Critica Sociale - Anno III - n. 18 - 16 settembre 1893

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SOIENTIFIOO Nel Bea•~: Anno L. 8 -Semestre L. 4 - .&H'EeleN: Anno L. 'te- Semestre L. &,M uun-e, NOii•, carwlinlH!<JOlia all'Ullclo di CRITICASOCIALE: IILANO: Portici bllorla Y. E., 23 (I' ,1m •~DI) PEa ■II.ilo 111 abboll&lll•aU al ricn·ono aac:M: pNAO la LlbNrla Frat•lll Dcunol&rd: Cono V. E., w1, AIN lii - N. 18, Non •I vende a ,aunuri 11eparatl. lll&H, 16 aette111bre 1893. SOMMARIO Attuallti. I.a e G'llkla • 1oclall.rla: echi ckl G'(mgteno di Rt:!)(JlOh'~Ula (YI· urro TURATI). Altre lmprtlllOtll ··" CONQl'e#IO (t.-,\,) La morte del radica/Umo: 11 1w-o,w11todelle etulo11I 11enerall frati• Ctll(''"), Bettedetto .tfalo11 (f. t) Sludt ■oolologlol. ~tltuilone • cr/1111,,outd (polemici. f'rA OUOLIHLMO l'IIRRKQO e I', TuR. 1.TI) , Dalla ,cMm:llU alla Ubertd: rl@l)Olla.al llbro • Dalla lll.1erlà all;\ 1cl1IUIIU » lii RrWrto Sptncer (Doti. A. l,IUONI). l'" cai::auere del tll>erO t:opllall1nw cM 11 dtcora Il ,Vor.:,: In un botto"e (L• CIUTICo\ Socu,U:), Jt 10,'llmo tld pl1u-oalore uco,uto un t'cmtOml#ta llbn' C.ta Uol/0110 (I•• 81MOUTI e H. Oc1• D.Ui'I). fllotofia, 1,tt,r1tura • varietà. Agii IIUdt'llH lt.olllr11l; l'ordltll dd "'(>rllO dtl COtl!Jl't:110di Glltt~ra. AllhllNCf, - Dlbllatt't'a dJ pJ"(;PffflOJtda. Questo numero esce con qualche gionw di ri• tardo stante la nosll'a assen.za tn occasione del Cono1·esso tU Neuuto 1- .:mwa. - Da ouoi ·ritor– niamo alla consueta 1noiltwlitli sc,·i,polosa. LA " CHIESA , SOCIALISTA t:chl tlel Co11greHo di Hegglo. « Voi rato unn nornlla Chiosa. • - i~: questa la sintesi delle querele - che vo,Tebbero essere ac– cuso - csconti da tutta la slam1m borghese, libe- 1·alosca,democ,-atica, ocr., esterrefatta, stordita dalla impol'tanza assunta, nel Congresso nazionale di Reggio Emilia, dal partito socialista. italiano, il cui slancio, il cui vigore, la cui compattez1.a - mera– vigliosamente accresciuto aacchè a Genova, or fa un anno soltanto, il'acciò netto il suo binario sulla stmda della. lotta 'di classe - rurono per essa una rh•elaziono rormidabile. « Noi rormiamo una novella Chiesa.• In questa Chiesa non saranno pH1ammessi i miscredenti, i tmditol'i, gli sfruttatori dell'ide.'\ n. beneficio loro J>C1-sonale, i codardi od i confusionari. Noi proclamiamo uno scisma di fronte a tutte quanto le chiese o le chiosuole borghesi. Il pc1·icolo è g1-ande.Convien dunque - non potendo soppri– merci - affrettarsi almeno a lanciarci !"anatema. Metto conto di cila1·etestualmente alcuni di questi nClstricritici, che Cl'odonosgominarci, terrorizzarci con cotesta scomunica, In quale rispecchia invece rattuaziono del nostro pili caro o urgente idealo cli partito lottante, o della quale siamo assai disposti a farci, pii1 ancora che un titolo di gloria, un itn• pegno di coscienza o di onore. Primo scendo in campo Folcltello, il pupar.zottato giornale ciel .