Critica Sociale - Anno V - n. 20 - 16 ottobre 1895

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L. 8 •Semestre L. .a- AIJtF.■tero: Anno L. •o - Semestre L. 5 1 50. LeUere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE·MILANO: Portici Galleria V. E., 23 2. 1 (,lm an•IIO Anno V - N. 20. Non si ven<le a mi11ieri separati. Milano, 16 ottobre 1895. SOMMARIO Attualità. ll •oclalismo al bi1'IO: Il Conortuo di Brellavtci (I.A CI1.1T10A SO· OIALll). Gua,.dando ~ la bF'UClti {ZOLPANBLLO). In boccci cil lupo: artlcolo dedicato al maHtrl (Qun,01). Studl sociologici. L'lmpo&tci unica nel •Utemci (/60F'(leano (Pror. À NTON IO PIC(;A 'R.OLO), I.a taltlcci t:lt14F'Cht1ta (OIOil.010 PL&CHANOW). La marrta delle (a,t: lei quartci (OSVALDO GNOCCUJ•V1.1NI) Jl'Uoao.8a, letteratura e varietà. Bollettino btbltoqra/fco: Le time dt MARIO DA S1&SA (P. O.) IL SOCIALISMO ALBIVIO IL CONGBESSO DI BBESLA VIA, tato di Uccialli, e, naturalmente, ttnnaltss1me; e aveva cura di smarrire il portafogli sul campo di battaglia, perchè i nostri patriottici ascari potessero consegna1•lo ai caporali delle truppe bianche, che si tengono prùdentemente alla retroguardia e arri– vano (vedi telegrammi della Trtbtma) quando il ruoco è cessato. •rutto ciò riesce a puntino, come nelle commedie vecchio stile, dove quella stordita della moglie adultera, levandosi di tasca il fazzoletto, lascia ca– scare su11a ribalta il dolce biglietto accusatore del segreto convegno: e fa pensare a quelle caccie reali, nelle quali - secondo i buontemponi asseri– scono - lo stambecco è fatto passare lentamente a traverso il ghiacciaio, legato per le corna ad una funicella. Ma la funicella, in Africa, diventa una gomena da bastimento. Vous me dégutsez l1'op, come gemeva quel signore l'ecatosi al veglione in travestimento da valletto e a cui il servo, truccato da padrone, assestava, assai di buona voglia, dei calci nel sedere. « Vous me dègutse: trop - può gemere oggi Baratieri al ,·as abissino. - Che A Breslavia si è svolto - dal dì O al 12 - il aveste la consegna di farvi vincere, sta bene; ci fatto più importante, certo, della quindicina: forse, siete alleato e siete pagato per questo; ma dovevate dal punto di vista politico e sociale, il fatto più lasciarvi pigliare, che potessimo almanco mandani importante e più grave di conseguenze di tutta la in giro per le piazze d'Italia, corno la celebre put• volgente annata. tana Kadi!f<L, a riscuotere le ovazioni dei notabili e A Costantinopoli, e qua e là in altre plaghe del- gli omaggi dei principi e delle autorità!~ l'oriente europeo, i turchi assassinano a centinaia In questo condizioni non ò forse arbitrario il i miseri armeni, rei di non portare con giubilo e sospetto del Co1Tierc della Se,·a - giornale che, riconoscenza il tallone musulmano sul loro collo di almeno di p1-oposito, non suole essere umoristico schiavi. - Le milizie francesi irrompono trionfai- mai - il qualo, nel suo numero del 12 ottobre mente in •ra11anariva, capit.ale del Madagascar, com- (pl'ima pagina, colonna terza, gruppetto primo) in– piendo una spedizione scellerata, che costa ai lavo• sinua meflstofelicamente il dubbio che ras Mangascià ratori di Francia torrenti di sangue e tesori di non sia a dirittura e mai esistito ». Saranno esistiti sudata ricchezza, pei>fruttare, come sempre, galloni almeno i 1300 tigrini di Debra Ailà, .che si lascia· agli ufficiali e lauti pots-de-vin agli speculat01•i del rono sbaragliare, narra il telegramma ufficiale, patriottismo. - Più miserevole anco1•ae rivolttrnte senza cheun sol bianco fosse vcnluto, circostanza è lo spettacolo d'impostura, di codardia e di brutale questa che (sempre secondo gli uO!ciosi) rallegrò teppismo che Offl'e la cara patria nosfra nel conti- immensamente papa Leone Xlii, pel quale, pare, nente nero. non pure gli etiopi nimici, ma benanco quei disgra- Qua.ndo si tratta del Governo italiano, alla tra- ziati indigeni assoldati da noi, non sono gente gedia è sempre intrecciata la farsa: la sola diffi- creata a ima.gioe e somiglianza di Dio? rn verità coltà. è nel decidere quale prevalga delle due. ò lecito dubitarne. I nostri prodi ufficialelti, che Si è messa su una guerra a data fissa, col pre- scambiarono, in Lunigiana, per bandiere anarchiche testo che l'agnello etiope, pascente a valle, intol'bi- : i pioppi della montagna. potrebbel'o bene (sarebbe dava, a monte, le placide acque del l\!areb al lupo I fo1•sola prima volt~?) aYere del pari scambiato un italiano. l\!a l'agnello era cosi bene addomesticato, par di culatte di bufali con autentiche schiene di che lasciò il tempo al signor lupo di venil'e in fuggiaschi scioaui. Italia a concordarsi coi colleghi circa il giorno in Tantopiù che il parallelismo fra i metodi di cui dovessero aver principio le ostilità ... abissine e questa gloriosa guerra della civiltà - che entu· si rendesse necessario al nostro p1·ode esercito di I siasma, e meritamente, gli Scarroglio paesani - e e mettersi sulla difensiva». Uno dei soliti « libri quelli della gue1·ra civile di Lunigiana e di Sicilia verdi» pubblicato in questi giol'ni ci informa che non si smentisce neppure nei particolari pil'.1mi– sul campo di Senafè, il 10 gennaio, si trovò la nuti. I giornali milital'i narrano con parole pieno prova scritta che il 1''QS dei Tigrini congiurava ai di lusinghe le p1•odczze dei nostri che, in agguato, nosti-i danni col negus di tutta !"Abissinia. Cotesto I fucilano le innocue carovane pe1· depredarle, come ottimo 1'as pol'tava seco in guerra le lettere com- se l'Agamè fosse la p1-ovincia dì Palermo o di promettenti dell'archido segreto, scritte, sembra, Caltanissetta; ed esaltano la furberia diplomatica. in un amarico assai più chiaro di quello del ti-at- del Morra africano che lavora, con talleri e pro-

RkJQdWJsaXNoZXIy