Critica Sociale - Anno VI - n. 6 - 16 marzo 1896

CRITICA SOCIALE 95 prefiche e piagnistei, e vi scaricano nella buca o vi infilano nel crematoio, nient'altro che per un ri· guardo alla pubblica igiene. Sul frontone della City 11all, dove la bara ò portata dopo la cerimonia religiosa, ondeggia ,un'im– mensa striscia nera. È lutto cittadino. Le vie sono accalcate. Ci si fa largo rompendo l'ingorgo con delle spallato collettive. Nel salone municipale, con– vertito in cappella ardente, corrono pei cornicioni le frasi storiche di Parnell ai colleghi e all'Irlanda; nelle corone, negli scudi e nelle grandi arpe di fiori sono scritte le risposte dell'Irlanda al suo ca– pitano. Su una di esse leggo semplicemente: « As· sasstnato ! Vendetta! » Si va. Dietro il carro viene la e: povera bestia » che il chie/7.ain cavalcava quando spendeva qualche giornata a Avondale. Dall'alto dei gradini vedo un mare di teste, senza confine. La coda del feretro ha una lunghezza di 00 o 70.000 _persone che inoltrano tra duo muraglie di spettatori commossi e a capo scoperto. Le popolane si asciugano gli occhi colle cocche del g1·embiale. Finestre, balconi, terrazze pensili, tutto è gremito. l cornicioni sono assiepati di piedi. I monelli, sospesi sotto i lampioni, sbozzano dei grappoli umani. 11 minuto tragico dell'itinerario è in College Green, in faccia al Parlamento di una volta. Il convoglio sosta come per libe1·arsi da uno stran • guglione. Le teste sono rivolte alla Parliam.ent Jlouse, come una nazione che contempli nell'an– goscia gli avanzi del suo naufragio legislativo. E la banda, appostata non sai dove, che intuona il « Dio protegga l'Idanda », sembra evochi Parnell fuori dal sudal'io a rammentare ancora una volta che la riconquista di quell'edificio romperà rultimo ~:~~ ~e:~ ::;~~~i~' at~a\~~J~e »~a quale egli s'era Dopo tre ore ore di marcia si arriva, disfatti, al cancello del Cimitero. La buca dell'ultimo leader O a 200 passi dalla torre del monumento di o· Connoti, là. dove le croci ed i cippi sono meno fitti. T bec– chini lo calano colle funi, circondati da una folla eno,·me che s'è abbandonata al pianto dirotto. Ogni badilata ò uno strappo di cuore. Gill, presto, fini– tela. Si buttano manate di terra. Il pubblico sfolla lentamente, e le rappresentanti delle donne di Con· nemara, delle donne che fecero muraglia del loro petto alle baionette lanlordiste, rimangono a pre– g~re i~ginocchiate sulle zolle smosse, fra lo cataste di fiori. ... PAOLO VALERA. Confessioni e desolazioni di Claudio Treves Riceviamo, pubblichiamo o.•.. non commentiamo: Tu l'hai detto, caro Turali, e non si poteva dir meglio. L'irresponsabilità. del pensiero è della pura. me• taflsica mentre. è una impossibilità. morale e storica evidente. Confileo1·!A me è scappato un grosso non– senso nel calore della diresa di Tolstoi contro Spielhagen, e ciò che pil\ mi duole si è che probabilmente non sarà. l'ultimo che mi scapperà. Si è vero, b centomila volte vero! Una volta si ar– rostiva chi non crede\'& in Dio, poi si impiccò chi non credeva nel re, ora mandano a confino, in prigione, n domicilio coatto chi non crede nella proprietà. indivi- duale. · Non basta - oltre la persecuzione legale c·è nnche la persecuzione morale. Se un mezzo matto nccoppa Sadi-Carnot, ecco i progressisti domandare la tesla lii Pietro Oori ed i conservatori pretendere anche quella