Critica Sociale - Anno III - n. 14 - 16 luglio 1893

t Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Res■o: Anno L. 8-Semestre L. 4 - .&.ll'IE•tere: Anno L.1.e- Semestre L. 6,H Lelle1·e,vaglia, cartolin6-tXZ(llia all'Ufficio di CRITICASOCIALE:MILANO:Ptrtlol 6allerla V. E., 23 (a" JlttO IOllll) PER. •II.ARO ru abbonames.tl al rice•ono anebe preuo la Libreria Fratelli Damolard: Cono V. E., :ar. AIH lii - N. IC. Non •i 1:1ende a n,muri aeparati. Mlluo, 16 lu9llo 1893, SOMMARIO Attualità. u lJo,•.e d.el lawro e le • feltcf malille • della borghula al oo– cerno (FILIPPO TURATI). Una httert:Llta con F. Enge/6 1ul ri1ulta10 ddU 1emme elul(mf k<k1che (U·•). U prO(ltUO Allu,·toftl e Il j)t'091"amma del IOcfalUtf(DoU. EMILIO 0ALL.\VR!SIJ. u :,JtntUk d(llla"' Crmca• (L.t, ClUTIC.l SOCIAL•)- L'opOHone d'11n co,i,eri;arore (.a-. V,, deputato al Parlamento). Studt 1oololo9lcl. &lulone Cl 1octeùl (OLINDO ),hL.&.0001). Pt,- la ,cuola popolare UJERCllRIO), Una propo,ta aua Uga per l'ltb"Utlo11e laica e al tlMh·l amici e coltaMratort (N. HU1.sse Noi). Fllo1ofi1, 1.u .......,. • Vll'I••·· /,a t1011>1a ckU11quente, la pro.,tltuta e la donna normale. 11(ADOU'O ZIIRBOOl.10), Bol~::.ov!'~cf.'t/)~u~r8a.P8;:~~(~~•::),dl A. O. Bianchi e Blf>ltoteca di propagand4. LE BORSE DI LAVORO e le • felici malizie » della borghesia al governo La frase « felice malizia » non è del nosfro sacco. La togliamo in prMtito alla Perseve,·anza, il magno giornale che incarna in sò I;\ sapienza e la morale della borghefiiapiù conser\'atrice. l'organo dei Ncgl'i e degli altri atei dis1>ensatol'idi 1-cligiosità per le turbe, il quale, nel suo articolo di rondodell'S co1·- 1'ente, applica. quel giudizio lusinghiero al pt'esi– dente del Consigliodei Ministri di Francia, Dupuy. Costui - citiamo testualmente - « ha usato feli– cemente a·una 'maltzia per restaro in "autaggio nel suo conflitto con la Bo1-sadel La\'Oro di Parigi. Lasciaru.to crede1'e ai sindacatt e ai l01·0 faulot·i, che il Gove,·no consentisse a defert1·e al trilitt· nate la quisUone di legali;:;a::.ione. e etmandolt cos'l in una stcu1·ezza fallace, egli potè far occu– pare seoz'ostacoli la Borsa del la\'01'0, prima dalla polizia, o poi dalla truppa. » La Perseve1·anza non rifinisce di rallegra1·si con la risolutezza e ravvedutezza del sig. Dupuy, che qualifica « buono stratega ). E questa è (accenda che lasciamo alla coscienza, o piuttosto alla suprema in– coscienza, per non dire impudicizia, del citato gior– nale. Esso se la sbri$hi, se sa, coi rigidi principi di morale e di religiosa rettitudine di cui, quando gli torna, si ostenta banditore. A noi è palese da un pezzo quale sia « la morale » della cla.'!sodomi– nante, e conosciamo la sua teoria di morale in par• tita doppia, l'una buona per la vita privata (dove, a buon conto, occhio indiscreto non deve penetrare) e l'altra per la vita pubblica, teoria che fa riscontro ;~~l ;~,~~e~li~:~~~ 1 ~11: 1 ;~1~te 1 ; i,~~~~:e. ~ug~ la1>ealtt-ui in una sicu1-czzafallace » poi• piombai·• tir!'1~ 0 h\ 0 ;r:: ~ :~t:~~~tl 1 ;ii;::i 0 !:j ~r~n ·al'fasatti che il panamismo della ter1.a repubblica manda e sostiene al potere, e merita gli encomì della piit aristocratica e inco1·1-otta borghesia italiana. Il primo Bonaparte, l'assassino con premeditazione ed agguato del duca d'Enghien, non rumeno« buono strateg-.i », ru anzi il \'Cl'O pl'OCUl'SOl'e di questi re– pubblicani <lolladecadell7.a,che massacrano il po– polo por le vie, che seminano di cada\'eri di ope– rai inoffensivi, di donne, di fanciulli il lastrico di Parigi, e poi se ne \'antano alla Camera e, con l'impudenza del delinquente nato, accusano i ti•u– cidati di p1·ovocazione. Ma sta"olta la malizia del complotto non Jh"\L'e sia 1:>e1• volge1·e a 1wofittodi cotesti banditi; o poi· chè la punizione o almeno lo sco1·nodel colpevole fu abbandonato dai romanzi e dalle commedie mo– derne, ci sia lecito mlleg1~arci se, una \'Olta tanto, ci riesce di constatarlo nei fatti « veramente acca• duti ». Il complotto po,· ~ridai-e e o la .Borsa o la vita » ai sindacala parigim (e l'esempio si e.stendor.'t poi al resto della Francia) era meditato di lunga mano. ,Da parecchio tempo si \'Cdeva nei ~iornali borghesi di Francia accentuarsi la constatazione, in fol'ma cli denuncia, dei progressi che anda\'a facendo l'orga– ni?.1.azioneoperaia. impol'Oiat..1. alle Borse del fa– voro,del loro rapido p1-opagarsi,dell'importanza dei loro Congressi, della. loro recleraziono, dei servigi reali ch'esse l'endovano alle rorze OJ:>eraie nella lotta . contro il capitale. J..a Borsa del lavoro di Parigi, a cui il Municipio mezzo radicale e mezzo socialista della capitale aveva eretto un grandioso 1mlazzo, costato più di mezzo milione, e che conta\ 1 a 220 uf– fici e 256.000 operai inscl'itti, or-a, natu!'almente, pr-esa di mira in modo speciale. Il lavoro di questa Borsa, anche soltanto nel più umile do' suoi uffici, il collocamento, ei-a infatti enorme e, quel ch'è pili, cl'escente in proporzione assai celel'e. Basti diro che nel 1890 furono inscritte 26.7,&2 domande di impiego; 34.731 nel 1891; 53.691nel 1802.E questo non è che un indico affatto estcl'ioro della mag– giore attività delle riunioni, conreronze, e di tutto quel multiforme la\'orio, che si presenta imponente a chi legga il settimanale Bollettino e ~li Annuart che si pubblicano ogni anno. Appositi tradutto1·i ~~~1d~d[:~~rfid:a:t:tis~\:\1~~i~ :01~~~uf~\itl~~~ - .è insomma per molti riguardi un·organizza– zione modello. :Maciò che più impensierì i corifei del liberismo borghese fu la pt'Onta e concreta attuazione data dalla Borsa parigina ad uno dei delibera.ti del Con· grosso di Bruxelles, quello sui rapporti o le infor• mazioni intel'uazionalì. Coll'accordo dei vari gruppi del movimento operaio e socialista francese: Fede--

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