Critica Sociale - Anno V - n. 7 - 1 aprile 1895

102 CRJ'l'ICA SOCIA LE l'opposizione che gH è fatta dall'olemonlo industrialo non ha ancora assunto un vero caraitel'o politico, cosl da. costituire un partilo antagonista con larghi ed ope• rosi riflessi nella nazione. Forse, come altrove avvenne, l'antagonismo crescerà. collo svilupparsi della borghesia industriale. E ciò sa– rebbe per il socialismo un grandissimo vantaggio. Un 1 1 igoglioso sviluppo dello industrie in Italia è la più essenziale condizione pei progressi del nostro partito. Il socialismo tedesco - non crediamo di svelar cosa. nuova. - a. nessun uomo forse deve tanta riconoscenza (se questa. dovesse misurarsi agli effetti e non all'in– tenzione) quanto al terzo Xapoleono: la guerra da. lui dichiarala scioccamente alla. Germania. ru il principio della potenza industriale che elevò questa nazione al secondo posto 110ll11 scala. ùello sviluppo inùustriale dei paesi d'Europa. Il glorioso e rapido S\'iluppo del par• tito socialista tedesco trovò qui il suo terreno. Ma, pur ammettendo questo, non crediamo che mai il partito socialista potrà offrire aiuto esplicito e di• retto a un partito che rappresentasse la borghesia industriale. Se lo sviluppo di questa è necessario al progresso del socialismo, esso devo esser l'opera. del– l'evoluzione economica, la quale ha braccia ben piU potenti delle nostre, e non richiede - nè noi potremmo darle senza suicidio - il nostro cosciente concori,.o. Invero, l'indole o i moventi .dei due partiti - il bor– ghese industriale e il socialista. - sono, non solo di– versi, ma opposti. La grande industria prepara al socialismo le condizioni materiali; ma i mezzi che vi impiegano o gli scopi a cui tendono i monopolizzatori di quella sono l"antitesi di ciò che forma l'idealo del socialismo i sono la servitll, lo sfruttamento, la miseria delle masse, sono l'espropriazione dello classi piccolo– borghesi, le quali il partito socialista - pur non po– tendo salvarle, nè dovendo illuderle - ha però interesso che non siano ridotto allo stremo, perchò da esso trae succo di rorze intellettuali e nerbo di uomini per lo sue avanguardia: il partito socialista deve crearsi in esse degli alleati o dei fedeli, non dei nemici. f! perciò che noi pensiamo che il solo partilo col quale possa aver luogo da parte nostra una qualsiasi intesa - forme le distinzioni di carattere e di pro– gramma - è il partito della. minuto. borghesia: il par– I ito radicale. Tutto questo cose - per quanto riguarda l'Italia odierna. - non hanno, ben s·intende, che un ,·alol'o approssimativo. Ciù dipende in parto dalla situazione economica e politica, poco differenziata e mollo can• gianto; in parte dal difetto di preciso in(ormazioni sul• l'argomento. A noi manca tuttora uno. teoria sociologica dei partiti con particolare applicazione alrltalia, che ci illumini sul Yero contenuto economico o quindi sulle tendenze reo.li e proronde di ciascun partito. li costruirla non è c osa age vole, poichè, a cagione della scarsa edu• cazione politica, dcll'incoscieoza del corpo elettorale e delle grandi differenze regionali, ciò che pare moYi· monto di partiti o.Ila. Camera non O spesso che evolu• 1.ionecoreografico. di cnmarille personali. Il censimento dello condizioni personali dei deputati (proprietarì, indu• striali, proressionisti, ecc.), è anch'esso un criterio troppo labile e incerto per desumerne la natura degli interessi ch'essi rappresentano. Pure, finchè cotesta fisiologia dei partiti borghesi non Hrà fatta ed approfondita, mancherà. n.lla tattica dei '1 Ba socialisti, nei rapporti con ossi, qualsiasi base seria– mente scientifica. Noi crederemo di aver a rare con coso salde, e avremo a rare con dei nomi, con delle etichette, il cui signiftcato varia da plaga a plaga e non può essere pesato in modo sicuro, mancando l"unità. di misura. Eterneremo delle polemiche, nelle quali il dissenso ap– parente cela rorso l'accordo reale, e viceversa. In questo senso noi accettiamo il richiamo che ci ra l'amico D'Angelo a scer.dere sul terreno del materialismo eco• nomico; e a questo l&voro - lavoro paziente di in– chiesta statistica e morale - im·itiamo gli amici che si sentono gli omeri abbastanza. rorti all'impresa. Imparando a conoscere meglio il riposto midollo degli altri partiti, avremo realizzata la prima condizione per conoscere noi stessi e qual sia il cammino che tlob– binmo battere in mozzo a loro. FILIPPO TURATI. PSEUDOPOSITIVISMO Noi•a/l'opuscolo diS.8/ghel•"ControIl parlamentarismo,, li. La costituzione elementare, frimitiva, della so– cie!.\ è dunque accompagnala da fatto dell'« unirsi• di tutti coloro che vi hanno interesse. E si com– prende. La società è un non-senso, è un assurdo, non esiste, quando le volontà e le azioni colletth•e uon sono ]a risultante degli interessi degli associati. Ora, come trovare la risultante se codesti interessi non vengono a conlatto! F. chi può mettere in gioco questi interessi, chi può farh valere se non l'interessato medesimo! Gli è perciò che, nella forma più antica o più semplice della società, balza agli occhi immediatamente il fatto dell'intervento di Ittiti alle assemblee sociali. li qual fatto è figlio dunque di una necessità naturale, non di preconcetti o di errori dottrinat•i, come il Sighele dice. Che se dalla pa,·lecipazione di tutti al lavoro po– litico si passò poi alla partecipazione solo di un ristretto numero di persone, questo non accadde perchè la necessit:.\ naturale ora rilevata rosse mai venuta meno nel corpo sociale, ma perchù, col sorgere delle classi, si cessò dal considerare « societli. » tutto l'insieme dei vh•enti, parte dei quali fu considerata e trattata come materia o istro• mento di produzione a uso e consumo delle classi privile~iate. E d'altronde quelle stesse classi o caste, o strati di popolazione, cui toccò il monopolio della rappresentarl7.a sociale, si videro costrette ad adot– tare il sistema di assemblee politiche compm;te non di tutti gli interessati, che si eran fatti ti-opponu• morosi ed erano disseminati su troppo vasto ter– ritorio, ma dai delegati o mandatari loro. Or dunque, il parlamentarismo moderno ò la espressione, particolare all'attuale momento storico, di questa legge del!'« unil'si >, che deve riconosce1'8i immanente alla vila sociale. li Parlamento è in– ratti la rappresentanza degli interessi che si muo– vono nello Stato: de$:li interessi, s'intende bene, che hanno acquistato 11 diritto di farsi valere; ò il punto dove codesli interessi si toccano e stabili– scono, colle loro convergenze, coi loro urti, colle 1~.1-0 _el_isioni,_ la risultan~e che si _chiama «.legge»; I 111d11•1zzo, cwò, della vita collettiva. Nel suo prin– cipio fondamentale, perciò, il Parlamento moderno non diversifica P.unto dalle riunioni primitive della gente o della tribù: la funzione sua è identica; esso è organo della volonlà e dell'azione sociale. Ne diversifica in ciò che, mentre quelle riunioni erano

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