\linistoro. Egli si rivolge al candido cuora dell'amico nosfro Camillo Prampolini, e seco alto si duole che lo normo nssato dal Congresso chiudano a lui, F'()lchetlo, lo porto del partito so– cialista, o condannino quo.stoalrimpoten1.a. Il letto1·0 crode rorse che noi canzoninmo1 « Ebbene - ecco !~Jl:~~:ii~:i ~~hl:fo -;o,~cl;::l~1Jlt 1 ~'\l~!~~i~d;e~~:\~ partito vostro, il partito che, senza lo Yostro reroci gelosie, ose,·et chtanta1'e nost;•o. , Sì, vietando a noi stessi lo osceno prostituzioni o ~li amori adulterini o bestiali, fatica prcclilotta dei cacciatori di cariche e <li ogni so1·l..'\ di ruOfa.ni politici, noi ablJinmo condannnfo il nostro partito all'impotenza. E no è pro\'a palese il fatto che i figliuoli suoi si aumentarono in pochi mesi di cen– tinaia di migliaia, che la ramigha gli si addensa intorno ogni giorno ph'1numerosa - un curioso preludio della p1•onosticala impoten1.a imminente! ).la il nostro marcio torto ò 9ucslo: di e: rcspin• gere chi la. pon.s..'\ oggi come noi (ossia lui Folchello: ossia il Ministero panamist.1, rucilatoro dei noshi. meditante in questo istante lo scempio dei Fasci d~~.1,~~l ro; sin~J~~~t 1 t: 1 ~«: 1? a~~~ 1!:!~ una fnquisizione o di esser disposti a rondarc una censura.; di avero già .e la comunione dei redeli, la universalifa della.fede o la conressionedoi deputati»; di cssCl'Ci sopra.tutto fatto un debito - questo è ciò che più cuoco a l•"olchctlo - di non votar mai la fiducia in un ministero borghese. Cosi, c1·cdondo od nrformando che - in Ger– mania come ovunque - la lotta degli sfruttati conti-o gli sfruttatori non possa farsi d'accordo con costoro e coi lOl'Ovalletti, noi abbiamo« scambiato ~li italiani coi tedeschi ,, obliato che lo spirito 1taliano ò « libo1'0 e non subisco costrizioni », noi abbiamo insomma. - tu hai con noi, o Prampolini ; 11 ~i1d~°F~lf., 1 ~ 0 i~_tuo senso pratico, il tuo buon Fin qui, il'nvorso i pu(};zzetti, la YOCO di scon– rorto del governo dei Lncava e dei Grimaldi. In seguito - por tacer dei minori - ecco cor1·ero il palio, calando da due lati opposli dell'arena. bor– ghese, due nuovi ed armati campioni. L'uno, 1-ap- r~o~!~~~~e ~~ 1 1'~;~~-;~~i1s~~,ll 8i1~~t1~'i;•o,?:1~~~di~ pubblicista F. Nitti, inviando al Nesto del Carlino un articolo cho In f.,omlJanlia riproduce, non teme di proclamarsi socialisln. e: lo che sono sinceramente socialista, egli seri \'O, ma non sono affatto nè collettivista, nè t·lvolu.:.io– nario {che altt'O r,uò essere allo1-nse non un comu– nista. pa1·tigiano < elio slalu quo?...) sono convinto che il Congresso di Reggio ~a,•[t1>01· la buona causa assai pili dannoso cho utile.• Ma so la buona. causa. 11011 ò dunque nò il col– letti\'ismo nò la l°i\'Oluzione,cho entrambi il signor Nitti rinnega, che aiuto olla poteva. aspettarsi, od egli aspettarsi por lei, dal Oong1·ossodi Reggio?

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