più gentile di... Ada Negri. Se un Troppmann od un Grianta commette un delitto che fa inorridire una. città, ecco i cattolici fulminare la scomunica maggiore contro i professori delle Uni– versità che scalzano il «: libero arbitrio >,che insegnano essere il pensiero « una secrezione ciel cervello•• Dio « una fola che l'uomo s'immngina • e la coscienza mo– rale « un rrnlto d'ambiente •· Se il demonio-czarismo maciulla. Drodschin, ecco Spielhagen, na.ziooale-liberale e Fla1JioBiondo, socialiata, chiamare « boia> Leone Tolstoi e denunciarlo al Co• mitato degli uomini di cuore e di buon senso per i provvedimenti 1 sia.no pure solo morali, che appaiono del caso. Sl! poichè ognuno di costoro, preti o re o proprie– tari - conservatori, progressisti, socialisti, cattolici, ecc. - crede, ciascuno per proprio conto e con pari sicu– rezza., di sapere - come Fla1JioBio,ulo - che vi C una iola sll·ada maeih·a che co11duce alCemancipazione sociale - cosl proclamiamo pure il dogma. dell'accop– pamento fisico e morale (o magari - se si può - di tutt'e due) contro ognuno che la pensi diverso da noi. Proprio, come tu, caro Turati, hai detto: « Sempre il dogma, comunque camurrato, è la premessa. di un sil– logisma la cui conseguenza è, comunque camuffata, la (orca!• Tutto questo è ,·ero ed immanente come la "erità. e la fatalità. stessa - ma, dio buono! - ò molto brutto! lo ho detto un non-senso proclamando la « irresJ)Oll· sabilità. del pensiero!• - Sia! - Ma.non ti pare, caro Turati, che noi moderni, noi spiriti emancipati e che vogliamo emancipare, in un certo senso do\'remmo gridarlo senza posa t nel senso, cioè, che, pur ritenendo ed indicando anche noi una « strad,l maestra>, dob– biamo srorzarci a comprendere quanto pili ci ò dato di e umanità pensante> per poter r.on essa quanto più è possibile simpatizzare, in ogni caso poi, compatire. Lo sofferenze antiche e nuove che ha costato sempre la ribellione del pensiero dovrebbero rendere noi, che ci vantiamo ribelli, pili miti, pili sereni, più larghi nel giudicare gli altri. L·esperienza storica del dolore do• vrebbe aprirci gli occhi sul dolore altrui, ed i dubbi eterni rra cui eternamente si divincola la scienza - la sola fallibilissima, o Flavio Biondo! - dovrebbero far sì che a.vanti di chiama1·e 1'olstoi ,·e1J)onsabile della 1t1·age di Dro,11chin, o avanti di condam1m·e gli mia,·· chici, un prudente e pietoso ... Chi1s(i poi mai 1 ci spun– tasse su dal cuore . . . . . Ma forse anche in questo sentimento, che non aspira a. diventare una teoria nè poco nè tanto meta.• fisica - io ho torto ancora - se tutta.via si può dire di un sentimento che ha. torto ... Le opere sono figlie della fede. Uno è l'animo di chi fa arrostire mille « eretici> per assicura.re il dispotismo o di chi fa ghi• gliottinare mille e aristocratici • per fondare la libertà ... Gli scettici, i miti, i buoni, quelli che si propongono di « tutto capire per tutto perdona.re• · .. non sono - non è vero 1 - che dei posew·s perdigiorni elle non caveranno mai un ragno dal buco.... Il male è.. che è l'uomo che è ratto... ma.le !... Cl.AUDIO Tni-:vt:s. Il 11odopiù aplcclo per abbonarsi conal1te nel mandare S'i:> 1 5IAfE~a Jo;ti~JtnJ;,_1~e!~/1~ la.no (scrivere chiaro l'Indirizzodel mittentee Indicarese 11tratta di nuovoabbonatoo di semplicerinnovazione).

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