Critica Sociale - Anno II - n. 17 - 1 settembre 1892

CRITICA SOCIALE 261 t.liffldenzaislinlh·a di certi operai, o fra gli anar• chici inconsci o reticenti. Ma un p.1rtilo, che è fuori dell:1.logica o {tu;rt delle tdee, è meno di un par– tito. Sono profezie molto facili: osso ha non i giorni, ma l'oro contate. La stampa socialist.., di tutti i paMi ha salutato con entusiasmo il sorgo1'8o l' alTormarsi deciso del nuo,·o p.,rtito ope1-aio socialisb\ it.,Jinno. Noi - in questo colonne specialmente - non usiamo lasciarci andaro ad ottimismi esagerati, che si comprendono quando sono necessari a r,wvinro la fede e la de– cisione dei timidi. Sappiamo quanto ancora. è ne– cessario di lavoro assiduo o patie.nte, di coraggio, di persistenza, pcrchè il programma npp1'0,•ato a OenO\·a dai nostri amici abbia a dare in Italia tutti quei frutti di cui è cap.'LCO.Mn gli ostacoli e la lunghe1.1.adel cammino - l'abbiamo già scritto - non ci possono scoslat'8 dalla ,•in che ci sombra la buona. Anzi qunnto sono mnggiol'i, tnnto più ci è cagiono di lotizin il buon cominciamento. Poichè. per ogni nltra. vin., snrobbero di gran lunga più difllcili a vincere. Noi. I DEMANI COMUNALI nel Mezzogiorno d'Italia I. Chi, vingginndo nelle pl"O\'Ìncioit.11innedel Mez– z~iorno, osca fuori dolio usnto vie, e Rfnetri un rn~~d~:~i 1 uti~~~,,;trn~~ir:ro :;~~~~~ stigia dell'antico mondo medioevale. o notevoli so– pra tutto alcune forme di propriot.\ collettiva. In P.resc.111..n. del prezioso frammento, 6 probabile che Il ,·iaggiatore non ,i app.,ghi di registrarne solo ro.,istenm, ma ,·oglia, allargando l'indagine, appu– rare di che cosa si tratti o a che cosa servisse. e qual (orza no abbin conservato In ,•itn o lo sem– bianze a dispetto dei tempi o doli' economia bor- gh:;;o: se ò cosi, ascolti un mio consiglio: Jasci stnro i libri, che gli appronderobboro troppe coso in una volta. e intor1"0ghij>rima i contadini. Quella povera gonto gli parle1"<\n !ora di una grande ric- ~'!f1~zfa~~f J~t ~:i1~m:u~1~cfoc!1°\'~; 1 1~i;,~t~.~i~ strandogli la distesa dei campi, n guardia dei quali i codici della società nuo,·a hnn posto, accanto al dio termine, quel nume assai piU tutelare che si chiama carabiniere, gli dirà che m('llte di quelle terre in epoca non lontana app.,rtcnnero a t?lt~, ~ tutti i cittadini. nobili o r,lebei. grandi o p1cc1m. a.ve ,•tmo diritto di goder e. o lo $(>devano in(atti allo stesso condizioni. sen1,a in,•idtft, in p.,ce ed ogunelinn1.. 1 quasi per(otta o raramente turbata. o ~lf'~ ~l cfi=~11~ 0 r~ 1 t~ou~1t 1 d~ ~i1,~~'51id: 0~:~ Jn omaggio a corti principi cho chiamavano li– berali si ,•olle, per promuo,•oro r agricoltura ed arricchire· il pros.,imo. sciogliere Il\ terra dai vin– coli e dallo ser,•iH1 che r incepp.wnno, o della terra dare a ciascuno un pezzetto, o un pezzo più grosso a 2:e:~t:!1z~o~~"ro~'"!':-a~ic~~:·no. e da principio anche i fntti vi corrisposero alqunnto. :\fa poi le cose mutnrono mdicnlmente. B bi a G n B1 A conti ratti si ,•ido che le lcgsi er-ano sL,te fro– date, o cho all'antica tir:urnido s1 era sostituita una tirannide poggi.ore dolio procedenti, più famelica. e per disgraifa detrli oppressi anche pii', av,·odut.,. L'[widità doi nuo,•1 speculatori acuita d:'1 lungo di– giuno non ebbe più freno. e non astenne la