Emile Vandervelde (Ixelles, Bruxelles, 1866 - Bruxelles, 1938), fu tra i fondatori nel 1885 del Partito operaio belga, costituito dalla fusione di movimenti e associazioni operaie. Come teorico contribuì alla innovativa e vivace azione del movimento operaio belga che si caratterizzava per l'estesa e fortissima rete cooperativa e mutualistica. Deputato dal 1894 e leader della seconda Internazionale, arrivò a portare il partito a far parte del governo del paese nel 1916 e a istituire il suffragio universale nel 1919.
L'opuscolo è l'edizione di una conferenza tenuta da Vandervelde il 21 aprile 1895 a Marcinelle (Belgio).
Per saperne di più
su Emile Vandervelde, leggi il ricordo pubblicato su Giustizia e Libertà, n. 1, 1939.
E. Vandervelde, Le Parti Ouvrier Belge. 1885-1925, Maison Nationale d'Edition L'Eglantine, Bruxelles, 1925 (in biblioteca)
E. Vandervelde, Carnets 1934-1938. Prefazione di Maurice Ansiaux, Les Éditions Inter-Nationales, Parigi, 1966 (in biblioteca)
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