Critica Sociale - Anno III - n. 1 - 1 gennaio 1893

CRITICA SOCIALE a rar sentire i l'k'uttidell'opera. sua.. A che servirebbe altrimenti - ripeto - ropora politica del partilo! Non basterebbe lasciarsi trascinare come lronchi d'albero dal maestoso fiume che corre verso l'oceano dell'av– venire? Còmpilo ottimista ò codesto, ch'io vagheggio por il partito dei la.voratori. Ma rorso il ,ociali,mo non ò Ol· timisla sin nello suo intimo fibro1 Contrapponetelo, se volete persuo.dervono, alla. teoria di Malthus, allo grotte 1t.pplieaiioni darwiniano alla società umane., o.Hostato di immobililà predetto dll Ricardo, da J. Stuart Mili! Nò meno ottimista ò l'esposto principio per rispetto allo classi destinate alla e1propria::io11e finale, porchò nulla ad osso può tornare più vantnggioso di ciò che tende a raddolcire il trapasso dalla rorma. presento a. quella superiore, cui la pressione della J)Opolazionesulle sus– sistenzo preparo alla società. Ebbene, perchò questo ideale si avveri, può contri– buire, specialmente nello condizioni dell'Italia, l'inchiesta dei l&voratori sui lavora.tori, c&pacedi rassodare i le• gami delle classi salariate disseminate poi vasto paese, ca.paco di ravoriro una 1iercquaziono di tratlamc11to in p1'0 degli operai più srruttati dai capitalisti, di rorniro il mal<wiale giustificativo per domandare protezione socia.loe per rar rispettare quella nominalmente con– cessa. - E so l'idea dell'inchiesta polr:\, discretamenie almeno, concretarsi, il sintomo del ratto sar,\ dav\'ero bello ed intenso di sig11ificato. Giacehè, mentre le pre– cedenti inchiesto sullo classi IM'oratrici provonne1'0 dalla lotta intestina dei privilegiati della rortuna, l'in– chiesta operaia. proverrà dalla volontà libera degli operai, ed attesterà, per ciò, raffermarsi della coscienza di classe, di classe autonoma o cristallinamente compatta. Così che, se dalla ideata inchiesta. J)Otessesorgere qual– che proficua. leggo dirensi\'a del la\'Ol'O,fJUestasarebbe dovuta tutta intora alla potenza del proletariato, mentre la. maggior parto delle leggi che le classi abbienti dicono di a.vero conceduto por la forza di astratti principi di equità sociale non rappresenia., corno ben sa11piamo, vittorie oporaie o, almeno, interamento operaio. Si studii, dunque, la teoria e la tecnica delle nuove inchiesto, o poi Animosamentes'incominci il lavoro! In questo modo, almeno, i teorici del socialismo avranno mono tempo da impiegare in disquisizioni sociologiche, ingegnoso ma poco concludenti, o nello ripoti1.ioni di insostenibili teorie, come quella del ,,atorc di ~rarx, corrodenti nel vh•o il socialismo scicnliflco, che molti ritengono chiuso tutto nello teorie mar:tiano. ( 1 ) (I) Della Teoria dd ealort dl Marx In CrltU:a Sociale ha l'ntto più ,olle l'e1poslilone (anno t~t. n. tO, 1891 n. 10-11 e opu1coll di ENOJILS: Fra capltal141a • /aeoratore. e di STSR:,t: La te<>ria dd ea/ore) ed esta e ritenuta da molti 110Clall1U qualche co1a di aulomatlco e di lncontro,ertlblte. Noi, che non nllrlbuhlmo alle formule Il v11lore auoluto che dan loro v:irl nOAtrl llmlcl e che aapplamo come le 1teue parole e gli 1te11Iragionamenti mulano teni~o e ,11lore a teconda del cervelll che Il pensano e delle Idee collate.rall che moblllaoo quettl c,r.,elll; u.nia