputato: La disci,ssione b.1ncaria (Estratto dalla Rivista popolare). - Roma, Lip. Tiberina, 11:.9S. COLAJANNI dott. NAPOLEONE: Per la ,·azza tnaltdetta; osser– vazioni. - Roma, 1898, presllO la Rivista vopolare {Cent. 00). ÙROl'PALl ALESSANDRO: le 111011,:emmt social en Jtalie {extrait de la Rev11e Jnterm1tiom1l deS()Ciologie). - l-'aris, V. Oiard et E. Briéro, 1897. P1Lo prof. MAR10: Filosofia scie11tificti e Filosofia r,e,·tx,le. Rom~, 1898, tip. Balbi. OIUSKPPI RIOAKONTI, [Jerente re$ponsabile. \!Bano, Tlpogral'la dep;li Opera.i (Soc, coop.}, c. Vitt Kmac. tt-16,

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