Critica Sociale - Anno IV - n. 2 - 16 gennaio 1894

18 CRITICA SOCIALr'. ,-azione del popolo; ma J>Oichènoi l'iconosciamo la legitlimilà storica, sinonnno di necessità e di utilità sociale, anche di questo movimento, malgrado i suoi scatti inutilmente impulsivi, malgrado i suoi errori e le sue impotenze; noi non lo sconfessiamo nè con• tribuiremo a spegnerlo. Bastano a questo i Crispi, i )lorra di Lavriano e i Colaianni - questa pal'te non r,uò essere la nosh'a. 'l'a e dovrebb'essere, ci sembra, il nosti·o discorso 1 tale il nostro atteggiamento di f1'0nte ai fatti di Si– cilia. se essi sono fenomeno cli rivoluzione socia– lista, sia pure inizialo, e non accidentalo conflitto determinato da accidenti passegge,·i e locali. E l'as– sumere, per dappocaggine inteUettuale o per co– modità filosofica, un atteggiamento diverso, ben po– trebb'essere la nostra disfatta di partilo prima an– cora della battaglia. Ol'a ne ·sun dubbio, a senso nostro, che la lolla quale si manifesta in Sicilia non ò alh-o che la lolla universale della borghesia proprietaria conh'O il proletariato spossessato dei mezzi del lavoro; la epica lolla generatrice della evoluzione socialista. La storia di questi trent'anni di regno italico non fu alh-o per la Sicilia (e i documenti, anche uffi– ciali, abbondano) che la storia della spoliazione ope- 1·ata dalla borghesia conquistatrice, colla legge e contro la legge, sopra In popolazione dell'isola: la sloria della proletarizzazione forzata della massa si– ciliana. In queste stesse pagine lo studio, coscien– zioso quanto p1'0fondo, d, Pasquale Di Fratla sui demani lo ha dimostrato nitidamente per c1uanto l'iguarda l'usurpazione delle terre. Vi è tutta una letleratura Jlel' dimostrare la stessa tesi sotto tulli gli al\ri aspetli, e il nuovo esame della situazione non ha fatto che geltar,ri una luce più viva. Leggete soltanto - citiamo a disegno gli avrer– sari - le corl'ispondenze del deputato Alfredo Co– mnnclini al moderatissimo Co1·1·lere della Sera (8 o 11 gennaio). Le propolonzo e le sopra0àzioni sistematiche, che egli clescl'ivo, cli quelle cho egli chiama le clientele locali - o che sono poi le vario frazioni della nuo,•a borghesia dei villaggi e dello città siciliane - non sono che opisodii di quella spoliazione, che ben potrebbe1'0 figurare come note illustrative a un'altra analisi del Gaptlale, che per teah'O di studi pigliasse la Sicilia invece deffln– ghillerm. e Ruoli clicontribuenti fatti arbitrariamente; p1'0- pdetari, che p1'0letti dai Municipi (di cui sono i pa– droni) mandano i propri animali a pascolare fuori del comune sottraendoli al censimento ed affim– posta; sindaci, assessori, Consi$1i comunali aiutali dallo autorità tutorie governative nei loro arbitl'i, ! >u1-chònel momento eletto,-ale servano essi ai vo– o,·i del sotloprefetto, del prefetto, del Governo. • (Cosi il fenomeno dello sfruttamento o del lah-o– cinio locale si addentella, (lei" vincolo di camorra, collo sfruttamento e il lah'OCinio generale organiz– zato nella capitale). (') (') A proposito delle e Tlolenu compiute d:t.l funzionari go,·er• 11at1,1, ~r conto ddle ellcntde boroheat, nel 1>erlodo ele torale • lo ,teuo corrispondente uarra: e A Serrndlfalco, nella lolla frl\ Il lllolo, giollltiano, e Il Hngllo, lo violdnH go,·ernailn nrrh•nrono n Inie, che f'ICOJ>J>larono i primi tumulti 1wut11l In questi due anni In Sll"IIII\.Cnll!Idi elettori in• nuentl non ra,·orevoll al candldeto gourn:.th·o l'Urono pianto• nate; a gr•nde numero di per1one del porlllo anerao ru ritirala In llc,nza di porlo d'armi; l\l principe di scalea, giovane di In~ gegno ,•l'l'ac.lulmo. di rorle e vula coltura, di carauere nero ed lndlpe11denle,ru ratio rornfale lnYlto da un delegalo di r. s. di non uscire di cua nel periodo più aUlvo dell~ Iou:i elettorale. I M1gg1, formati uclusiumente, o 1>0e0meno, di rautori del can– llidato governMh'o, erano occupati militarmente, per tm,)f'dire Biblioteca Gino ts1arco « In g1-andissima pal'tc dell'isola - continua, na1·– rando, ·il Comandini - il conti-olio delle autori fa tutorie si è limitato a sta1'0 in pace colle clientele prevalenti, secondo lo une o lo altre dominavano. » E ci narra di un povero pretore che, perchò non ,,0110 piegare allo esigouzo di un pezzo grosso lo– cale, si trovò obbligato acl invocare, a volere il 1>1-0- prio lrasloco, vedendosi costi-etto, altrimenti, ad a,·1·ende1·st ve,· fame. Gli esercenti, intimiditi, gli negavano tulti il necessario per vivere. « In un altro comune i consiglieri comunali, una ventina, dovendo deliberare una tassa per costituire un corpo di 21 guardie campestri, si guarda1'0no in faccia, valutai-ono l'entità dei I,)OSSedimentip,-opri o dei loro aderenti, poi stabil11-onola vera tassa p1-ogres– siva . . . a rovescio; cioè chi possedesse 6 o pH1 salme di terreno non pagava nulla; chi possedesse meno di O salme paga e 8 lire por ogni salma col– tivata a"maggeso e 15 li1·e per ogni salma a col– tura intensiva. Lo guardie campestri sarebbero state scelte, come qui é l'uso, fl-n tutti i clienti e legati ai clienti dominanti cd avrebbero, s'intende, ve– gliato all"a1>plicazionodella nuova logge d'imposta .... progressiva. » « 1 feudatari comunali <1ui ono dei Don Rodrighi e lo guardie campestri sono, per lo pili, i 101--0 bravi; anzi non sono \'0lute e nominato ad altro scopo.... l,o a,•oit du setg11e111· qui non ò sancito, certa– mente, ma vige allo stato di fatto. li feudatario chiama facilmente il contadino con un appellatiro che, so non fece fremol'O il 1·oalo consorte di Elena, po,· cui tanto reo tempo si volse, tutlavia ferisco profondamente le anime sconsolate di questi poveri adepti olebae. • li Governo non è in Sicilia - come dappertutlo - che il sicario della classe usm-aia e possidente per la spoliazione del popolo. e Il deputato è stato ed ò l'intermediario di ogni interesse, fm le clien– tele dominanti, delle quali egli ha bisogno, ed il Governo, che ha biso~no di lui. Cosi si spiega come gli arbilr'ì, ~li eccessi amministrativi, le porcherie amministratn 1 e non hanno trovato quasi mai il controllo dello autorità tutorio governative •.. Po,· 'luesto i fratelli, i cugini, i nipoti d'ambo i sessi e ei sindaci, assessori e consiglieri, hanno potuto avere distribuiti in famiglia gli uffici di segretal"i comunali, di medici, di maestri, di maestre, di guardie campestri. E si sono creati i posti. non per i bisogni, ma per le pe,-sone; si sono soppresso le scuole ·era1i, più utili al 1>0vero, aumentando lo diurne che, in certi comuni, sono pii1 comode per i maestri perchè non sono frequentale; si sono aumentati d'anno in anno cc1·ti\liccoli bilanci co– munali, sino di 0000 li1·e per vo ta, por bisogni in– sussistenti, fittizii, allo scopo di mettere a posto gli spostati della classe dominante. Il co ntrollo :,gli :i.v,•ersari; ed l verbali delle sezioni rurono por• u1.II , •l:l. 1>0 1 rlport3.tl !"Indomani ridotti ad uto e consumo della ,·olon t:\ gove rn&.ti'l':t . • Inqualche luogo(gecondoaft'ermarono peraoneu,·le e ,·la-pcuat,itl 111Comttndlnl) Il go•erno si glol'c) del Fa,c,· (prob:abllmenle I Fa,cl apotrlfl) accarezzandoli ed eccitandoli, e facendo sr.rlvcro dal 1uol runtlon&rl I loro ordini del ,tlorno o proclami. I.osleno Comandlnl alfcrma però one11nmente che I Fasci soctalistl 11011 J1a11no a,•1110 parte nelle ultimo agltulonl; anzi e la magglor:inza del ca1)!soclallstl hanno sempre neunmente dlchl:irato che con tumulti, con sommosse popolari, non ~1 ,ial"ebbe fatto :iHro che compromettere l'anenlre del progrnmmt\ 1oclal11ta; hanno \'O• Juto In calma e l"hanno u,puta. m1tntenere ed Imporre anche In questJ momenti dlfficill, nel quali Ilcontagio delle agitazioni può Hl erare In energln delle migliori organluazionl; ed hnnno re- 111!110 nnche a quelle che ef•I chiamano le provC)(':nloni delle autorl!à. • E ap1mn10J>erquesto che essi rurono nrrt&l:i.tie che si ordiste c:ontro di loro un rrocesso lnrame di col!plrulone. ·'

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