scuro noancho dnlle f1"0n<lidorntc alla p.1.Slorizin. I boschi cnddo1"0. E co· boschi In ricche1.1...'l f' In (cr– tilit:\ dolio lioto com•nlli. In molti luoghi lo fonti d'acqua YiW\inaridirono; in :litri lo :1cquo pio\'ru1f' non piU trattenuto dall:1 seh•a p1"0lolhico ir1'l1p))Oro ~r~:~~ri~ 0 ·it~-~l~)(~li ':::~ 1 i°u 1 °s:oH)\'~l\ ,::~t molte generazioni. allo ,·olte borgate intere. Cosi noli' Italin rlel :\l01.zogiorno il nuo,•o 1-egimoHbora– lcsco si :lfferman. e questi h"O(ei ò ,·cnuto inn:ll- 7..andoa ricorrlanz." dello suo conquisle'. Non altro coso 1li1'0bboro i C'oniadini al no-:lro ,·ing-giatoro, o S:ll'Obboro sumcicnti. Poi· poco che ogh abbi1t d'immnginativ(l, c:ipil-à ,li qunlo edificio poteva fnr pa1•teil frammento prezioso, od :in/\ la visiono di un immen so ar1er vulJ Ucus, vo1"0stru– mento di produzione sociali1.1.o.to . da cui lt\ ci\'ilt:\ odierna, tolto il vecc hio o il guasto , avrebbe 1>0tuto con poco pili di cure, di buon ,•olore o di giustizia trarre ricch e1.1.oin gran copia e ,•olgerlo a profitto delle clas.si agricole. E la sua ,·isiono s.1rebbe ,·era nelle linee f ondamentali, o. ciò cho pili monta. ge– nuina ed immediata. Questo aoer publtcus esiste ed è costituito dai Dema11icomunali. Su di essi. per tradizioni seco– lari, gli abitanti dei !ispettivi Municipi od Unh•e1'– sità. come si dicont allora, csorcitarono giù. lrn-ga– mento molli diritti conosciuti sotto il nomo di usi clvfci. che esistono anche oggidl, e la cui vitali I:.\ rigo– gliosa nè il tempo, nò lo ,•iconde socinli o nò pure f'avarizin degli uomini han potuto distruggere to– talmente. Per la sua natura speClalo, por il carattere spic– cato <licollct lvit:\ che present.'l questo ,·a.sto do– minio, per le analogie che offre con quel nuorn ordinamento dolln terra nel qunlo credono ed n cui tendono i socialisti, lo studio di 'luest., rorma di p1"0priotàdo,•1-ebboriuscire interessante :i quanti si occu?,-1nodi questioni sociali od economiche. an– che nll infoori di ogni scuoti\ o di o;ni p.irtito. In Itallo. non son mnncnti di quolh che hnn co,•. cato di pol't.,ro l'nl'ntro in quosta r o1'0sla quasi vorgino; ma i pit'1 rli essi, pril'i di 01 •icnta1.ione.vi si smarrh"Ono misornmonte, o lo 101" 0compilazioni rarra~inoso e mal ratte possono servire tutt' nl più pe' bisogni della pratica roronso. LI\ parlo econo– mica vi è trascurat.1. od il rcnomono cosi note,•olo ed antico di un godimento in comune della terra ,·i è accennato quanto basti poi· condannarlo in un tempo o due b.itluto, sen1...1indagare lo cagioni della !Un persisten1.a, il buono che quel regime racchiudeva, e i germi del meglio che ,,· erano e che ru stolteu.1 annientare. A me di rare un lavoro simigliante manca ro1-se il tempo, certamente mane., In _possa. Intem:ione mia ò di mostrare con p.1rsimonm. o spc1"0nnche :~o ~à~~ 1 1' D~ 1 ~an'r:iò 8 ~~:~-0R~::1Rl'~1oc~: ,=1 e,· 01-sh·ode lla feudalità o lo stato a cui li ha ridotti la noquir.ia degli uomini; qual p.1rtilo J>Oh'ebbe an cora ca,•a r-sene o come s1 donebber"O h':'L'ifo1·– mare in una socielt\ che ten~ pii, ad esse,· giu– sta che a parer libe1-ale. Siamo nel ~Iodio E\'O.•Sul collo tor1~ia il C.'l– slello reudale: alle rnldo.h-a gli ulh·i ed I c.1.St.1gni

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