Critica Sociale - Anno VII - n. 3 - 1 febbraio 1897

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO N'el Regno: Anno L. 8 •Semestre L. il - .tll'E■tero: Anno L. IO. Semestre L. 5,&o. LeUere, vaglia, cartoline-vaglia a/l'Ufficio di CRITICA SOCIALE· MILANO: Portici Galleria V. E., 23 2,' (Dina 11alll) Anno VI - N. 3. Il Nor,, si ,:e,ule a nunteri sepwratl. Il Milano, 1.• febbraio 1896 Riceveste il 2. 0 numero? il numero ultimo (16 ge1111aio)f1' seque– strato. Benché -il giornale in tipografia fosse gi<i tutto scomposto,ne alleslimmo tosto u-na nuova edi:;ione « purgata» per quelle provincie ooe constaoaci o presuniemmo che la prima non fosse verve11ula. Se tuttavia qualche abbonato non avesse t·i– cevulo nè la prima nè la seconda ellizione favorisca avvertirci senza ritardo. Basterà un biglietto da visita coll'indicazione in angolo: N. 2. SOMMARIO Attualità, 011erra a (,:mao (l,IONIDA 81SSOLATI). Fllo,o{ltl m 1111 ,eque,tro (No1). • Clrlltd cal11a •; mi arttcoto l'kl Se11atorc Cordoi,a (F1L1rro TURATI), Studi sociologici. Propaganda Inutile; replica 1utta quutioue agr!lrkl (l.uc10). La plccota JWOJlrletd campa9rcola e tl partito 1octaU1ta (Doll Q1. ROLA)IO GATTI), Blmetam,mo e monome/allùmol (MASSIMO SAMOOOIA). Per clllu<tcre la P<)lemlca 11d principio della cawalltd ccorcomlca (ALR8.So\NDR0 Oao1•r,1.1,1). Flloaooa, letteratura e varietà.. ~1ll111 IOClall d'Olll'C ,\Ionica (L,1. DIRE110SK), L'ultimo leader trla11dt1t. I (P,1.01.0 V,1.LHIU,). Publ>llca:lonl p,cn:cn11te In dono. Amnmcl. 8a'rem,o g1·ati a quelli dei no.~tri lettori che ci s-pedit·anno al più, p,·esto la rinnovazione dell'abbonamento. Siamo anche oratt a lutti colm·o che ci sugge– .-tsconot,uu,·t:zt at abbonati probabili, cui mandare a nostro 1·tschio nume1·i àì saggio. Abbonamenti cumulativi, premi, ecc., ecc. _.. Leggere 1n Jlne del fasc1colo. -.. Nell'entrante febbraio manderemo la rlc..cosslone postale a tutti coloro che et debbono ancora un semest1·eo una pa1·te qualstast delfab/Jonamento per la scaaula an– nata 1895. A rtspm·mto ili spese 1"iscuole1'emo instemc l'tmpo,·to del 1. 0 semestre 1896 gtà in cm·so. Tanto meglio se et eviteranno il perditenipo, tnviando ca1·t0Una-vaglia appena letto questo avviso. GUERRA A FONDO Ci siamo. L'elemento militare ha trionfato di tutte le incertezze morali e di tutte le trepidazioni eco– nomiche. li re ha firmato il decreto che dichiara lo stato cli guerra in Eritrea e raddoppia le paghe degli ufficiali; lo ha firmato mentre l'imperatore d'Etiopia mandava ambasciatoi•i di pace e in tutta Italia si facevano dimostrazioni e luminarie di esul– tanza per la liberazione del presidio di ;\lakallè che insieme ai combattenti di Amba-Alagi ave\'a otte– nuto, secondo la retorica degli stessi ufficiosi, le maggiori soddisfazioni all'orgoglio dell'esercito o cinto di nuova gloria il nome italiano. Per questo i più temperati - o meglio i ph'1 ingenui - fra i giornali d'ordine avevano arr·ischiata timidamente la proposta che si dovesse cogliere l'occasione per farla finita colla guerra 01•a che era salvo il batta– glione Galliano e l'onore della bandiera era in– tatto; visto e considerato che, come scriveva il corriere della sera, « il popolo italiano nou da– rebbe un soldo per tutto il 'l'igrè, nè una vita per tutto lo Scioa »; non senza aggiungere - come no– tava la Perseveranza - che una guerra condotta oggi a scopo di conquista violerebbe la volontà espressa del Parlamento che interdiceva al governo ogni ulteriore espansione coloniale. Ma gli ufficiosi hanno una magnifica logica a doppio gioco, per la quale dimostrano da una parte che, Amba-Alagi e Makallè essendo due vit– tol'ie morali, è necessario profittarne peP imporre terribili patti al nemico, il quale, non volendo usarci la compiacenza di atteggiarsi a vinto, le 1·e– spingerà rendendo iuevit.abile la guerra a fondo; e nello stesso tempo dimostrano, con le opposte premesse e per venire alla identica conclusione, che bisogna rialzare il prestigio della nostra potenza messo in grave dubbio dagli allori fin qui mietuti. A queste ridicole contraddizioni, a questi goffi pretesti disdegnano pe1'6 di ricorrel'o i giornali milita1·i che, sicul'i ormai di a\·e1·e vinto la pa1•tita, non sentono bisogno di dissimulare la vel'ità. Sentite come paf'lava l'Italia tnilttare prima ancol'a che Menelik, mettendo in atto il sistema già usato dal governo italiano col ratto del principe Gugsa, avesso accennato a tenero in ostaggio la colonna. Galliano : ... Uno scacco in Abissinia so.rebbe la bancarotta. d'Italia come grande potenza. Inutile discutere se convenga o non convenga andare o. rondo. Impegna.ti o. ronda lo siamo. Abbiamo in Abis• sinia una trentina di mila uomini, la maggior parte italiani, e il tlore dei nostri untciali. Che cosa. volete di più per essere impegnati a rondo 1 Se alle lotte o ai Congressi che si preparano in Eu• ropa ci presenteremo vincitori, rossimo anche pil\ stra.e• eiati di Lazzaro, saremo rispettati e temuti; il credito all'estero o l'attività che la coscienzo. dello. propria

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