Critica Sociale - Anno VII - n. 15 - 1 agosto 1897

• oc1a e RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. il -All'Estero: Anno L. IO• Semestre L. 5,50. Lettere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E., 23 (2. 0 piano nobile) Anno VII - N. 1 :i. Il Non si vende a num,eri separati. 11 Milano, 1. 0 agosto 1897. SOMMARIO Attualità. Serriamo le ti.lei (LA CRITICA SOCIALE). Il domicilio coatto, Il. L'appello del Comitato Milanese. Il miraggio delle C0operat1ve, I. La pregiudi~ial~ (11'ILIPro TU– RATI), Quel che c'insegna la Grecia, II (GIERRE), Bebel e le otto ore (NOI). Studi sociologici. U,ia critica del m,aterialismo storico, 1\/ (fine) (E. C. LONGOBARDI). Un libro di Achille Loria (GIUSEPPE RENSI), L'avvenire dell'Inghilterra (E. MORTARA). A società vecchia, uomini VPCChi (GIUSEPPE D'ANGELO). Migliorismo o pessimtsmo ebraico? A proµosito dell'Europa gio- vane di G. Ferrero, II (F. MOMIGLIANO). In favore dell'imposta progressiva: 1•iepilogando (E. MATTEUCCI), Filosofi.a, letteratura e varietà, Una lettera di Carlo Marx nel 1848 (B. CROCE), Pubblicazioni pervenute in dono. Biblioteca di propaganda. ·SERRIAMO LE FILE! La reazione Rudiniana segue un crescendo, che ha ormai riabilitato le peggiori infamie ·del Go– verno crispino, a riparazione delle quali questi gen– tiluomini hanno ghermito il potere. La cronaca dei giornali é fatta, si può dire, tutta quanta di persecuzioni, di illegalità, di soprusi. di processi mostruosi, tantoché é divenuto impossibile a una Rivista, quale la nostra, il tener dietro anche sol– tanto ai più caratteristici. Fortunatamente questo ufficio é oggi adempiuto strenuamente dal nostro quotidiano l'Avanti! il quale, forte dell'affetto e d:ella solidarietà di tut~i i proletari coscienti e di tutti i socialisti italiani, giorno per giorno, con lena indomata, sventola al sole la storia delle vergogne e dei delitti dei dominatori. Cotesta nuova voce collettiva, che il partito si è data, sembra avere raddoppiate le energie onde il partito disponeva: ma la migliore collaborazione gli viene dal Go– verno, gli viene dalla ricca messe di ferocie, di porcherie, di imposture palesi, di corruttele di ogni sorta che al Governo mettono capo. Nell'Emilia, nel Ferrarese, regna, da mesi oramai, il più perfetto e palese stato d'assedio. Dovunque la– voratori o lavoratrici avanzano la pretesa di di– scuter~ coi padroni il prezzo e le condizioni del lavoro, ivi il governo getta la sua spada di Brenno, sguinzagliando gendarmeria, scagliando contro di essi quell'esercito regio o nazionale, del quale il Rudin,ì dubitava che lo Stato potesse servirsi con– tro· i selvaggi abissini. L'eccitamento allo sciopero, che è poi l'intesa per lo sciopero, che é insomma Bibtiot· a Gino Bianco lo sciopero in atto, é ridivenuto delitto, senza più neppure la discriminazione, che la vecchia legge ammetteva, della causa giusta od ingiusta, la quale consentiva in dati casi ai giudici di usare verso i servi del lavoro qualche umanità. Così gli arresti in massa piovono non appena i lavoratori disertano la gleba o l'officina. Ieri l'altro erano le risaiuole, ieri i" mietitori, oggi i mattonai; qualun– que aggruppamento di lavoratori costituisce la vio– lenza morale; e. il Tribunale di Bologna ha san– zionato che la violenza morale può spiegarsi anche alla distanza di più miglia dai luoghi del lavoro. Non mai più apertamente fu detto ai proletari che essi sono schiavi nell'intero senso della parola: che sono cosa del padrone, al quale solo spetta di fis– sare gli orari e le mercedi. La ricerca dei sobil– lator•i, cioè dei consiglieri e degli amici del povero, ci riconduce al regime indiano delle caste, dove la legge comminava pene severe a chi sovvenisse di consiglio il paria ed il pulia. Il Tribunale di Roma ha condannato a cinque mesi il Podrecca per avere evitato, con consigli di calma, una collision~ san– guinosa a Montecompatri; anima dannata del pro– cesso é una guardia ricattatrice; e il P f'esidente aveva di suo arbitrio livragato dalle liste i nove decimi dei testimoni a difesa! Il Tribunale di Ge– nova nega che alcun fatto criminoso sia imputabile alle Camere di lavoro e ai Circoli socialisti di– sciolti; ma condanna, per quei fatti la cui esi~tenza ha negato, i principali socialisti che facevano parte di quei sodalizi! La lotta - e si capisce - é diretta sopratutto contro l'istruzione operaia. In Albano un maestro, Pennazzi, é privato del pane e interdetto per tre anni dall'ufficio per avere insegnato l'alfabeto alla povera gente. Dalla provincia di Modena A sfrat– tato un altro insegnante, il prof. Massaretti, per pari motivo Nessuna legge consente questi sfratti: anzi la legge di P. S. chiaramente li esclude. Ma chi può· parlare pi ,ì di leggi e di guarentigie sta– tutarie, quando, come dichiarava alla Camera il sottosegretario di Stato per l'interno, 011._ Serena, fermenta e dilaga pel paese la guerra civile i Per– fino l'esercito, perfino le Questure non sembrano più strumenti sicuri di difesa ai rimbambiti gover– nanti: questurini sono in arresto, ad Alessandria, per aver comunicato con giornali a proposito di delitti commessi da agenti e che si volevano ce– lare; e i soldati di presunte opinioni sovversive vengono, per ciò solo, relegati per tutta Ja durata della ferma nelJe compagnie di disciplina - il do– micilio coatto della milizia. Così si cementa sempre meglio lo spirito di fratellanza fra popolazione ed esercito. In quest'orgia tremebonda sghignazzano. di con– solazione i clericali intransigenti, che vedono ap– pressarsi a gran passi l'ora delta loro vendetta. E frattanto la notizia si diffonde - e basta, come sintomo, la notizia, fosse pure non vera - che il principe dei parlamentari liberali italiani, lo Za-

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