Critica Sociale - Anno V - n. 8 - 16 aprile 1895

Critica Sociale RIVISTA QUINJJICINALE JJELSOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: AnnoL. 8 •Semestre L., - All'IF.atero: AnnoL. IO -Semestre I.. li,t'iO. Lettere, vaglia, cartoline-vaglia all'Urtlcio di CRITICASOCIALE·MILANO: Portici Galleria V. E., 23 t• OillO IOblle) Per MILANO •I può abbonanl anche alla Libreria Dumolard: c. V. E., ~1, • dall'editore M. Kantorowlcz: via Maruooi, 5. Anne V - N. 8. ~ Non. ai -ven<le a nunuri separati. Milano, 16 aprile 1895. SOMMARIO AUualltà. RlvOlu,ionl modtr11•: la legpe • dell6 quattro Infamie• appro– tlOIO ntl Belgio (F11.11•i>o TUR4Tl), L'tttma -r:ertia: d IOlf)tltl la dUCUHlone IMlla tamea (LA Crt!TICA Soc1.us). Programmi minimi (Nor). Studl sociologici. /A lotta pw l'e•Ut.tru4 nd eo111m-tl0 wmana: li. I risultali dtlla loua '6t'l11leconfermano la teor,a darwiniana (fine) (O.B.Mo- 1>1OL1A1,u). • I Oi e co,p1roto,1 • allo Corti: d'AHùia di La11co..ter; schl:ul della • ln,urr,tlone Charu&la. (PAOLO V,\LICR,\). La mo,•cla detle ra,i: la HCOIIClO (O ONOCCIII-VIANI). I pt·tnctpZ detl'80. 111. lnlermeizo democratico e l'ipresa bor11he10 (MBQ.Clll\10), HOl.l.l'tHNO W.Mlo,ro/900: Manuale del 1oclall1mo di SBOIIUNNe Huoo ICr.) PubbUcado"t p,,.,.e,mte '" do'lto. B,.,ioteca di propaganda. RIVOLUZIONI MODERNE La leg~ 1 delle qn1Ur11 infamie I approvala uelBelgio Mentre in Italia la vita politica guazza nel vomito delle deplo!'azioni e s'impadula nelle losche compe– tizioni d'anticamem e d'ambulatorio, senza che uu soffio di vera lotta di partiti, un alito di vita mo– derna scuota o corrughi l'onda di un popolo vivo; il piccolo Belgio, questo laboratorio di evoluzione civile, dove il dramma sociale sembra condensarsi pet• compensa1• e con l'intensa rapidità dell'azione l'angustia del tea.ti- o sul quale si svolge, varca, quasi nave ratata, di cavallone in cavallone, l'oceano sempre agitato della l'ivoluzione moderna. La discussione della legge per l'elettorato comu– nale che si tenne alla Camera dal 26 marzo al 5 ,lei corrente aprile - le dieci gloriose giornate tiella frazione socialista di quel parlamento - la ,•ibrazione che prima e durante e doro quei dibat– titi invase e tiene tuttora commosso tutto il paese; l'azione infine di quel partito operaio e del suo Con– siglio nazionale in quest'occasione, furono momenti epici della vita di quel popolo, che sembra precor– re1'8 ~li altri nella via delle tempestose esperienze sociali. C fatti son noti. Nel 93 1 dopo una agitazione e una preparazione quasi decennale, il pa1•tito ope1·aio sfrappa alle classi privilegiate la revisione della Costituzione e, con la minaccia dello sciopero ge– nerale, impone quell'arl 47 che rappresenta i tre quarti del suffragio universale. Ma le classi privilegiate, rinvenute dalla paura, meditano la lunga vendetta. Il terreno della rap– pr-esaglia sarà l'elettorato amministrativo, la cui riforma s'impone oramai per logica inflessibile di cose. È qui che il suffragio universale sarà. atteso al varco e strozzato. Sciagurato pe11siero! Poiché, se v'è cosa che il popolo lavoratore senta, in un paese civile, e alla quale più tenga, è la cittadinanza attiva nel p1-oprio comune. Qui si tratta della cosa sua, della scuola ove conduce i bambini, della via che percorre ogni giorno per recal'si all'officina, dell'ospizio in cui sono rinchiusi i suoi vecchi, dell'ospe<lale nel quale egli stesso morrà. È la sua vita quotidiana che è messa in gioco ed alla quale si attenta! . .. Non appena il Governo presentò il progetto che, scambio di allargarla, rende\la più reazionaria la legge vigente, immensa fu l'agitazione in tutti gli stra.ti. La l egge ru delluita e delle quattro infamie», dalle quattro falcidie che recava al diritto di voto. L'età, da ve11tuno portata a trent'anni, ostracismo alla gio– \lentù e frode in danno dei poveri, la cui vita media è tanto più breve della no,•male. I Ire anni dt ,·est– denza, guerra dichiarata all'elemento operaio, che la grande industria muove, corno il vento la sabbia, da regione a regione, e coltello in mano al governo, alle compagnie re,·t'O\liarie, agli industriali, per to– gliore a libito il voto, con licenziamenti e traslochi, alle falangi dei lol'o dipendenti. I qt,a/t,·ovolt auu abbtenti, immolazione del lavo1'0 senza denaro al denaro senza lavor'O,che fa del possidente l'orco ad otto braccia e ad otto mascelle, che strangola e divora il proletario ignudo. Infine tl censo dif– ferenziale, che sacrifica la città alla campagna, il centro industriale dove è padrone il socialismo, al cascinale idiotizzato dal prete. Legge di partito, dunque; più ancora, legge di classe. Il gover•no antivede che tutti gli operai in breve saranno socialisti, e volge il pugnale della legge contro la massa. Le quattro i11famiesono de– nudate in ogni punto del paese. Le statistiche, ta– ciute dal ~overno, provano che il requisito dei t1•enta anni destituisce del voto duecentotrenta mila elet– tori: mezzo milione di sufft•agi (su un milione e mezzo in totale) sono spostati 111 favore della ric– chezza dalla pluralità che concedesi al censo, per la quale l'epulone oziosovale elettoralmente i quattro lavoratori che lo mantengono. Ecco tutto il Belgio a rumore. A centinaia i CO· mizi di protesto e di discussione. Processioni di dieci 1 di venti, a Gand di quaranta mila operai, percorrono i corsi dei capoluoghi, inalberando scritte di protesta e di scherno. Le • case del popolo>, le rappresentanze operaie siedono ogni sera e consul– tano. Municipi impo1•tanti votano ordini del giorno. Il fermento è dovunque: corre su ogni bocca la ghiacciante parola del 93: sclope,·o gene,·ale. I pa– droni di opifici ove lavorasi a cottimo già ne av– vertono il consueto sintomo precorritore: gli operai aumentano del dieci per cento all'incirca la. produ• zione. Un Congresso operaio affida al Consiglio na– zionale e ai deputati del partilo socialista di da1'0 il segnale al momento voluto. Nessuno anticiperà di un'ora. Nessuno tarderà di un minut-0.

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