conuntlre, anil facendo molte riserve 1ul gludlilo del nos1ro collabOratore che dichiara qudla 1eorla ln1~t,nU>ftt, non la credlnmo eue.nliale, Ptr altro, alla doltrlna e alle conclutlonl del 1oclall,mo ,ctenll• Ileo. Comunque, polchà l'argomento pruenta un ,Ivo lntereue 1clentltlco e eoclale, lnvl1lamo Il dolt. ColetU - discepolo valente di Luigi COH,'I.. di Angelo Mesae.dagllae di Ac:hllle I.orla - a dl– m~lrare nella c,·mca, con modi e n1l1ura adatti all'Indole della Rhi,ta, le uglonl di co,1 upra e recl1a aenienia come quella ch'egli pronuncia; e cl riteniamo, naturalmente, Il diritto di replica. • (.Vota lltlla CRITICA SOcu.u). B bhotPca G no Bianco Gradisca, signor Direttore, le mio scuso per Questa lettera affrettala, in cui ho parlato de omm'fJus1·eb11s et de q1tib11sdamaliis, e J'attcstaziono della mia alta stima. o della mia schietta o viva. simpatia. Sanu,erlno--)Jarche, dicembre, 189!. Devoti,simo Dott. l-"RANOESCO Col.ETTI. DISEGNO DI LEGGE SUIDEMANI"> ART. l. Ogni Comune rurale dello SL'lto :wrt\ un Demanio, del quale rara.uno parte: a) i beni che il Comune possegga a questo litolo, eccettuati i boschi sui quali si esercita...qgc1-o usi civici; h) i beni che, espressamente a questo titolo, o senza obbligo di destmarli ad uno scopo determi– nato, per,•enissero al Comune, sia per atti tra vivi, sia per alti di ultima volontà; e) i beni demaniali dello Stato quando non sieno impiegati utilmente; d) i beni non ancora venduti dell'asso ecclesia– stico o quelli che lo SL'lto ricuperasse pc,· mancato pagamento del prezzo; e) i beni dei Jll'h•ali clovoluti allo St'lto per mancato pagamento dell'imposta fondiaria; () i beni che 1>0rve1·1-anno al Demanio comu– nale, in fona degli articoli 3, 4, O o 15. i~~~~l~it':~Hi 0 ~dllf!~to 1 ,\~ 1 bm:es:r;:r ~~~~co~ss~::~ essere espr'OJJl'iali so non per causa cli pubblic..'l utilità o per l'esercizio dell'azione ipotecaria con• sentita dall'art. 17. ART. 2. I beni dello opero pio possono far p..·wte del Do– rnanio comunale quando la Cooporati"a demaniale lo deliberi a maggioran1,a. assoluL1 o per due volto alla distam,a di un meso l'una dall'altra. All'opera pia sar:\ corrisposta in tal caso una rondiL'l annua pari al fitto maggiore dell'ultimo triennio e garantita da ipoteca. Quando la Coope- ~~;l~tfdicJ~~,i~~ p:if.d;~ :;?:.dita, i fondi saranno ART. 3. tr~ttrd~i ~~;:\~~!~~lOd~!r ~'\~~n~er~~òa:i~n i munale quando concorrano ro condizioni stabilito nella prima parte dell'art. 2, ed il Comuno possa altrimenti provvedere ai senizi pubblici. ART. 4. Nelle successioni, cosi legittime corno testamen• ~~~f !o 0 <):f ~~;1~.u~ti~\i~~iL1~!tJf •~~~1:1~ioqd!i Comune nel quale i beni medesimi sono situati. Quando i beni ereditari non confinino con altri fondi appartenenti al Demanio comunale o la quota ;1?~~:i ! ~~~~e f!:Ìfa s1 ~~~rÌ~ 1 ~;;6 d~~!;:a, 500 • (') Per COTl'lodo del nuo,i abbOnati che non leuero gli arllcoll 11N1Cedentl di Lucio (nn. 17, !I e 11' dell'annata l!CO?"!a) del qua Il JI dl1egno di legge à 111. conclu1lone, 1t111moraccogllendoll tutti In opuuolo. che 1pedlre:mo In do110a quelli di eMI che ce ne ra– ranno rlchleltft, mandando Il loro abbonamento annuo o seme. 11rale non ollre u IS con-t11te. (Nota atlla CRITICASOclALII),

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