Critica Sociale - Anno VII - n. 9 -1 maggio 1897

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Rog110: Anno L. 8. Semestre L. " - A.ll 'E@doro: Anno L. IO - Semestre L. 5,ao. Lettere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE - MILANO:Portici Galleria V. E., 23 (2. 0 piaao aOOile) Anno vn- N. 9. .JYon Hi ven.<le a; nu1ncri scpm•a,ti, Milano, 1. 0 maggio 1897. SOMMARIO Attuallt.à. Primo Maouto (LA CRITICA SOCIAl,B). J 1wecu,·10,·t delle" otto ore»: Flelcl1m. Ouam !Lux e No1). La ~~~:!'.;:~. ,·esllfutta: a dlfc.ra del gto,·,uile <kl JJ(lr"Uto (!111,11•ro Studi aoclologlcl. Il 1uu·mo .tociall.rta e te i1,1poste (GIUS&l'l'E UONZO). I coe(!lcfellli della Giltot·la tlt'Qil scioperi, Il (fine) (OISA LO)IIJROSO), Il m,oco patrtout.rmo: a p,-oposuo della pace atrtra,w,· Il (fine► (ROSCIUS), Sul modo a·mu11ae,·e Il .roctatumo anarcllECo (8Avt:n.10 M1muso). Gli a,ial'C/itct COll/utaU aa loro ste,si (I.A CRITICA), /,a me.uactrta 11eU'Umt.wta, Il (l'.VKLINO LRO!'i'AIU)I), Jl'llosotla, letteratura e varietà. B0Uettt110blbttog,·affco: « 1.:opposltlon unh•erselle,. di o. TAROt: {f.l.). PRIMO MAGGIO - Traligna ? Muore 1 A questa domanda risponderanno oggi col fatto i lavoratori italiani. La grande manifestazione, vo– tata dai Congressi di Parigi del 1880, ha essa in Italia carattere di vitalità e di progresso? O non piuttosto - come vanno, con maligna voce d"en– comio, insinuando taluni - ha essa smarrita, prima ancora d'averla sviluppata intera, la virtù delle origini 1 È egli vero che gli operai italiaai non la sea– tono, o non 1a sentono più? Che essi sono cHven– tati più che mai dei « buoni figliuoli • 1 Che l'es– sere il sabato - se non in cielo, sulla terra - giorno di paga, affollerà. le officine 1 O se qualcuna sarà sgombra, tale l'avrà fatta il facile « permesso• dei principali, lieti di sfollare i troppo ingombri magazzini e indiflàrenti a spegnere ventiquattr'ore prima i fornelli ? ~ egli vero che il 1. 0 maggio diventò « una festa come tutte le altre »? un giorno di « onesto e meritato riposo» pei padroni come pei servi? una specie di Befana o di Tutt'i santi! Che < lor si– gnori -, e i 101·0 scherani han dimessa ogni preoc– cupazione? Se fosse, meglio gioverebbe confessarlo noi stessi, non lasciarcelo rinfacciare dal dileggio degli avversarì. Non invidiare a Sisifo la pena. Non ostinarci, ingannando e ingannandoci, a tener ritto un cadavere. . . . Ma noi fidiamo tuttavia che l'augurio maledetto dei sorridenti nemici sia disperso. Che il proleta- oteca CJ1no H1arcc riato italiano senta le mìnaccie che gli stan sopra - senta di avere un'anima e in questo di la rnc– colga. I suoi padroni politici gli hanno preparato, per questo primo gio1·no di maggio, un gentile ed olez– zante mazzolino di fio1·i.Sono il domicilio coatto, rimesso a nuovo, la legge sulle armi da punta e da taglio, quella sulle associazioni (cho farà dei proletari tanti precettati, impediti di associal'.:1i ai lor pari), culminato il tutto dalla riforma eletto– rale, che lo farà straniero nella sua terra. Voto plurimo 1 Pare ringoiato. Domicilio quin• quennale 1 Pare non accetto. CapacWi. meglio ac– certata! Doppia lista degli elettori e degli eleggibili, limitata quest'ultima ai solvibili, ossia ai padroni? - Tutto é indeciso circa il modo: stan scegliendo la corda; ma l'impiccamento è ben risoluto. Questo è l'attentato del giorno. il gPaude e fe– roce attentato, non di un uomo conll'O un uomo, non il folle capriccio di un affamato, ma l'attentato proditorio dei pochi conti-o la folla innumerevole, la pugnalata diretta al cuore della Nazione. E tutto ciò si prepara dolcemente, alla luce del sole, col sorriso sulle labbl'a, fra concento di so– fismi melati - perché nessun primo maggio ila· liano ancora ha gridato che la vittima non 0 pronta a fal'si sgozzare - perché 20 milioni di cittadini, insidiati da poche migliaia, non ancora seppero unit· le loro voci in un formidabile: no! LA C!tlTICA SOCIAf.,E. I PRECURSORI DELLE " OTTO RE ,, (F'lelden, o,,vcu) Il Peuple, il valoroso nostro confratello di Bru• xelles, pubblica colla firma di Lux un capitolo, che crediamo affatto i~lOrato, di quella che potrebbe chiamarsi la preis'toria del movimento delle otto ore. li tradurlo qui ci sembra interessante. anche per gli insegnamenti che so ne possono derivare. Nelle otto oi·e di lavo1'o - scrive Lux - il libro così ben documentato che John Rae pubblicò nel 1804, un capitolo è destinato alla. storia dell'agitazione per la giornata di otto ore che occupò il mondo industriale inglese nel 1833. Patto notevole, il movimento fu ini– zialo e diretto dai padroni e trovq fra. gli operai più indifferenza. che entusiasmo. Fu Giovanni Fielden, gran manifatlore di lana.a Tod– morden e deputato di Oldham - e il bravo John >,

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