Critica Sociale - Anno V - n. 19 - 1 ottobre 1895

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SOIENTil'IOO Nel llegno: Anno L. 8 • Semestre L. 4: - All'IF.•tero: Anno L. t0 • Semestre L. 5,60. LeUere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE·MILANO: Portici Galleria V. E., 23 2.' OIUI 111/lt) Anno V - N. 18. Il Non 1Ji tien<ù a nu1nerj aeparatl. Milano, 1.• ottobre 1895. SOMMARIO AUun.Utà,, /,e brictou cl<ll'c»•oia \l,A CRITICA SoCIALll). L'a,ione politica ckl 1nrmo .fOClalùta (OIUSErl'K D'ANOELO), But"6e e bor,atuolf: a vrop~lto del fallimento JJi11get1, dtl pro– ce110Fro,u,ra, ecc. (ARTURO LAliRIOt.A), Studl sociologici. Sop,·alaooro e .fO,)raralore: l'lndlMJUtenia delta teo1·ia ctt:l pro– /f.tto dalla teorl4 del calore (ANTONIO ORUIADl!:I). Concorren.:a e cu•octa.:lone (E. t;. LoNooeAn.D1). L'c-conomla polUlca, IV (ffne) (Jtzon1co ENons). Fllosofta, letteratura e varletft. BOilttlino Hbllogra11co: Asilo Cld rltiem reglo,1' di UMANO V. t.) - A.tt1me liriche di V. VJTTORI (AMOS TIUOSI), PMbblfe,ufo"f pen:emcte In dono. .PWr la propn{ltmcta. Chi muta o ha mutato alloggio se è nostro abbonato, ci mandi su.– blto il suo nuovo recapito: perchè si stanno appunto ristampando gli indirizzi della Critica.. BRICIOLE DELL'ORGIA • Non c1·cdia100che i pazienti lettori della C1·itica :siano mollo vogliosi di una nuova « variazione• su quello cho rimane pur sempre il solo tema di attualit..i nella politica interna italiana: il con– lra.-ilo fra le stamburate dei « patrioti», h'alignati in deplorati e deplorabili d'ogni maniera, e il $'e– mito e l'imprecazione sempre più acuta delle 1n– numero lm·bo che disertano I v1ltaggt del-Polesine, o che, come i solfatari di Favara e di Grotte, si impin1.a110di fichi d'India in attesa delle pagnot– tine di piombo che il Governo previdente 1n·epara. ai loro stomaci per la prossima invernata, sotto il nome di « provvedimenti per la Sicilia». Pure la cronaca della quindicina non dà quasi altra messe. Il motto del basso impero romano fu « pane e cir• censi»; il nuovo impe1-o,auco1•più basso, dà invece « circensi o galera•, ma ai circensi non assistono che i cavalie1·i, i quali alle galei-e non vanno. E la musica che accompagna le feste patriottiche è, come di 1·agione,acciottolio di manette e lungo stridor di catene. La !Osta ciel tl'adimento diventò, come doveva, nell'esplicazione, la festa della menzogna. La palma tocca, natu1·almonte, all'inventore del (l,rmatisstmo o del complotto terribile di Bisacquino: il quale non si poritò di tesse,·o l'elogio e l'esaltazione della potoslà spirituale dei papi, proprio nell'inaugurare il simulacro cli colui che di quella potestà, e della fraudo che cola, fu il pili implacato nemico. Questo aspetto fu lasciato nell'ombra dai gio1·11ali d'opposizione che pu1•0 si sbizzarrirono a rilevare le amene singolarità. del discorso: quali il nomo di Mazzini falto sintesi « della fede rigeneratrice del popolo nella dinastia• e invocato proprio in sul punto d'aver sciolle con la violenza le ultime società mazziniano in Romagna: le lezioni di teo– logia date al pontefice e quella cinica brigantesca a1>osti-ore,eh 'esso gli fece: e: Se ti svaligiammo, rendici grazie, cho 01• p1'0Cedi più spiccio e più non temerai brutti i1icont1·i». i\la queste erano le lepidezze del componimento. Dove invece rag– giunse l'epico della sfl'ont..'ltezza fu nel proclamare - lui! - il pontefice < ministro di quel Yangelo, nel <1uale,come noi crcdianto, è la verit..\ •; interprete del cristianesimo « il qualè, di sua natura divino, non ha bisogno del cannone per esistere •; « santo, semidio, suJ}er-iore a tulti, soggetto solame,;te a Dio, e tale a cui nesswui (01·za umana pub giun– gere». E per ve1·0 « nessun principe della terra lo somiglia e lo uguaglia: egli è singolare nella sua eccezionalità, non ha un territorio al suo comando, e, se l'avesse,sarobbe angusto; ma ha tutto il mondo aggiogato al sito Impero celeste; e perchè non do– vrebbe essere soddisfallo I> Ah! si, ò ben questo il punto buio della questione; il problema cho non intorbidava la veduta al capo di quell'altro « impero celeste», il quale - cantava Hoine - pili inatltava di zozza il gorgozzule e pili vedeva la Cina dilatarsi in fiore, o ai suoi pt'Odi soldati il pane di segalo diventar mandorlato, e mai-eia.re in seta e broccato tutti gli straccioni del– l'imp ero. Porchè, dio sacrato! non dovrebbe essere soddisfatto I Perchè non sarà soddisfatto il popolo d'Italia, dal momento che noi siamo al potere, che abbiamo colmato le nostre arche e cosparse d'oro e di gemme le nostre drude? Ma l'uomo del {ìr– m.attsstm.o non ))erde coraggio. Questo elevamento QPl pontefice, <tuesto averlo posto ruJri e sopra alle misere competizioni politiche perchè possa meglio dominare i popoli e meglio servirci, e tutto ciò è opera nostra»; quindi « è opera di Dio». « Or chi oserebbe oppot-si a DioYEppure non mancano gli audaci, i quali contravvengono alla legge eterna!• egli esclama. E chi sonoY I preti, i cl8ricali, quei che hanno l'ispirazione dal papa, il papa medesimo, il quale ha l'ispirazione da dio. Ma por tutti costo1-o, ispiranti cd ispirati, noi, giurabbacco! abbiamo in pronto le isolo. Così chiuse la concione e fu chiusa degna di lui. Or non è qui la sfrontatezza: ma è nell'avei' osata la esaltazione del papa spirituale, togliendo l'ora e il pretesto dal monumento di colui che fu ferito ad Aspromonte e debellato a Mentana per aver voluto rendere quella esaltazione impossibile; di colui cui l'avversione al papato pose nel cuore o nella penna l'ingiuria cambronniana che è ricordata da tutti. In vorit.\, buon per l'oratore che l'el'oe era ben coagulato nel suo bronzo e la mano giu– stiziera pili non liberava la spada dal fodero: nè,

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