Critica Sociale - Anno VI - n. 21 - 1 novembre 1896

CRITICA SOCIALE E non solamente questa causa intima agisce delete– riamenle sul mir. Entro la comunità ,,i è sempre un ce1 lo numero di contadini più agiati ed intraprendenti, i quali rormano una piccola oligarchia; sono essi eh<', all'epoca delle ripartizioni, sanno farsi assegnare i mi– gliori lotti. Quando poi i paesani del mir hanno bisogno di credito, questi sfruttatori li sov,•engono, ma ad un tasso tale che il più dello rnlto quelli non possono pa• garlo; è allora cho i prestatori si ranno cedere ad un prezzo irrisorio il lotto di terra dei disgraziati debitori. E il numero dei proletari aumenta. Cosicchè so consideriamo che già. nel 1878 in certi distretti il numero dei contadini privi di terra (bobyly) arrivava ad un quinto della popolazione, o so pensiamo che questo movimento di proletarizzazione procede con una proporzione ,•ariante du.\ 15 al 20 ¾ ogni anno, possiamo capo.citarci della rapidità colla qunle questo fenomeno si compio. Arrivati poi al punto in cui la quantità di terra. spet– tante a ciascun1L famiglia. presento. appena. la possibi· lilà di vivere, i possessori si oppongono ad un·u1terioro ripartizione votando la completo. dissoluzione del mfr. Con ciò i lotti di terra rimangono, come proprielà in• dividualo assoluta, a coloro che li detengono affatto tJello scioglimento. Nei primi a.nni che seguirono l'emancipazione, i Co– muni che rinunciu•ano alla proprietà. collettiva erano por.bi , ma il loro numero andò in seguito aumentando, nè, permanendo in essi la causa della dissoluzione, la progressione si potrà arreslare. I numerosi piccoli proprietari che, usciti dalla cinta protettrice del mfr, sono lanciati nel gran campo de)la concorrenze. senza. essere armati dei mezzi necessari a razionalmente lucrare la terra, cadono vittime della rapacità. dei funzionari o degli operai e sono travolti cosl nel vortice del capitalismo, che compie anche in Russia la stessa funzione che nel resto d'Europa.. La crisi agricola o la coltura intensi va, cho ra. prevalcro il sistemi\ del salario sulla piccola. proprietà, aiutano potentemente questa evoluzione. Cos} lo speranze ronda.te sul mir, come baluardo contro il rormarsi del proletariato e contro l'invasione delle idee rivoluzionarie, si possono dire a quest'ora. interamente fallite. La Russia. à assai meno lontana, che molti non credano, da.I momento in cui l'immensa mass& di proletari, scotendosi 1 farà sentiro alle classi sfruttatrici la propria fona, e potrà, gli avvenimenti precipit.antJo, otlenere riforme varie e larghe che le permettano di combattere 11er i suoi diritti e per il suo avvenire. La tradizione delle anticho forme comu• nisliche, solo di recente dissolte, se conserveriL un"in– tluenza.1 non sarà che nel senso di permettere a. questo nuo"o 1>roletariato di ma.turare, in un periodo di tempo relativamente pi\, breve che allro,·e, la possibilità del collettivismo futuro. In quel giorno il cosidetto e pijricolo russo> per l'Europa occidentale sarà. svanito. FJ,A \'10 0ERBOLINI. Atfulti,n'om ,·tcevtamo eta Ma1'Sala, dal no– it;·o collabo,·alore s. CA)IMARE1n .. scoRT1, una 1·i– sposta al Complementi e commenti che oli tndfrtzza,nmo nello scorso num.e1"0. La pubbliche1·emo nel fascicolo prossimo. ANCORA IL" VOLO NELL'AVVENIRE <o r,E CIFltE m:L PlU:SEN'l'E, 11 mio breve< volo nell'avvenire> - come lo ha definito la GlusU:ia - ha dolo origine a polemiche, osservazioni e repliche - specialmente da parte dei giornali consel'vatori del Veneto; - e mi ha puro procu1-ato l0Ue1·e o c..11·tolineper obbiezioni e schia• i-imenti. Credo utilo 1•ilevaro le due principali, nelle quali possono dirsi assorbito tutte le alt1·0 osservazioni, mossemi in forma interrogativa: « Non può dai·si che il costo d'impianto pel' la lavorazione elettrica sia così rilevante da paraliz– zarne i \'antaggi, oslacolando eziandio la diffusione del sistoma I • E ancoi-a: « i,: possilJilo che renorgia olett1·ica - mcrrè nuovo scoperte che ne permettano il frazionamento -dil•enga una potente allea~, della piccola proprietà, e, al'restandone l'attuale assorbimento pe1• parlo della g1-ande, si tramuti in intoppo o barriera al collettivismo! > C-Omo si vede, le due domande - iocrocianti:si come lo lame di una forbice - taglierebbc1·0 netto lo ali al mio « volo ~ ove non avessi modo di dar loro esaurienti risposte. Ma lo l'isposle erodo di potel'ie dare o calegoPiche. Pe1· la p1·ima mi ,·arrù di dati tecnici che mi son fatto p1·emura di raccogliere - con una difficoltà giustincante il ritardo di questa appendice - e coi quali pofrò procedere su terreno positivo e saldo; ma per la seconda, la sola fiaccola della fede socia– lista poti";.\,fo1·.so 1 lumeggia1·e il processo indi1.iario che mi si invita a tentare a fenomeni sociali cli là da venire, in un campo arduo, velato dalle nebbie dell'imprevedibile. Non ò quindi mia colpa se dal positivismo delle cifre dovrò passa1·e alla pura e semplice congettu1·a. E 1·ispondo. . .. Per stabilire se il costo ciel macchinario sia p1·0• porzionato ai benonci rica,•abili dalla lavorazione elettrica, mi limiterò ad una sola funzione agricola: l'a1-atura, - sacrificando alla chiarezza il vantaggio che la mia lesi avrebbe dal computo degli u<ili secondari che il proprielario può trarre dal mol• teplice sfruttamento di una sola fonte di energia. Cominciamo dunquo dal fissare la cifra comples– si\"a alla quale ammonta l'impianto di una. azienda elellrica. prendendo a base i 500 eltai•i di terreno da me descritti nella precedente relazione. Tutto l'impianto necessario alla lavorazione di 500 ollari di ,terreno (5 milioni di mq.) ammonta a L. 32.600. E poco! Eppure cosi ò, non essendo ancora le cifre dive• nute in campagna un'opinione, come in Parla– mento. Credo oppo1·tuno insistere nei particolari, potendo questo materiale tornar utile nelle discussioni o nella propaganda agral'ia che il partito avr,\ a fare; e scendo quindi a dettagliare la cifra: (') \'egg:'111nel n. Ili dtll:'I Crltlca di f!Uffll°:'lnno, p~glna ~U: 1/agrfcoUura elettrica.

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